Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato

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Pag.4-5 Corriere dellaSera L'Economia
 
Buongiorno, chi ha votato per cambiare e non per tentare di tenere Draghi alla guida dell’Italia, non dovrebbe lamentarsi del crollo dei Titoli di Stato. Era prevedibile. Stanno preparando un governo di inadeguati, non trovano uno straccio di Ministro dell’Economia (se non convincono Ignazio Visco in uscita) e la Meloni ha la preparazione che aveva di Di Maio, dopo aver vinto le elezioni del 2018. Ho comprato qualcosa sui minimi di Btp Italia e di Btp a 1 anno. Ma ora aspetto di vedere all’opera il nuovo governo e la BCE.
 

Teleborsa
13:34:05
Istat, restano alte povertà e disuguaglianze: 14,9 milioni di persone a rischio
(Teleborsa) - E' rimasta pressoché stabile la povertà in Italia nel 2021. La popolazione a rischio di povertà o esclusione sociale, ovvero la quota di individui che si trova in tale condizione è pari al 25,4%, pari a circa 14 milioni 983 mila individui, sostanzialmente stabile rispetto al 2020 (25,3%) e al 2019 (25,6%).

Misure a sostegno del reddito hanno controbilanciato caduta

Nel 2020, si stima che le famiglie residenti in Italia abbiano percepito un reddito netto pari in media a 32.812 euro, ossia 2.734 euro al mese, che è tornato a ridursi rispetto all'anno precedente sia in termini nominali (-0,9%) che in termini reali (-0,8%). La riduzione del reddito mediano, pari in valore assoluto a 26.597 euro l'anno (2.216 euro al mese), è pari all'1,9%.

La contrazione complessiva dei redditi familiari rispetto al 2007, anno che precede la prima crisi economica del nuovo millennio, resta ancora notevole, con una perdita in termini reali pari in media al 6,2%.

L'andamento del reddito familiare in termini reali, nel corso del 2020, mostra gli effetti sia della forte riduzione dell'attività economica dovuta alla pandemia sia delle politiche pubbliche di sostegno al reddito: mentre i redditi familiari da lavoro dipendente e da lavoro autonomo sono diminuiti rispettivamente del 5% e del 7,1%, i redditi da trasferimenti sono cresciuti del 9,4% in virtù delle misure straordinarie messe in campo per fronteggiare l'impatto dell'emergenza sanitaria, raggiungendo una quota pari a circa il 37% di tutti i redditi familiari.

Crescono le disuguaglianze

In lieve peggioramento la disuguaglianza: nel 2020 il reddito totale delle famiglie più abbienti è stato 5,8 volte quello delle famiglie più povere (5,7 nel 2019). Questo valore sarebbe stato decisamente più alto (6,9) in assenza di interventi di sostegno alle famiglie.

Un'ancora nelle misure del governo

A partire da marzo 2020 sono stati molti e di diversa natura gli strumenti messi in campo dal Governo per fronteggiare la crisi dovuta all'emergenza sanitaria: sostegno al reddito, mantenimento dei livelli occupazionali, alleggerimento per le imprese del costo del lavoro durante il periodo di inattività. Massiccio il ricorso all'istituto delle integrazioni salariali che hanno interessato una platea di 6,04 milioni di dipendenti in costanza di rapporto di lavoro unendosi alle tante misure una tantum finanziate prevalentemente, se non esclusivamente, tramite la fiscalità generale.

I restanti interventi emergenziali in materia di protezione del lavoro hanno riguardato sia le forme di sostegno del reddito a rapporto cessato (proroga dell'indennità di disoccupazione NASpI), sia le misure una tantum (bonus 600-1000 euro) per la tutela dei lavoratori autonomi e atipici, degli stagionali e intermittenti alle dipendenze.

In riferimento al bonus 600-1000 euro emesso nel 2020, si stima sia stata di circa 4,3 milioni la platea dei beneficiari a fronte di un trasferimento netto in denaro di 6,2 miliardi di euro (1.451 euro a persona).

