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In tale contesto, l’approfondimento mensile di Eurizon è dedicato a “
L’inflazione deflazionistica”. Come è possibile che il forte balzo dell’inflazione USA di aprile e maggio non abbia fatto salire i tassi governativi a lunga scadenza, ma anzi sia stato seguito da una loro discesa?
“L’inflazione è, di fatto, una tassa sui consumatori. È sostenibile se, e solo se, il reddito dei consumatori cresce in linea, o più, dell’aumento dei prezzi. Diversamente è una tassa, e basta, che deprime il potere d’acquisto. Questo è ciò che sta avvenendo negli USA” spiega Eurizon, secondo cui “
il balzo dei prezzi al consumo di aprile e maggio non è stato compensato da un corrispondente aumento dei salari, la cui variazione in termini reali risulta abbondantemente negativa. In questo senso l’inflazione diventa deflazionistica, perché tagliando il potere d’acquisto, crea i presupposti per un calo dei consumi e quindi un rallentamento dell’economia”.
Prosecuzione del recupero ciclico globale, assieme a crescente attenzione sulla futura riduzione degli stimoli monetari da parte delle Banche Centrali. È questo lo scenario di riferimento previsto nel report mensile …
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