Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato

visto che siamo in ot di grafici mando anche io il mio se puo' essere utile..

io ho comprato un po' di ISP.. ma non ho molta altra liquidità.


image.png
 
concordo.....ma l'america deve darci una mano e la cosa al momento non sembra palesarsi. Scenario che sta attirando i grandi player short che non aspettavano altro. Dopotutto su molti asset si era in zona oltre target ( vedasi ad esempio intesa cha a 2,60 aveva esaurito tutta la sua forza propulsiva e non aspettava altro per scendere) oltre che sull'indice S&P500 o lo stesso indice nostrano. Il problema è che le correzioni sono come sempre troppo violente per consentire di mantenere la lucidità operativa che è fondamentale in questi frangenti. Solo sapendo coniugare freddezza con tecnica e giusto money managment si riesce a trarre vantaggio durevole nei mesi successivi ai vari flash crack
Ottima riflessione .E' ciò che mi piace dei mercati ma ora faccio correre le mie azioni(anche se potrei fare trading giornaliero) ..perdono ora circa il 10.15% e non le medio .Tengo la metà del capitale sul conto ed aspetto.Di fretta non ne ho per operare anche perchè il mercato è complesso ed avremo altre giornate negative,buon giorno.
 
Buongiorno!
Tornando ai BTP c'è il 1.45% 2020-36 che quota 99.31 sotto quanto era stato prezzato (99.513)
Non vi sembra una buona opportunità, anche per cassetto?
 
Gentilmente un chiarimento...
secondo questo grafico il supporto Dow è circa 3000 punti sotto al livello attuale?
Grazie mille
Ciao , secondo me per il Dow sotto area 27500/27300 ci sono supporti a 27000 e in area 26700/26500...
Il Dow ha già rotto al ribasso La trend che sosteneva il rialzo , il Ftse Mib ancora no.....

DOW J.jpg
 
Gentilmente un chiarimento...
secondo questo grafico il supporto Dow è circa 3000 punti sotto al livello attuale?
Grazie mille
Esatto. Per correttezza questa valutazione non è mia ma tratta da qui Gli investitori sentono puzza di bruciato, borsa Usa ancora in calo
Comunque i 24000 punti non sono il primo supporto al calo attuale bensì l'area di supporto finale qualora si voglia considerare quello come il supporto primario nei principali cali precedenti. Chiamiamola come 'ultima spiaggia" di approdo ma non è detto assolutamente che si vada li. Prima ci sono altri supporti come giustamente indicato da valgri.
 
Ultima modifica:
Coronavirus: export Made in Italy in Cina crollato del 12%, Ora paesi chiedono certificazioni sanitarie
Crollano del 12% le esportazioni Made in Italy in Cina nel mese
di gennaio con l’inizio dell’emergenza coronavirus che ha
frenato i consumi nel gigante asiatico ma ha anche i flussi
commerciali per i limiti posti al trasporto di persone e merci.
E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei
dati Istat relativi al gennaio 2020 rispetto allo stesso
periodo dello scorso anno. Una situazione che coinvolge
direttamente l’agroalimentare dopo che le esportazioni di cibi
e bevande Made in Italy in Cina avevano fatto segnare il record
storico nel 2019 per un valore stimato in 460 milioni di euro,
con un aumento del 5%. A pagare un conto salato è, precisa la
Coldiretti, il vino che è il prodotto tricolore più esportato
in Cina per un valore stimato dalla Coldiretti in 140 milioni
di euro nel 2019, ma difficoltà ci sono anche per le
esportazioni di frutta e verdura fresca Made in Italy che
avevano fatto segnare in Cina il record storico con un balzo
nel 25%. Ma a preoccupare – denuncia la Coldiretti - sono le
speculazioni in atto sui prodotti agroalimentari Made in Italy
in alcuni Paesi dove vengono chieste senza ragione
certificazioni sanitarie su merci come la frutta e la verdura
provenienti dall’Italia. “Serve un intervento delle autorità
nazionali e comunitarie per fermare pratiche insensate che
rischiano di far perdere quote di mercato importanti alle
produzioni nazionali per colpa di una concorrenza sleale che
mira a screditare i prodotti dall’Italia che sono sani i
garantiti come prima", ha affermato il presidente della
Coldiretti Ettore Prandini. Sul mercato interno con
l’emergenza coronavirus c’è – continua la Coldiretti - il
rischio paralisi per il lavoro di 500 aziende agricole negli
undici comuni della zona rossa fra Lombardia e Veneto. Le
difficoltà si estendono in realtà all’intera area della pianura
padana dove nasce oltre 1/3 del Made in Italy agroalimentare,
direttamente condizionato dall’emergenza coronavirus
nell’attività produttiva e commerciale. Milano, Finanza.com
 

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