A un solo gradino dal rating “spazzatura”, l’Italia sta lavorando dall’autunno scorso a un programma che salvi le banche italiane, troppo gravate da prestiti a imprese e famiglie insolventi.
La proposta, studiata da Franco Bassanini, presidente della Cassa depositi e prestiti, Rainer Masera, banchiere ed ex ministro del Bilancio, gli economisti della Cdp Edoardo Reviglio e Gino del Bufalo, l’ex direttore generale dell’Abi Giuseppe Zadra e Marcello Minenna della Consob, già inviata alla BCE e alla Banca d’Italia, mira a liberare le banche di almeno 50 dei 180 miliardi di euro di zavorra utilizzando il quantitative easing della BCE.
Il piano prevede il rimborso del Ministero del Tesoro italiano a garanzia di ulteriori perdite dei crediti deteriorati raccolti in Abs, assetbacked securities.
Per diminuire il rischio, i titoli verrebbero segmentati. In questo modo circa 50 miliardi di prestiti originari potrebbero essere venduti all’Eurotower a 20 miliardi di euro. Perdite ulteriori determinate da eventuali default dei debitori, comporterebbero per il governo italiano un indennizzo di 8 miliardi all’Eurotower.
Per l’Italia si tratterebbe del primo salvataggio bancario effettuato con soldi pubblici. Ma i tempi scorrono veloci.
Per saperne di più:
Il quantitative easing della BCE per le banche italiane? - Notizie - La Voce della Russia