Borse dell'Asia contrastate, la Cina abbassa i dazi 23/12/2019 06:46 - WS
Le Borse rallentano in vista delle vacanze di Natale, gli investitori preferiscono restare alla finestra, evitando di prendere rischi che potrebbero ridimensionare i risultati stellari di questo 2019.
In Asia stamattina, il Nikkei di Tokyo guadagna lo 0,1%, salgono leggermente i mercati azionari di Hong Kong, di Taiwan e dell’Indonesia. Sulla parità Hong Kong. L’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen perde lo 0,3%.
Il dollaro è in lieve apprezzamento su yuan cinese a 7,01.
Stanotte il Ministero delle Finanze della Cina ha comunicato una lista 859 di beni sui quali saranno rivisti al ribasso i dazi esistenti: il provvedimento non viene messo in relazione alla trattativa con gli Stati Uniti sui commerci, ma di certo, dovrebbe rendere ancora più fluido il rapporto con la controparte. C’è di tutto nell’elenco, dai componenti per gli smart phone, alla carne di maiale congelata. Nel 2018, queste merci, avevano raggiunto il controvalore di quasi 400 miliardi di dollari.
Il petrolio tipo Brent è in calo dello 0,3%, in lieve assestamento dopo tre settimane consecutivo di rialzo. Il greggio del Mare del Nord tratta a 65,9 dollari il barile.
Lo stemperarsi delle tensioni sui commerci tra Stati Uniti e Cina, insieme ai segnali di ripartenza dell’economia in tutto il mondo, hanno spinto il rame sui massimi degli ultimi sette mesi. Il rialzo non dovrebbe essere terminato, perché secondo l’ International Copper Study, il mercato del rame raffinato è in deficit da settembre: ci dovrebbe essere carenza di prodotto, soprattutto in caso di apprezzamento dello yuan e di riprenda del mercato immobiliare in Cina.
L’euro è invariato a 1,108 su dollaro. Gli investimenti della Cina in Europa stanno per accelerare, il colosso tecnologico Tencent ha stanziato per l’anno in corso 10 miliardi di dollari, risorse da destinare alla realizzazione di infrastrutture per il cloud. Ad annunciare l’operazione è il capo della divisione europea per il cloud, Li Shiwei, in un’intervista al quotidiano economico tedesco Handelsblatt.
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