Quest'anno decisioni importanti in agenda
Governo (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 28 gen - A fronte
di condizioni generali di disinflazione, continua il rapporto di
S&P, che sono riflesso di una flessibilita' monetaria
limitata, l'agenzia internazionale prevede anche una crescita
limitata dell'economia italiana in termini nominali. Su questo
sfondo, S&P, prevede che il debito pubblico italiano tocchi il
134% del pil a fine 2014. Secondo S&P, 'le importanti decisioni
politiche in agenda quest'anno potrebbero avere conseguenze
importanti sulla performance economica del Paese e, quindi, sui
conti pubblici'. Se l'attuale coalizione di Governo 'dovesse
varare riforme strutturali di sostegno alla crescita,
soprattutto sul mercato del lavoro, il tasso di crescita
potenziale del Paese potrebbe migliorare'. Con le riforme si
potrebbe 'ridurre la frammentazione del mercato del lavoro e
decentralizzare le trattative salariali, promuovendo in questo
modo flessibilita' e occupazione'. Una migliore governance
'potrebbe anche fare molto nel senso di una riduzione del
debito'. S&P ritiene che 'decenni di **problemi di governance**
hanno contribuito a portare a un rapporto debito netto/pil
molto alto in Italia, il quarto piu' elevato nel 2013 tra i 128
emittenti sovrani analizzati da S&P, superato solo da Giappone,
Giamaica e Grecia'. La coalizione di Governo in Italia, ricorda
S&P, sta cercando di trovare un consenso bipartisan a favore di
una nuova legge elettorale - cosi' come per l'adozione di un
sistema parlamentare piu' orientato all'unicamerale - dopo la
sentenza della Corte costituzionale sul sistema elettorale in
vigore dal 2005. 'Senza un nuovo sistema elettorale - scrive
S&P - la prossima tornata elettorale potrebbe avvenire con un
sistema fortemente proporzionale che porterebbe a coalizioni
ancora piu' frammentate e a misure politiche potenzialmente
deboli'. Nell'ultima comunicazione sull'Italia, ricorda S&P,
'abbiamo detto che avremmo potuto tagliare il rating se, in
particolare, dovessimo concludere che il Governo non sara' in
grado di attuare politiche che contribuiscano a ritrovare
crescita e ad impedire che gli indicatori sul debito pubblico
peggiorino oltre le nostre attese'. Alla base di un possibile
declassamento, inoltre, potrebbero esserci anche 'continui
ritardi nella soluzione di alcune delle rigidita' presenti sui
mercati del lavoro, dei servizi e dei prodotti' che, secondo
S&P, 'stanno limitando la crescita' del Paese. D'altra parte,
S&P potrebbe rivedere l'outlook a stabile se il Governo
'attuasse quelle riforme strutturali sui mercati del lavoro, dei
prodotti e dei servizi che potrebbero portare l'economia
italiana su un livello di crescita piu' alto'. mir-
(RADIOCOR) 28-01-14 13:56:17