buonasera
Siamo tutti nella tenda a fumare il
calumet della pace in attesa. Di cosa nessuno lo sa. Intanto
fumiamo.

Un colpo di scena storico ci attende il prossimo 4 dicembre?
01/12/2014 17:41
L’economia mondiale è ormai troppo globalizzata per far si che una sola nazione possa decidere le sorti (stentate) della ripresa (stentata) senza che anche le altre possano approfittarne o esserne penalizzate. L’esempio ci è stato dato più volte dall’orchestra delle banche centrali che hanno deciso di comune accordo (accordo più o meno ufficiale) di giostrare la situazione.
Fuori dalla crisi?
Il tutto per riuscire a smuovere le torbide acque della crisi. Cosa che potrebbe avvenire presto.
Ne sono convinti gli esperti di JP Morgan che hanno già fotografato una situazione che vede da un lato gli Usa, ormai ai massimi storici e con una situazione che, nell’immediato futuro, è destinata a normalizzarsi, dall’altro, invece, l’Europa che, nonostante le numerose incertezze, è pronta a salire sul trampolino di lancio della ripresa.
Complice anche il fatto che le ultime correzioni hanno permesso ai titoli del Vecchio Continente di essere ancora più appetibili rispetto ai livelli registrati all’inizio dell’anno, quando erano oggettivamente troppo costosi.
I fattori a favore
A favore anche una debolezza della moneta unica che favorirà export e aziende esposte sui mercati esteri a loro volta premiati da una ripresa seppur non eccelsa ma ad ogni modo sensibile.
Riflessi che si vedranno anche sul Pil con una stima di un punto percentuale per ogni 10% di calo dell’euro. Ma quello disegnato da JP Morgan è un quadro poliedrico formato da più tasselli che si andranno a comporre sulla scia dei numerosi provvedimenti presi dalla Bce. In primis le conseguenze dello stress test che, a detta della banca statunitense, permetterà una ripresa della fiducia nel sistema bancario e sulla solidità degli istituti.
Non ultimo, le ultime ondate in arrivo dalle operazioni di Tltro che permetteranno (finalmente?) un ritorno del credito.
Visione semplicistica?
Di certo una visione condivisa da più parti e senza dubbio perfettamente conscia del fatto che l’andamento dell’azionario è sempre più differente rispetto a quello della realtà dei fatti.
Fatti che, gravi per l’economia, hanno portato la paura anche sulla finanza, senza ricordare a chi investe la diversità dei due mondi. Ecco perchè da M&G Income Allocation ricordano che dal 2008, gli eccessivi timori hanno creato anche una eccessiva paura rispetto all’azionario di alcune zone.
“Bad News, Good News” che hanno portato all’entrata in scena sempre più massiccia delle banche centrali come sostegno. Fed BoJ, BoE, Bce (si spera) e persino la Banca Popolare cinese non fanno mistero di voler continuare la strada segnata da Ben Bernanke ex governatore della Federal Reserve, ormai 6 anni fa e chiusa (quasi di malavoglia) dalla colomba Janet Yellen, degna erede di Bernanke.
E poi, ciliegina sulla torta, la scelta del QE che, nell’interpretazione dell’ultima conferenza stampa di Mario Draghi, passata ai raggi X dagli esperti di Credit Suisse, sarebbe ormai imminente. Alla fine di certo c'è solo il fatto che, in caso di annuncio assisteremo alla chiave di volta della ripresa.
Tutta. In caso di un altra procrastinazione, potremo avere sia qualche dettaglio di più, sia la certezza che il 2015 sarà un anno a dir poco rovente con il rialzo dei tassi Usa in arrivo. Un colpo di scena storico ci attende il prossimo 4 dicembre?
Fonte: News
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