Durante la sospensione dei servizi educativi dell'infanzia e delle attività didattiche delle scuole il Governo ha dato la possibilità ai lavoratori di ottenere un bonus monetario (c.d. bonus baby-sitting) che ha riguardato 765 mila i lavoratori, per un valore complessivo di 873 milioni di euro (in media 1.141 euro a persona).

Tra le misure preesistenti di contrasto alla povertà, il reddito di cittadinanza (RdC) ha assunto un ruolo chiave. Nel 2019, le 970 mila famiglie beneficiarie (3,8% circa) hanno usufruito in media di importi annui poco oltre i 3.980 euro. Nel 2020, l'anno dell'esplosione dell'emergenza sanitaria, si stima che il RdC abbia raggiunto oltre 1,3 milioni di famiglie (5,3%), con un beneficio annuo di 5.216 euro pro capite.

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Emissione News: 2022-10-10 13:33:05
 
SCHEDA- Calendario revisione rating sovrani Italia e Paesi europei
Oggi 10:51 - RSF
Secondo la normativa europea le agenzie di rating sono tenute a rendere note le date in cui pubblicheranno la revisione del merito di credito dei Paesi.

Vengono riportate in evidenza le date riguardanti l'Italia, e poi, di seguito, il calendario con le date relative ai principali Paesi ed emittenti europei fino a dicembre 2022.

Data Agenzia Rating Outlook
21 ottobre S&P Global BBB stabile
28 ottobre DBRS BBB (high) stabile
18 novembre Fitch BBB stabile

Segue il calendario con le date relative ai principali Paesi ed emittenti europei.

Data Paese Agenzia
14 ottobre Repubblica Ceca S&P Global
14 ottobre Romania Moody's
14 ottobre Romania S&P Global
21 ottobre Germania Fitch
21 ottobre Grecia S&P Global
21 ottobre Italia S&P Global
21 ottobre Olanda S&P Global
21 ottobre Regno Unito S&P Global
21 ottobre Repubblica Ceca Fitch
21 ottobre Slovenia Moody's
28 ottobre Croazia Fitch
28 ottobre Finlandia S&P Global
28 ottobre Italia DBRS
28 ottobre Nord Macedonia Fitch
28 ottobre Polonia Moody's
28 ottobre Portogallo Fitch
28 ottobre Svezia S&P Global
4 novembre Francia Fitch
4 novembre Irlanda Moody's
4 novembre Norvegia Moody's
11 novembre Croazia Moody's
11 novembre Islanda S&P Global
11 novembre Lettonia Moody's
11 novembre Lussemburgo DBRS
11 novembre Malta Fitch
11 novembre Slovenia Fitch
11 novembre Svizzera Fitch
18 novembre Bulgaria Fitch
18 novembre Danimarca DBRS
18 novembre Irlanda S&P Global
18 novembre Italia Fitch
18 novembre Lituania DBRS
18 novembre Malta Moody's
18 novembre Portogallo Moody's
18 novembre Russia Fitch
18 novembre Slovacchia S&P Global
18 novembre Svezia Fitch
18 novembre Turchia Fitch
25 novembre Bulgaria S&P Global
25 novembre Liechtenstein S&P Global
25 novembre Polonia DBRS
25 novembre Russia S&P Global
2 dicembre Austria Moody's
2 dicembre EFSF Fitch
2 dicembre ESM Fitch
2 dicembre Francia Moody's
2 dicembre Francia S&P Global
2 dicembre Germania DBRS
2 dicembre Lituania Fitch
2 dicembre Lituania S&P Global
2 dicembre Spagna Fitch
9 dicembre Albania S&P Global
9 dicembre EFSF Moody's
9 dicembre ESM Moody's
9 dicembre Malta DBRS
9 dicembre Olanda Moody's
9 dicembre Serbia S&P Global
9 dicembre Regno Unito Fitch
9 dicembre Slovenia DBRS
9 dicembre Slovenia S&P Global
16 dicembre Lettonia S&P Global
16 dicembre Lussemburgo Moody's
16 dicembre Slovacchia Moody's

B giorno, metto una postilla, quando usavano il rating come "strumento di valutazione indipendente" e non come bomba di distruzione.

