Coronavirus: export Made in Italy in Cina crollato del 12%, Ora paesi chiedono certificazioni sanitarie
Crollano del 12% le esportazioni Made in Italy in Cina nel mese
di gennaio con l’inizio dell’emergenza coronavirus che ha
frenato i consumi nel gigante asiatico ma ha anche i flussi
commerciali per i limiti posti al trasporto di persone e merci.
E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei
dati Istat relativi al gennaio 2020 rispetto allo stesso
periodo dello scorso anno. Una situazione che coinvolge
direttamente l’agroalimentare dopo che le esportazioni di cibi
e bevande Made in Italy in Cina avevano fatto segnare il record
storico nel 2019 per un valore stimato in 460 milioni di euro,
con un aumento del 5%. A pagare un conto salato è, precisa la
Coldiretti, il vino che è il prodotto tricolore più esportato
in Cina per un valore stimato dalla Coldiretti in 140 milioni
di euro nel 2019, ma difficoltà ci sono anche per le
esportazioni di frutta e verdura fresca Made in Italy che
avevano fatto segnare in Cina il record storico con un balzo
nel 25%. Ma a preoccupare – denuncia la Coldiretti - sono le
speculazioni in atto sui prodotti agroalimentari Made in Italy
in alcuni Paesi dove vengono chieste senza ragione
certificazioni sanitarie su merci come la frutta e la verdura
provenienti dall’Italia. “Serve un intervento delle autorità
nazionali e comunitarie per fermare pratiche insensate che
rischiano di far perdere quote di mercato importanti alle
produzioni nazionali per colpa di una concorrenza sleale che
mira a screditare i prodotti dall’Italia che sono sani i
garantiti come prima", ha affermato il presidente della
Coldiretti Ettore Prandini. Sul mercato interno con
l’emergenza coronavirus c’è – continua la Coldiretti - il
rischio paralisi per il lavoro di 500 aziende agricole negli
undici comuni della zona rossa fra Lombardia e Veneto. Le
difficoltà si estendono in realtà all’intera area della pianura
padana dove nasce oltre 1/3 del Made in Italy agroalimentare,
direttamente condizionato dall’emergenza coronavirus
nell’attività produttiva e commerciale. Milano, Finanza.com