Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato

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Come capisco Sergio !!Farei funzionare le automobili ad olio vegetale esterificato con un risparmio del 30% e META' EMISSIONI di particolato (rispetto all'oliaccio "gasolio"che ci rifilano alla pompa).Solo nel belpaese succede una roba simile,rispetto agli altri europei industrializzati.Non abbiamo il biodiesel alla pompa eppure le raffinerie(oli vegetali)in Italia sono molte ed concentrate in nord Italia e potrebbero coprire una bella fetta di territorio..certe cose sono incomprensibili per il cittadino comune ..mortale,ciao.


Buona domenica Stefano e a tutti.

Sono molte le cose incomprensibili per il cittadino comune... Potrei farne un elenco ma diventa un problema in questa sede. Meglio sorvolare evitando così di toccare tasti sensibili.

Qualcosa comincia a muoversi nel ns. paese che da qualche tempo, pare abbia scoperto o riscoperto, l'economia circolare:


Eni: accordo con RenOils per raccolta oli alimentari
14/02/2019 14:26 MF-DJ
ROMA (MF-DJ)--Eni e RenOils, Consorzio nazionale degli oli e dei grassi vegetali e animali esausti, costituito nel 2016 con lo scopo di assicurare la corretta gestione della raccolta, del trasporto, dello stoccaggio, del trattamento e il riutilizzo degli oli vegetali e dei grassi animali esausti, hanno sottoscritto oggi un accordo di collaborazione volto a favorire il recupero degli oli vegetali esausti. Eni, che attualmente utilizza circa il 50% degli oli alimentari usati disponibili in Italia, informa una nota, grazie anche alle aziende di rigenerazione aderenti a RenOils ampliera'' la possibilita'' di impiegare questi rifiuti per produrre biocarburante di alta qualita'' nella bioraffineria di Venezia, a Porto Marghera, e a breve anche a Gela. La lettera di intenti, sottoscritta oggi da Giuseppe Ricci, Chief Refining & Marketing Officer di Eni, e dal Presidente di RenOils Ennio Fano, prevede anche la realizzazione di campagne di informazione ed educazione ambientale per raccontare i vantaggi dell''utilizzo di oli esausti per la produzione di carburanti alternativi a quelli fossili e di progetti di sensibilizzazione delle associazioni di categoria, dei consumatori e ambientaliste. L''obiettivo e'' incrementare la raccolta e il corretto conferimento: oggi gli oli esausti prodotti a livello domestico sono quasi interamente dispersi. Nel 2018 sono state raccolte circa 75.000 tonnellate di olio alimentare di scarto, quasi esclusivamente prodotte dal settore della ristorazione e dell''industria, che rappresentano solo il 25% dell''olio prodotto in Italia, che ammonta a circa 280.000 tonnellate all''anno. La maggior parte della produzione avviene quindi nelle case, e lo smaltimento avviene per lo piu'' negli scarichi perche'' la maggior parte dei cittadini non sa che eliminare gli oli di frittura attraverso la rete fognaria puo'' comportare gravi conseguenze ambientali. Oltre a intasare il sistema di scarico domestico e delle reti fognarie con incremento dei costi di manutenzione, lo smaltimento attraverso la rete fognaria pregiudica il corretto funzionamento dei depuratori, aumentando i costi di depurazione. Un litro di olio genera fino a 4 kg di fanghi di depurazione che dovranno poi essere gestiti come rifiuto, puo'' giungere alle falde e rendere l''acqua non potabile e crea inquinamento delle acque superficiali, cioe'' laghi, fiumi e mare con danni all''ecosistema, alla flora e alla fauna. Se disperso in acqua forma un "velo" che impedisce ai raggi solari di penetrare, causando ingenti danni all''ambiente. RenOils ha l''obiettivo di contribuire in modo efficiente e partecipato alla gestione del sistema del riciclo degli oli esausti in Italia, incrementandone la raccolta. A oggi, sono 254 le associazioni e le imprese della filiera associate, a partire dai produttori di olio per uso alimentare, ai riciclatori e ai recuperatori del rifiuto. Il Consorzio agisce in mutualita'' per il conseguimento degli obiettivi ambientali che il Ministero dell''Ambiente (dal quale ha ottenuto il riconoscimento nel 2018) ha fissato per il settore. RenOils ha realizzato, in collaborazione l''Universita'' di Roma Tor Vergata, il primo sistema di monitoraggio del comparto degli oli e dei grassi vegetali e animali esausti (R_O_S) che opera su base geografica ed e'' fruibile all''interno di una piattaforma web. Questo tracciamento e'' di fondamentale importanza ai fini dell''accordo con Eni per l''impiego degli oli vegetali esausti per la produzione di biocarburante. L''accordo siglato oggi e'' un ennesimo tassello delle iniziative di Eni finalizzate a mettere in atto un circuito virtuoso di "economia circolare" per la raccolta di materie di scarto che vengono, una volta purificate e rigenerate, trasformate in biocarburanti di alta qualita'' presso strutture industriali nazionali, dando piena valorizzazione a una risorsa energetica nazionale.
com/gug
 
