Piazza Affari diventerà americana, ma il governo può stoppare l'operazione e riportarla in Italia
Con il 99% dei voti favorevoli l’assemblea di London Stock Exchange, che controlla fra l’altro Borsa Italiana, ha approvato l’offerta che valuta la società americana, debito incluso, 27 miliardi di dollari. L’operazione comporterà anche un cambio di controllo dell'asset italiano, che diventerà extracomunitario e soggetto alla Golden Power | Piano segreto per Borsa spa
di
Francesco Bertolino
Colpo di scena nel risiko delle borse mondiali: Piazza affari potrebbe diventare americana. Dopo lo stop qualche mese fa all'offerta da parte della borsa di Hong Kong, gli azionisti del London Stock Exchange approvano l’acquisizione di Refinitiv, una mossa destinata a cambiare l'assetto dei mercati finanziari europei e mondiali. Con il 99% dei voti favorevoli l’assemblea di Lse, che controlla fra l’altro, appunto, Borsa Italiana, ha approvato l’offerta che valuta la società americana, debito incluso, 27 miliardi di dollari. L’operazione dovrebbe concludersi nel secondo semestre del 2020.
Ma comporterà, secondo i calcoli di milanofinanza.it, grandi cambiamenti anche in Italia. In esito al deal gli azionisti di Refinitiv – al 55% un consorzio di fondi guidato da Blackstone e al 45% Thomson Reuters – controlleranno circa il 37% del capitale di Lse, pur godendo di diritti di voto inferiori al 30%. Di fatto, attori extra-comunitari si troveranno così a essere primi azionisti anche di Borsa Italiana.
Ciò potrebbe spingere il governo italiano a opporre all’operazione il golden power, di recente esteso alla protezione di infrastrutture strategiche quali Piazza Affari e Mts, la piattaforma dei titoli di Stato, dove viene scambiato il debito pubblico nazionale, il terzo del mondo. Secondo indiscrezioni, inoltre, Lse potrebbe valutare la cessione totale o parziale di Borsa Italiana per rispondere alle richieste dei regolatori e anche per ridurre l’indebitamento che dopo l’affare Refinitiv potrebbe schizzare al 350% dell’ebitda.
Come riportato da
Milano Finanza di sabato 23 novembre (in edicola), ci sarebbe già un progetto per riportare Piazza Affari, Mts ed Elit in mani italiane, come ipotizzato e auspicato da tempo da
MF-Milano Finanza:
Mediobanca ipotizza che una cordata composta da investitori istituzionali (per esempio Cdp) e da un gruppo di privati possa rilevare il 40-50% delle azioni al prezzo di ipo per poi quotare il restante 50% sul listino milanese. E a questo punto un veto del premier Giuseppe Conte, proprio sulla base del Golden Power, potrebbe essere un preludio fondamentale per far tornare tricolore Piazza Affari.