Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato "volume VI" (Gennaio 2014-Dicembre 2014)

Stato
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:ciao: Momento difficile per i titoli di stato della nostra Patria. Mantengo le decisioni che avevo postato il 9 settembre e cioè fuori tutto dai TdS italiani e fuori quasi tutto dalla Grecia (dopo aver incamerato opportuni gain).
Adesso si tratterà di capire quando sarà finita la caduta del coltello :rolleyes:.
In sostanza, prima di rientrare o incrementare in modo significativo bisognerà attendere un chiaro "cammello" (Draghi), come scrivevamo qui diversi mesi fa.
Il leggero loss della Grecia (perchè sono dentro in percentuale non significativa) viene quasi tutto recuperato dall'incremento del gold, non ancora molto deciso per la verità. Mi attendo un recupero più sostanzioso del metallo giallo se dovesse prolungarsi il panico, non ancora triplo.
Inutile dire che rimango soddisfatto dell'impostazione che avevo dato al mio ptf e spiegato nel post del 9 settembre.
Seguiamo con attenzione l'evolversi della situazione, con tripla vigilanza.
Ciao, ciao, Giuseppe
:up::bow:
 
spread

Impressionante l'andamento dello spread a 5 giorni.
Dovrebbe intervenire Draghi con forza con le sue misure non convenzionali!!!

giorni
 
Legge di Stabilità, numeri della Renzi-Manovra tra spese e tagli

16/10/2014 13:09
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Ufficialmente nessun aumento di tasse ed una guerra all’evasione fiscale che, se da un lato aumenterà i controlli stringenti sulle movimentazioni di denaro, dal canto opposto si impegnerà ad individuare e riportare in patria i capitali fuggitivi. I numeri della Legge Il nuovo capitolo della Legge di Stabilità firmata Matteo Renzi giunge sotto forma di manovra da 36 miliardi e finalizzata alla crescita, che sarà coperta dall’aumento del deficit pubblico (per 11 miliardi) , dalla spending review (per altri 15 miliardi), da un 3,8% derivante dalla lotta all’evasione fiscale ed da un 3,6% dato dalle rendite finanziarie. Nell’ambito della spending review, inoltre, 6 miliardi verranno presi direttamente dai “risparmi” statali, 4 miliardi dalle Regioni, 1,4 dai Comuni ed 1 dalle Province. In aggiunta a ciò, 1 miliardo arriverà dal settore del gioco d’azzardo (slot machine) e 600 milioni dalla tecnologia della banda larga.

Costituiranno invece voci di spesa i 9,5 miliardi di euro volti alla stabilizzazione del bonus mensile da 80 euro, 5 miliardi per il taglio dell’Irap ed 1,9 miliardi che saranno utilizzati per azzerare i primi tre anni di contributi per i neoassunti a tempo indeterminato. Inoltre, 800 milioni di euro andranno alla fascia di autonomi aventi reddito inferiore ai 15 mila euro.
Tfr: busta paga o previdenza? Tra le disposizioni che più hanno fatto parlare nel corso delle ultime settimane vi è la questione del Tfr in busta paga, che potrà essere versato assieme allo stipendio su richiesta del dipendente; questo, al fine di aumentare (assieme agli 80 euro di detrazione mensili) la propensione alla spesa dei lavoratori. Tale misura, dopo l’approvazione anche da parte del mondo bancario, sarà sostenuta con un fondo di garanzia da 100 milioni.

Spesa odierna contro assicurazione futura, verrebbe da pensare: nei piani di Renzi, tuttavia, la decisione è demandata al singolo, il quale alla usuale alternativa tra Tfr in azienda e versamento in un fondo previdenziale, ha ora l’alternativa del versamento diretto.
Rilevante è inoltre l’aggravio da 1,2 miliardi che subiranno fondi pensione e fondazioni, che andranno ad aggiungersi all’aumento già avvenuto nello scorso anno pari a 2,4 miliardi a carico di istituti previdenziali ed istituzioni bancarie. L’importante è essere “previdenti”, insomma.

