C'è inoltre da non trascurare il
fattore politico, determinante per la credibilità del paese e sostenere le quotazioni dei nostri tds, il quale, ad oggi, appare
molto incerto e instabile. Abbiamo un governo assai fragile sorretto da un solo collante: la vincita alla lotteria conseguita da 320 assoluti incompetenti che difficilmente abbandoneranno il loro scranno. E quindi tutto rimane aleatorio mentre un fatto è sicuro:
i sovranisti no-euro, se qualcosa va storto, prenderanno in breve il loro posto.
Al momento, banche, assicurazioni, fondi, istituzionali, una piccola quota di retail, godono della copiosa rivalutazione dei tds ottenuta grazie al dissolvimento del precedente esecutivo sovranista. Ma se questi dovessero tornare nella stanza dei bottoni, dette istituzioni finanziarie continueranno a sostenere le quotazioni dei titoli di debito o saranno tentate a realizzare i guadagni disfandosene?...
Da tener presente:
- I tds-Italy sono ad un gradino dal
rating spazzatura;
- I rendimenti dei nostri BTp sono tra i più alti nell'eurozona sorpassando la fallita Grecia;
- Il debito pubblico non scende, la stagnazione permane, di riforme non si parla;
- La quota che la Bce acquista in Eu (20 mld) è irrilevante, gli Eurobond rimangono una chimera.
Meditate
padri di famiglia, meditate...