Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato "volume VI" (Gennaio 2014-Dicembre 2014)

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Mercati parzialmente delusi dalle decisioni di Draghi:

per ora solo acquisti di bond cartolarizzati, nessun titolo del debito

che però non viene escluso in futuro.
 
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Napoli, 02 ott - L'azione svolta
dai banchieri della Bce, aggiunge Draghi, ha permesso di
migliorare le condizioni per il finanziamento dell'economia e
"le misure hanno avuto effetto sul mercato dei cambi" dove
l'euro si e' indebolito nei confronti del dollaro. Draghi,
rispondendo in italiano all'ultima domanda, in onore al paese
ospitante il Consiglio direttivo, ha aggiunto: "l'incertezza
e' sparita dai mercati finanziari ma non nell'economia reale
ed e' li' che bisogna andare avanti". Un concetto ribadito
anche dal Governatore della Banca d'Italia Visco. "La
politica monetaria ha accompagnato la crescita, in
difficolta' in tutta l'area dell'euro ed ha aiutato a
contrastare la restrizione del credito ora ci sono altre
condizioni da mettere in luce e su cui agire" per la ripresa.
 
Che faticaccia..ha fatto tutto il possibile!

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17:17:00 Bce: Draghi, fatto tutto il possibile, ora agire su economia reale - FOCUS -
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Napoli, 02 ott - La politica
monetaria "e' stata molto attiva negli ultimi quattro-cinque
anni" ma ora bisogna cambiare le condizioni per il futuro e
questo spetta ai Governi che devono finalmente incidere
sull'economia reale. E' il messaggio lanciato da Mario
Draghi, presidente della Bce, nella conferenza stampa tenuta
a Napoli al fianco del Governatore di Banca d'Italia, Ignazio
Visco. La Bce si e' mossa con grande attivismo "per
migliorare le condizioni alle quali le banche prestano
all'economia reale, ha portato i tassi di interesse a zero e
ha immesso quantita' mai viste di liquidita' nel sistema",
evitando il disastro. A questo punto, ha aggiunto, "le banche
devono trasferire queste condizioni alle imprese e alle
famiglie". Per Draghi, oltre alla politica ultra-accomodante
della Banca centrale "ci devono essere altre condizioni
perche' si ritorni a chiedere soldi in banca, prima di tutto
la fiducia nel futuro" che e' "la premessa per nuovi
investimenti e per far nascere nuove imprese". Si devono far
partire le riforme perche' "ci siano meno tasse e certezze
sugli orientamenti di finanza pubblica" e questo vale per
tutti, non solo per l'Italia. La situazione di grande
incertezza "e' sparita dai mercati finanziari ma non
dall'economia reale ed e' li che bisogna andare avanti". E'
in questo senso che vanno le nuove misure annunciate a inizio
settembre: gli acquisti di pacchetti di crediti
cartolarizzati (Abs) dal quarto trimestre di quest'anno, e di
covered bond (obbligazioni garantite) da meta' ottobre. In
questo modo, si contribuira' a spingere di nuovo l'inflazione
verso il target di medio periodo del 2% circa, ampliando il
bilancio della Bce verso i livelli di inizio 2012, con un
aumento potenziale di 1.000 miliardi circa. Intanto, si
conferma l'indebolimento della crescita dell'Eurozona a tutto
settembre ma anche la prospettiva di una modesta ripresa
nella seconda meta' dell'anno con uno scenario di medio
periodo per l'inflazione "peggiorato e con rischi in
aumento". La giornata e' stata scandita dalle proteste del
movimento 'Block-Bce' nelle strade di Napoli: "capiamo le
ragioni delle proteste", ha detto Draghi ma "bisogna
rivedere" la percezione che la Bce "sia all'origine e
colpevole di questa situazione" di debolezza economica
dell'Italia. Le proteste, ha aggiunto Visco, accostano in
modo improprio "i banchieri centrali alle banche e la Bce
alla Troika" ma "e' un problema di politiche" e di situazioni
"complicate da identificare e da risolvere".
Mir-ggz-

(RADIOCOR) 02-10-14 17:17:24 (0560)

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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 02 ott - Lo spread tra
BTp e Bund arretra lievemente in chiusura dopo essersi
allargato sulla scia delle parole del presidente della Bce,
Mario Draghi, sulla crescita rallentata dell'Eurozona. Deluse
le piazze azionarie, le dichiarazioni del numero uno della
Bce hanno portato il differenziale di rendimento tra il
decennale benchmark italiano (Isin IT0005001547) e il pari
scadenza tedesco ad attestarsi a 141 punti dai 139 della
chiusura di ieri. In progresso il rendimento che chiude gli
scambi al 2,33% dal 2,29% di ieri. Sale anche lo spread tra
Bonos e Bund che chiude a 119 punti base dai 117 della
vigilia con il rendimento del decennale spagnolo al 2,11%
(dal 2,08%).
 
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