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ovvio che scegliendo il PIL come parametro per far quadrare i conti se il PIL è misero ( e del resto è difficile in seguito vederlo a tassi di crescita superiori al 2/2.5%) lo stato deve ritirarsi e offrire di meno erodendo la sua base di consenso...dieci anni e passa di NULLA non possono che amplificare il disagio nel proporre soluzioni estreme, e più passa il tempo senza proposte concrete, più verrà covata l'idea di drenare le risorse che ogni membro della UE destina al carrozzone europeo per badare al proprio orticello
è ora, credo, di vedere cammello, in queste condizioni la UE non resiste altri dieci anni
 
ovvio che scegliendo il PIL come parametro per far quadrare i conti se il PIL è misero ( e del resto è difficile in seguito vederlo a tassi di crescita superiori al 2/2.5%) lo stato deve ritirarsi e offrire di meno erodendo la sua base di consenso...dieci anni e passa di NULLA non possono che amplificare il disagio nel proporre soluzioni estreme, e più passa il tempo senza proposte concrete, più verrà covata l'idea di drenare le risorse che ogni membro della UE destina al carrozzone europeo per badare al proprio orticello
è ora, credo, di vedere cammello, in queste condizioni la UE non resiste altri dieci anni


 
Manovra, Conte dovrebbe vedere Juncker mercoledì - fonti
Manovra, Conte dovrebbe vedere Juncker mercoledì - fonti
Reuters | 10.12.2018 11:21

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ROMA (Reuters) - Il premier Giuseppe Conte dovrebbe incontrare il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker mercoledi 12 dicembre, secondo due fonti governative italiane.

L'esecutivo punta ad inviare la nuova bozza di manovra alle autorità europee alla vigilia del Consiglio dei capi di Stato e di governo di giovedì 13 e venerdì 14.

Da Bruxelles un portavoce della Commissione dice solo che il vertice a due dovrebbe tenersi questa settimana.

Il summit, se confermato, vedrà la partecipazione anche del ministro dell'Economia, Giovanni Tria, e del commissario economico Pierre Moscovici.

Questa sera, aggiungono le fonti, Conte terrà a Palazzo Chigi una riunione sugli emendamenti da inserire alla manovra durante il passaggio in Senato.

Il premier sta negoziando un'intesa con Bruxelles che eviti all'Italia di finire sotto procedura d'infrazione per deficit eccessivo basata sul debito pubblico.

Tria vorrebbe ridurre il deficit, indicato nel 2019 al 2,4% del Pil, all'1,9 o al 2%.
La Lega finora ha escluso di voler scendere sotto il 2,2%, mentre il Movimento cinque stelle ha mostrato segnali di apertura su un compromesso al 2,1%, hanno riferito fonti governative e politiche.
 
Manovra, Conte dovrebbe vedere Juncker mercoledì - fonti
Manovra, Conte dovrebbe vedere Juncker mercoledì - fonti
Reuters | 10.12.2018 11:21

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ROMA (Reuters) - Il premier Giuseppe Conte dovrebbe incontrare il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker mercoledi 12 dicembre, secondo due fonti governative italiane.

L'esecutivo punta ad inviare la nuova bozza di manovra alle autorità europee alla vigilia del Consiglio dei capi di Stato e di governo di giovedì 13 e venerdì 14.

Da Bruxelles un portavoce della Commissione dice solo che il vertice a due dovrebbe tenersi questa settimana.

Il summit, se confermato, vedrà la partecipazione anche del ministro dell'Economia, Giovanni Tria, e del commissario economico Pierre Moscovici.

Questa sera, aggiungono le fonti, Conte terrà a Palazzo Chigi una riunione sugli emendamenti da inserire alla manovra durante il passaggio in Senato.

Il premier sta negoziando un'intesa con Bruxelles che eviti all'Italia di finire sotto procedura d'infrazione per deficit eccessivo basata sul debito pubblico.

