Limitato impatto mini-euro, greggio e Qe. Pil +0,6% in 2015
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 04 feb - "La rapida e
chiara conclusione" dell'elezione del Presidente della
Repubblica con voti ben superiori alla maggioranza prevista
"evita la volatilita' politica che ha caratterizzato la
politica italiana negli ultimi anni ed e' stata causa di
incertezza sulla durata dei Governi e la loro capacita' di
fare riforme", rileva poi Fitch. La decisione unilaterale di
Renzi di nominare Mattarella potrebbe d'altro canto creare
tensioni con Ncd e Forza Italia. Il partito di Silvio
Berlusconi, in particolare, ora potrebbe essere meno propenso
a sostenere Renzi nelle riforme costituzionali ed elettorali.
Secondo Fitch, quindi, "le scelte politiche potrebbero
continuare a riflettere negoziazioni all'interno e tra i
maggiori partiti". Nel dare atto del cammino di riforma
compiuto dal Governo Renzi, l'agenzia cita il Jobs Act e
sottolinea che le riforme possono contribuire al
miglioramento della fiducia e degli investimenti, ma di
solito danno frutti in termini di crescita solo nel medio
termine. Nel breve periodo l'outlook e' fragile. Poiche' le
debolezze strutturali di vecchia data hanno ridotto la
crescita potenziale, "la spinta che verra' nel 2015 dal calo
dei prezzi del petrolio, dall'allentamento della politica
della Bce (incluso il Qe) e dalla flessione dell'euro
potrebbe essere limitato". I recenti dati dell'Istat in
materia di disoccupazione (12,9% a dicembre) e inflazione
(-0,6% a gennaio) implicano una crescita nominale minima per
il Pil ed introiti ridotti per il bilancio, il che conferma
"i rischi di downside alle previsioni di una ripresa debole
nel 2015", con un Pil in progresso dello 0,6%. Senza un
ritorno a una crescita del Pil e a ampi surplus primari -
torna ad ammonire Fitch - sara' piu' difficile ridurre
l'elevartissimo debito/Pil". L'agenzia nello scorso ottobre
ha confermato il rating sovrano dell'Italia a 'BBB+' con
outlook stabile.