Oltre al bonus da 80 euro (che, grazie al passaggio da versamento a detrazione, diventerà per lo Stato una minor entrata e non una minore uscita), saranno stanziati 500 milioni per il sostentamento delle famiglie con figli fino al terzo anno di età, con la discussione della proposta di esenzione dai ticket che sarà parte della riforma prevista per fine anno.
Irap in calo e stimolo all'indeterminato Tfr da un lato, Articolo 18 dall’altro e una terza bestia nera nel centro delle PMI italiane: se l’Irap è da sempre una delle maggiori imposte vessatorie del mondo d’impresa italiano, una riduzione del 10% nel 2014 (con la cancellazione della componente lavoro per 5 miliardi totali), accompagnata ad un piano di riforme (per ora solo discusse) volte al licenziamento non solo per giusta causa, vedono come ultimo fine l’incremento dell’occupazione e l’abolizione di contratti a brevissimo termine, penalizzanti soprattutto per le fasce più giovani della popolazione. Inoltre, saranno deliberati incentivi per le assunzioni (con il non pagamento dei contributi per il primo triennio, per un totale di 1,9 miliardi) ed un’anticipazione delle agevolazioni per i lavoratori con partita iva e reddito basso previste dal decreto sul riordino del regime dei minimi (che interessa un totale di circa 900mila rapporti).

Se l’esercito dei “co.co.” è dunque destinato a subire attacchi dall’esterno, dal canto opposto per il rilancio economico e la diminuzione della disoccupazione il primo step dovrà essere compiuto proprio dall’impresa, la quale dovrà trovare anzitutto condizioni più favorevoli alla produzione e alla prosecuzione aziendale nel Paese.
Evasione fiscale: una piaga senza cura (finora...) Se l’evasione fiscale è da sempre una delle maggiori piaghe che contraddistinguono la società italiana, la nuova manovra punterà alla riduzione di tale voce: 900 milioni di euro circa saranno ottenuti dall’utilizzo del reverse charge, il sistema di lotta all’evasione dell’Iva (che viene messa solo come figurativa nella transazione), mentre una modificazione dei controlli fiscali da parte dell’Agenzia dell’Entrate (la quale metterà a disposizione un nuovo flusso di dati per l’ottemperamento degli obblighi fiscali) renderà più palese la presenza di frodi e faciliterà l’auto correzione.

Sempre in ambito di Iva, verrà cancellato l’obbligo di dichiarazione unificata ed il nuovo termine massimo per la presentazione della dichiarazione sarà fissato a febbraio.
Spending review a metà, senza le vere spese statali In aggiunta a ciò, 300 milioni andranno a favore del comparto ricerca e sviluppo, per il credito d’imposta sugli investimenti nell’innovazione e a sostegno dei brevetti; 1,5 miliardi spetteranno ai nuovi ammortizzatori sociali, come previsto dal Jobs Act; 1 miliardo di euro circa andranno a beneficio dei precari, per la stabilizzazioni di questi e 150 milioni andranno inoltre a Roma Capitale e a Milano Expo.

Un progetto ampio, ambizioso e, almeno sulla carta, completo, rispetto al quale però ancora ci si pone una domanda: ma quella spending review inizialmente delineata e volta al vero contenimento delle spese statali, che fine ha fatto? Fonte: News Trend Online
 
Camporese, grave se aumentano tasse per Casse e fondi

Dura presa di posizione del presidente Adepp, Andrea Camporese. L'incremento sarebbe previsto nella legge di Stabilità.

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Redazione ANSA 16 ottobre 201412:20