AGRONEWS
Coldiretti, ecco la black list dei cibi più pericolosi
E’ quanto emerge da una analisi effettuata sulla base delle elaborazioni del sistema di allerta Rapido (Rassf)
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Roma- Dal Pesce dalla Spagna per mercurio al Pollo dal Brasile per Escherichia Coli-Shigatoxin : arriva la la black list dei cibi più pericolisi. A fornirla è Coldiretti. Nel 2018 in Italia- segnala l'organizzazione agricola sulla base delle elaborazioni del sistema di allerta Rapido (Rassf)- è scoppiato più di un allarme alimentare al giorno per un totale di ben 398 notifiche inviate all’Unione Europea durante l’anno.

Sul totale dei 398 allarmi che si sono verificati in Italia nel 2018 – sottolinea la Coldiretti - solo 70 (17%) hanno riguardato prodotti con origine nazionale, 194 provenivano da altri Paesi dell’Unione Europea (49%) e 134 da Paesi extracomunitari (34%). In altre parole – precisa la Coldiretti - oltre quattro prodotti su cinque pericolosi per la sicurezza alimentare provengono dall’estero (83%). I pericoli maggiori per l’Italia – continua la Coldiretti - sono infatti venuti dal pesce spagnolo con alto contenuto di mercurio e infestato dal verme Anisakis, dalle ostriche vive francesi con Norovirus, che provoca vomito e diarrea, e dal pollo polacco contaminato dalla salmonella enterica, i quali salgono sul podio del rischio. Ma nella black list alimentare – precisa la Coldiretti - ci sono anche il pesce francese sempre per l’anisakis, le arachidi dall’Egitto, le nocciole turche e quelle dell’Azebaijan per l’elevato contenuto di aflatossine cancerogene, il manzo ed il pollo provenienti dal Brasile e le cozze dalla Spagna infestati dal batterio Escherichia Coli.



A BLACK LIST CIBI PIU’ PERICOLOSI



1. Pesce dalla Spagna per mercurio (24 notifiche) e infestazione di Anisakis (14)

2. Ostriche vive dalla Francia per Norovirus (23)

3. Pollo dalla Polonia per Salmonella enterica (8)

4. Pesce dalla Francia per Anisakis (8)

5. Nocciole dalla Turchia per aflatossine (7)

6. Cozze dalla Spagna per Escherichia Coli (7)

7. Arachidi dall’Egitto per aflatossine (6)

8. Manzo refrigerato dal Brasile per Escherichia Coli-Shigatoxin (6)

9. Nocciole da Azerbaijan per aflatossine (6)

10. Pollo dal Brasile per Escherichia Coli-Shigatoxin (6)



Fonte: Elaborazioni Coldiretti su allarmi alimentari in Italia nel 2018 (RASSF)

Coldiretti, ecco la black list dei cibi più pericolosi
 
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Rai DI MAIO: SI' A PIANO
SHOCK PER I CANTIERI

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"Il governo è saldo non ci saranno sor
prese alle Europee. Le agenzie di ra-
ting non esprimano giudizi politici".
Così il vicepremier Di Maio all'evento
Etichetta Day della Coldiretti.

"I nostri obiettivi di crescita e svi-
luppo economico ci consentono di evita-
re una manovra bis", ha detto. Sulle
parole del presidente di Confindustria
ha aggiunto: "Dobbiamo pianificare le
azioni che servono per smantellare la
burocrazia che ruota intorno ai cantie-
ri: serve un piano shock", smentendo
poi aumenti di Iva e patrimoniale.
 
Buona domenica Stefano e a tutti.

Sono molte le cose incomprensibili per il cittadino comune... Potrei farne un elenco ma diventa un problema in questa sede. Meglio sorvolare evitando così di toccare tasti sensibili.

Qualcosa comincia a muoversi nel ns. paese che da qualche tempo, pare abbia scoperto o riscoperto, l'economia circolare:


Eni: accordo con RenOils per raccolta oli alimentari
14/02/2019 14:26 MF-DJ
ROMA (MF-DJ)--Eni e RenOils, Consorzio nazionale degli oli e dei grassi vegetali e animali esausti, costituito nel 2016 con lo scopo di assicurare la corretta gestione della raccolta, del trasporto, dello stoccaggio, del trattamento e il riutilizzo degli oli vegetali e dei grassi animali esausti, hanno sottoscritto oggi un accordo di collaborazione volto a favorire il recupero degli oli vegetali esausti. Eni, che attualmente utilizza circa il 50% degli oli alimentari usati disponibili in Italia, informa una nota, grazie anche alle aziende di rigenerazione aderenti a RenOils ampliera'' la possibilita'' di impiegare questi rifiuti per produrre biocarburante di alta qualita'' nella bioraffineria di Venezia, a Porto Marghera, e a breve anche a Gela. La lettera di intenti, sottoscritta oggi da Giuseppe Ricci, Chief Refining & Marketing Officer di Eni, e dal Presidente di RenOils Ennio Fano, prevede anche la realizzazione di campagne di informazione ed educazione ambientale per raccontare i vantaggi dell''utilizzo di oli esausti per la produzione di carburanti alternativi a quelli fossili e di progetti di sensibilizzazione delle associazioni di categoria, dei consumatori e ambientaliste. L''obiettivo e'' incrementare la raccolta e il corretto conferimento: oggi gli oli esausti prodotti a livello domestico sono quasi interamente dispersi. Nel 2018 sono state raccolte circa 75.000 tonnellate di olio alimentare di scarto, quasi esclusivamente prodotte dal settore della ristorazione e dell''industria, che rappresentano solo il 25% dell''olio prodotto in Italia, che ammonta a circa 280.000 tonnellate all''anno. La maggior parte della produzione avviene quindi nelle case, e lo smaltimento avviene per lo piu'' negli scarichi perche'' la maggior parte dei cittadini non sa che eliminare gli oli di frittura attraverso la rete fognaria puo'' comportare gravi conseguenze ambientali. Oltre a intasare il sistema di scarico domestico e delle reti fognarie con incremento dei costi di manutenzione, lo smaltimento attraverso la rete fognaria pregiudica il corretto funzionamento dei depuratori, aumentando i costi di depurazione. Un litro di olio genera fino a 4 kg di fanghi di depurazione che dovranno poi essere gestiti come rifiuto, puo'' giungere alle falde e rendere l''acqua non potabile e crea inquinamento delle acque superficiali, cioe'' laghi, fiumi e mare con danni all''ecosistema, alla flora e alla fauna. Se disperso in acqua forma un "velo" che impedisce ai raggi solari di penetrare, causando ingenti danni all''ambiente. RenOils ha l''obiettivo di contribuire in modo efficiente e partecipato alla gestione del sistema del riciclo degli oli esausti in Italia, incrementandone la raccolta. A oggi, sono 254 le associazioni e le imprese della filiera associate, a partire dai produttori di olio per uso alimentare, ai riciclatori e ai recuperatori del rifiuto. Il Consorzio agisce in mutualita'' per il conseguimento degli obiettivi ambientali che il Ministero dell''Ambiente (dal quale ha ottenuto il riconoscimento nel 2018) ha fissato per il settore. RenOils ha realizzato, in collaborazione l''Universita'' di Roma Tor Vergata, il primo sistema di monitoraggio del comparto degli oli e dei grassi vegetali e animali esausti (R_O_S) che opera su base geografica ed e'' fruibile all''interno di una piattaforma web. Questo tracciamento e'' di fondamentale importanza ai fini dell''accordo con Eni per l''impiego degli oli vegetali esausti per la produzione di biocarburante. L''accordo siglato oggi e'' un ennesimo tassello delle iniziative di Eni finalizzate a mettere in atto un circuito virtuoso di "economia circolare" per la raccolta di materie di scarto che vengono, una volta purificate e rigenerate, trasformate in biocarburanti di alta qualita'' presso strutture industriali nazionali, dando piena valorizzazione a una risorsa energetica nazionale.
com/gug
Vorrei capire il ministero dell'ambiente come soddisfa il "privato cittadino"(incentivi) che porta i bidoncini ecc. di esausto...dentro alle apposite colonne sparse nei comuni italiani ..e come lo trasformano facendoselo pagare bene!!Buona Domenica
 
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Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha comunicato che il 27 febbraio 2019 sarà effettuata un’asta di due Btp con le seguenti caratteristiche:



Btp 1° ottobre 2023
  • decorrenza: 1° agosto 2018, tredicesima tranche
  • scadenza: 1° ottobre 2023
  • tasso di interesse annuo lordo: 2,45%
  • Codice ISIN: IT0005344335
  • ammontare nominale dell’emissione: da un minimo di 1,5 miliardi a un massimo di 2 miliardi di euro
  • Importo asta supplementare: 300 milioni di euro


Btp 1° febbraio 2029
  • decorrenza: 1° febbraio 2029, prima tranche
  • scadenza: 1° 1° agosto 2029
  • tasso di interesse annuo lordo: 3%
  • Codice ISIN: da attribuire
  • ammontare nominale dell’emissione: da un minimo di 3,25 miliardi a un massimo di 4 miliardi di euro
  • Importo asta supplementare: 1,2 miliardi di euro
 

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