Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato (2 lettori)

bancor

Forumer storico
Mercato torna a temere rischio Italia con prospettive frammentazione - BofA
(Reuters) -
Il mercato torna a guardare all'Italia con preoccupazione, coi rischi di frammentazione che potrebbero aumentare rapidamente. E' quanto scrive BofA Global Research nel report 'Europe Economic Weekly'.
"L'indebolimento delle prospettive macro e il percorso di normalizzazione della Bce stanno risvegliando le preoccupazioni del mercato" sull'Italia, si legge nel report. "Analizziamo la sostenibilità del debito italiano da una prospettiva dinamica, incorporando le sfide alla crescita derivanti dalla guerra e dai prezzi dell'energia, nonché il cambiamento del mix di politiche", aggiunge BofA. Il report sottolinea che "i rischi di frammentazione potrebbero crescere rapidamente, con l'Italia in primo piano. La risposta è ancora più politica fiscale, politica permettendo". Al momento BofA prevede rialzi dei tassi cumulativi da parte di Francoforte per 150 punti base quest'anno, con movimenti di 50 punti in luglio e settembre.
In un'altra nota Barclays dice di aspettarsi un rialzo con incrementi da 25 punti base in ognuno dei meeting Bce da luglio a dicembre e poi un altro nel primo trimestre del prossimo anno, che porterebbe il tasso Bce allo 0,75%. Il benchmark decennale italiano oggi rende attorno a 3,34% dopo essere salito venerdì fino a 3,41% sui massimi da novembre 2018. Lo spread sul Bund, che venerdì pomeriggio aveva raggiunto 213 punti, ora è a circa 207 punti base. Il relativo raffreddamento dopo il pesante sell-off è anche legato alla notizia del 'Financial Time' secondo cui il board di Francoforte lavora a una proposta per creare un nuovo programma di acquisto bond se necessario a sostegno dei Paesi alle prese con crescenti costi di finanziamento come l'Italia.
 

stefanofabb

GAIN/Welcome
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Pag.3 Milano Finanza di oggi.
 

leosoier

Forumer storico
Mercato torna a temere rischio Italia con prospettive frammentazione - BofA
(Reuters) -
Il mercato torna a guardare all'Italia con preoccupazione, coi rischi di frammentazione che potrebbero aumentare rapidamente. E' quanto scrive BofA Global Research nel report 'Europe Economic Weekly'.
"L'indebolimento delle prospettive macro e il percorso di normalizzazione della Bce stanno risvegliando le preoccupazioni del mercato" sull'Italia, si legge nel report. "Analizziamo la sostenibilità del debito italiano da una prospettiva dinamica, incorporando le sfide alla crescita derivanti dalla guerra e dai prezzi dell'energia, nonché il cambiamento del mix di politiche", aggiunge BofA. Il report sottolinea che "i rischi di frammentazione potrebbero crescere rapidamente, con l'Italia in primo piano. La risposta è ancora più politica fiscale, politica permettendo". Al momento BofA prevede rialzi dei tassi cumulativi da parte di Francoforte per 150 punti base quest'anno, con movimenti di 50 punti in luglio e settembre.
In un'altra nota Barclays dice di aspettarsi un rialzo con incrementi da 25 punti base in ognuno dei meeting Bce da luglio a dicembre e poi un altro nel primo trimestre del prossimo anno, che porterebbe il tasso Bce allo 0,75%. Il benchmark decennale italiano oggi rende attorno a 3,34% dopo essere salito venerdì fino a 3,41% sui massimi da novembre 2018. Lo spread sul Bund, che venerdì pomeriggio aveva raggiunto 213 punti, ora è a circa 207 punti base. Il relativo raffreddamento dopo il pesante sell-off è anche legato alla notizia del 'Financial Time' secondo cui il board di Francoforte lavora a una proposta per creare un nuovo programma di acquisto bond se necessario a sostegno dei Paesi alle prese con crescenti costi di finanziamento come l'Italia.

Gliela famo leggere a Bofa?

Infine, se consideriamo, poi, il debito del settore privato italiano, esso, contrariamente a quello del settore pubblico, è ben al di sotto della media europea. Più nello specifico, il debito privato delle famiglie italiane è stato pari, nel 2019, al 41 per cento del pil, mentre quello delle aziende italiane al 70 per cento del pil. Tanto per fare un paragone, gli stessi valori relativi all'Olanda sono pari al 102 e 169 per cento, rispettivamente. Decisamente molto più alti. L'avere a disposizione un basso debito privato, accoppiato ad uno stock crescente di risparmio privato, è indubbiamente da considerare come un ulteriore elemento di sostenibilità del debito pubblico.

Io proporrei una tassazione ridotta al 5% per gli Italiani chi comprano nuovo debito italiano oltre i 5 anni e lo mantengono a scadenza, senza pericolo di swap.
Neglii anni 90, coi CTZ a 2 anni, Bot 12 mesi, Buoni postali e BTP, il 90% del debito era in mano nostra e la liquidita ferma nelle banche era molto bassa. Tutto l'opposto di adesso.
Per questo, nel 1996 il rating italiano aveva toccato anche la AAA con Dini, alla faccia del finto defualt del settembre 1992.

 

stefanofabb

GAIN/Welcome
Gliela famo leggere a Bofa?

Infine, se consideriamo, poi, il debito del settore privato italiano, esso, contrariamente a quello del settore pubblico, è ben al di sotto della media europea. Più nello specifico, il debito privato delle famiglie italiane è stato pari, nel 2019, al 41 per cento del pil, mentre quello delle aziende italiane al 70 per cento del pil. Tanto per fare un paragone, gli stessi valori relativi all'Olanda sono pari al 102 e 169 per cento, rispettivamente. Decisamente molto più alti. L'avere a disposizione un basso debito privato, accoppiato ad uno stock crescente di risparmio privato, è indubbiamente da considerare come un ulteriore elemento di sostenibilità del debito pubblico.

Io proporrei una tassazione ridotta al 5% per gli Italiani chi comprano nuovo debito italiano oltre i 5 anni e lo mantengono a scadenza, senza pericolo di swap.
Neglii anni 90, coi CTZ a 2 anni, Bot 12 mesi, Buoni postali e BTP, il 90% del debito era in mano nostra e la liquidita ferma nelle banche era molto bassa. Tutto l'opposto di adesso.
Per questo, nel 1996 il rating italiano aveva toccato anche la AAA con Dini, alla faccia del finto defualt del settembre 1992.

Ricorda bene gli anni e trova gli articoli adeguati leosoier .Nel 1996 eravamo a doppia A di rating e poi ci declassarono a negativo da positivo; quindi ti chiedo gentilmente di mettere dati corretti per non fuorviare chi legge, grazie.;) S&P ha paura dei cespugli - ItaliaOggi.it Il debito recitava 119,1% del PIL !! . C'erano problemi già quasi irrisolvibili nel 1996 . IL mio ricordo è precedente e precisamente nel 1984 dove il saggio anziano mi diceva di comprare dei CCT o BOT sotto 100 e gli interessi erano al 10% circa ma per trovare il debito pubblico italiano al 94% bisogna andare a tre anni prima con il governo Spadolini(1981-1982) che lo ricordo come ora perchè fu un periodo storico positivo per me . La tassazione dei titoli di stato era al 8,5 o al 10,5 % NON RICORDO BENE ma so che si guadagnava cosi tanto che gli interessi erano a 5-6 zeri . IL problema che l'unico anno che si iniziò ad indebitarci fu con il governo Berlusconi 1994 e da li si è arrivati quasi al 160 % di oggi con 2600 miliardi circa. Saluti
 

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