Tria vorrebbe ridurre il deficit, indicato nel 2019 al 2,4% del Pil, all'1,9 o al 2%.
La Lega finora ha escluso di voler scendere sotto il 2,2%, mentre il Movimento cinque stelle ha mostrato segnali di apertura su un compromesso al 2,1%, hanno riferito fonti governative e politiche.

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Ciao a tutti, secondo voi andiamo verso i 2,5% o i 3,5%? Le pressioni francesi posso rendere più morbida l'europa nei confronti dell'Italia?
Io ho aspettato confidando nel 4% ma non vorrei ambire all'impossibile e oggi mi sono preso qualcosa sul 10 anni. ciao
 
Vedi l'allegato 497245
Ciao a tutti, secondo voi andiamo verso i 2,5% o i 3,5%? Le pressioni francesi posso rendere più morbida l'europa nei confronti dell'Italia?
Io ho aspettato confidando nel 4% ma non vorrei ambire all'impossibile e oggi mi sono preso qualcosa sul 10 anni. ciao


Nell'articolo che ho postato stamane, c'è questo passaggio, se l'hai letto:

"
Non può esserci alcun cambio di rotta della politica economica nel contesto del mercato unico e dell’euro

Ecco perché l’ex commissario Viviane Reding ha potuto ad esempio affermare: “Diventa inesorabilmente necessario rendersi conto che non esistono più politiche interne nazionali”.



I governi dei paesi membri hanno a disposizione solo un numero molto limitato di strumenti di politica economica. Nessuna politica industriale proattiva è possibile poiché i trattati vietano “distorsioni della concorrenza” attraverso l’intervento dello Stato. Nessuna politica commerciale protezionista è possibile poiché la politica commerciale è una “competenza esclusiva” dell’Unione. Nessuna politica dei cambi è possibile perché nel contesto dell’euro i governi non possono attuali. Nessuna politica monetaria è possibile, dato che è la Banca centrale europea a guidarla. Infine, nessuna politica di bilancio pubblico è possibile, poiché i paesi che hanno adottato la moneta unica sono soggetti a “criteri di convergenza”, tra cui la famosa regola, del tutto arbitraria, del tetto del 3% al deficit pubblico. Inoltre, a partire dal 2010 e nell’ambito di un programma denominato “Semestre europeo”, la Commissione ha iniziato a supervisionare meticolosamente la preparazione dei bilanci nazionali.





In queste condizioni, sono solo due gli strumenti a disposizione dei governi nazionali: la tassazione e l’abbassamento del “costo del lavoro”.






I trattati europei sono la “costituzione economica” dell’Europa. La loro posizione predominante spiega perché la politica economica condotta in Francia non è cambiata dalla metà degli anni ’80, benché si siano succeduti alla testa dello Stato uomini di diverse posizioni. È “l’alternanza unica” secondo la definizione di Jean-Claude Michéa, lo stesso che segue il medesimo, dando l’apparenza del cambiamento. Finché si rimane nell’Unione europea, votare non cambia nulla."

Gilet gialli: “Macron ha mani e piedi legati dall’Unione europea”

Ed tutto ben argomentato.
 
Se si hanno ancora soldi si compra! Piuttosto dovrebbero insegnare e dare il messaggio come tenere in ottica di investimento a lungo e non fare allarmismi .Buona sera

Hanno già subito un forte calo delle vendite, immagina se dovessero insegnare a non avere paura e il motivo: non venderebbero più neanche una copia! Buona serata anche a te.
 
marketinsight.it - OBBLIGAZIONI - IL DIFFERENZIALE BTP - BUND TORNA SOTTO I 290 PUNTI
Pomeriggio caratterizzato da una prevalenza di segni negativi tra
i principali listini europei con Piazza Affari in calo dello 0,6
per cento. L'Italia continua rimanere sotto i riflettori, in
attesa soprattutto di mercoledì quando, consegnati i numeri della
manovra, dovrebbero essere avviate le trattative finali tra
Governo e Bruxelles al fine di cercare di evitare [...]
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