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Andrea Camporese

'Una gravissima miopia istituzionale da ascrivere a responsabilità precise'' se si confermasse l'aumento del prelievo fiscale per le Casse di previdenza (dal 20% al 26%) e per il secondo pilastro (dall'11,5% al 20%) nella legge di Stabilità. Andrea Camporese, presidente dell'Adepp, condanna senza mezzi termini la decisione ''sconcertante'', che potrebbe a questo punto far rivedere la manifestata intenzione degli enti dei professionisti di impegnare i risparmi in un fondo investimenti nell'economia reale del Paese.
''Condannare due milioni di professionisti, le loro famiglie e centinaia di migliaia di dipendenti degli studi professionali a un futuro di prestazioni ridotte e di tensione sociale, semplicemente per avere un maggior gettito nell'immediato, significa - dice ancora all'ANSA il presidente dell'associazione che riunisce le casse previdenziali private e privatizzate - andare in totale controtendenza rispetto alla linea seguita dagli altri Paesi della Ue, alle indicazioni Ocse e alle risoluzioni della Commissione europea''. ''Lo scandalo della doppia tassazione - aggiunge ancora Camporese ''sorpreso e sconcertato'' per l'ipotesi che trapela dalla manovra - diventerebbe una palese, grave, insanabile ingiustizia nei confronti di chi produce il 15% del Pil''. Di fronte al futuro di un intero comparto, ''non sarebbero accettabili ragioni emergenziali'' puntualizza Camporese ricordando che si tratta di un comparto ''che non ha mai ricevuto un euro dalla Stato e spende oltre 500 milioni di euro l'anno di welfare sottraendo tali costi alle casse pubbliche''. ''Sarà il governo a spiegare a centinaia di migliaia di giovani professionisti che guadagnano meno di 1000 euro al mese, le motivazioni di questa scelta. Resterebbe l'amarezza profonda rispetto alla conseguenze proprio nel momento in cui si discute l'ipotesi importante di un fondo a favore dell'economia reale del Paese'' prosegue il presidente Adepp con un riferimento alla volontà manifestata dalle Casse di impegnare parte del proprio monte-risparmi in un fondo da 3-5 miliardi per investimenti in Pmi, infrastrutture, green economy e altri comparti strategici. Una disponibilità collegata tuttavia - hanno più volte sottolineato i presidenti degli istituti - a un fisco più favorevole al risparmio previdenziale, in linea con altri Paesi Ue. Le indiscrezioni circa la scelta del governo invece, potrebbe rimettere ora tutto in discussione. ''Lo sconcerto lascerà spazio a iniziative concrete - conclude Camporese - da assumere dopo il confronto con gli altri presidenti''.
 
Il Btp e' sotto pressione, che fare, comprare o uscire?

16/10/2014 13:41
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Anche oggi il rendimento dei Btp a 10 anni e' salito, nelle ultime ore si e' spinto al 2,63% dal 2,42% della chiusura di mercoledi'. Sale anche lo spread con il Bund a 188 punti base (+21 punti da ieri). Il grafico del future Btp e' preoccupante, i prezzi hanno infatti disegnato un doppio massimo a partire dal 5 settembre in area 131,2, livello poi avvicinato nuovamente ad inizio ottobre.
La violazione della base di questa figura, il minimo del 12 settembre a 128,77, costringe a considerare probabile l'avvio di una correzione estesa di tutto l'uptrend disegnatosi dai minimi di luglio 2012 di quota 85. Conferme in questo senso verrebbero al di sotto della media mobile a 100 giorni, in transito a 126,90, supporto violato il quale diverrebbe probabile il test a 123,50 della linea che sale dai minimi di luglio 2012.

Ma la correzione potrebbe spingersi anche molto oltre quei supporti, basti pensare che i ritracciamenti di Fibonacci calcolati per il rialzo degli ultimi 2 anni circa individuano target a 120 e 113 euro. Altrettanto preoccupante la condizione dello spread con il Bund: il grafico corrispondente evidenzia la rottura del lato alto del canale ribassista disegnato dai massimi di inizio 2013, esattamente coincidente con la media mobile a 100 sedute.
La rottura di questa importante duplice resistenza rende improbabile l'interruzione in tempi brevi della fase crescente sviluppatasi nelle ultime settimane. Prudentemente sfruttare quindi i livelli attuali per diminuire le posizioni sul future domestico passandole eventualmente su quello tedesco.
 
Grazie Braga per aver scritto qualcosa nei grafici :) ora qualcosa capisco anch'io.
prego ,di niente
(Del resto, come diceva Confucio, “di una persona che non dubita non so che farmene”. Il desiderio di imparare ci spinge a cercare; stimola la curiosità dell'individuo, ..)
Del resto un buon addestramento può rendere piuttosto mordace un giovane allievo COME ME
 
Stato
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