S&P's apprezzava allora "il record italiano di un tasso d'inflazione moderato (media del 5,8% nel decennio); la responsabile condotta della Banca d'Italia, nonostante il persistente elevato livello del disavanzo pubblico (stimato nel 9,4% del prodotto interno lordo nel 1994) ed il gravoso e crescente debito (124% del Pil); il forte tasso di risparmio (15% del pil) e la concentrazione in mani nazionali ed europee del debito italiano". :violino:
 
Ue pensa a piani fiscali pluriennali per includere investimenti e riforme - Gentiloni
Oggi 15:55 - RSF
di Jan Strupczewski
10 ottobre (Reuters) - La riforma delle regole fiscali dell'Ue potrebbe dare ai governi un maggior margine di manovra nei piani che combinano i tagli al debito con gli investimenti e le riforme, in cambio di una maggiore responsabilità, ha detto il commissario economico dell'Ue Paolo Gentiloni.

Parlando a una conferenza sulle assicurazioni a Roma, Gentiloni ha detto che la Commissione europea presenterà a ottobre delle proposte su come riformare le regole del Patto di stabilità e crescita.

Si tratta di regole che hanno lo scopo di salvaguardare il valore dell'euro impedendo l'eccessivo indebitamento dei governi. Tra queste, le più importanti sono quelle che dispongono che il debito pubblico debba essere inferiore al 60% del Pil, e che il deficit non debba superare il 3% del Pil, e tali norme non cambieranno.

Ma, poiché la pandemia ha lasciato molti paesi con livelli di debito ben al di sopra il 100% del Pil, con punte del 185% in Grecia e del 150% in Italia, le regole legate alla riduzione del debito devono essere cambiate.

"La semplificazione, una maggiore titolarità nazionale e una migliore applicazione saranno le caratteristiche di un quadro migliorato, con l'obiettivo generale di sostenere la sostenibilità del debito e la crescita sostenibile", ha detto Gentiloni.

"Un modo per farlo potrebbe essere quello di passare a piani macro-fiscali di medio termine che stabiliscano percorsi di spesa netta su più anni e siano coerenti con la convergenza del debito verso livelli prudenti", ha affermato.

Gentiloni ha detto che i piani a medio termine potrebbero includere impegni di investimento e di riforma in linea con gli obiettivi dell'Ue e nazionali, come nei piani che ogni governo ha dovuto preparare per ottenere i fondi dell'Ue per la ripresa post-pandemia.

Per far sì che i governi siano più legati agli obiettivi fissati nei piani, l'Ue concederebbe loro un maggiore margine di manovra nel proporre il percorso di riduzione del debito, a patto che puntino alla sostenibilità.

"Gli impegni per le riforme e gli investimenti potrebbero consentire un periodo di aggiustamento fiscale più lungo", ha detto Gentiloni, aggiungendo però che in cambio di una maggiore flessibilità i governi sarebbero tenuti a rispondere dei risultati.

"Una maggiore titolarità nazionale ex ante nella definizione delle traiettorie di bilancio potrebbe essere bilanciata da una maggiore applicazione ex post a livello Ue", ha affermato.

La proposta della Commissione sarà discussa dai ministri delle Finanze dell'Ue nei primi mesi del 2023, con l'obiettivo di raggiungere un accordo sulla riforma delle regole.
 
Germania apre a debito condiviso per fronteggiare caro energia.

Molto strano: non aveva sempre sostenuto che si cresce con l'austerità? Ecc. ecc.

Comunque:

Vendita al dettaglio di generi alimentari: il livello delle vendite scende ai minimi storici
10/10/2022 15:00

Il livello del fatturato nel commercio alimentare è fortemente diminuito in agosto. Anche altri sottosettori sono interessati dal problema. Gli immensi aumenti di prezzo impediscono ai clienti di fare acquisti.
 
Economia avverte: Habeck sabota i rapporti con il partner commerciale più importante della Germania
15/09/2022 09:00

Mentre la Germania sta entrando in recessione, il Ministero dell'Economia a guida verde vuole rendere più difficili il commercio e gli inv
 

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