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Teleborsa
17:40:07
Bankitalia, Visco: "Italia in grado di gestire stretta BCE: non condivido allarmi su tassi"
(Teleborsa) - "Gli allarmi che a volte vengono sollevati sugli effetti che ulteriori aumenti dei tassi ufficiali potrebbero avere sulla nostra economia non sono condivisibili: il nostro Paese è in grado, proseguendo sulla strada già intrapresa delle politiche prudenti e delle riforme, di gestire le conseguenze di una graduale ma necessaria restrizione monetaria". Lo ha affermato il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco durante una tavola rotonda dell'Ambrosetti Club a Roma.

La manovra di rialzo dei tassi della Bce deve proseguire, ma "con la necessaria gradualità" e - ha aggiunto Visco - "non condivido, allo stesso tempo, talune dichiarazioni nelle quali si sostiene che nell'area dell'euro solo una recessione, più o meno profonda, consentirà di riportare l'inflazione in linea con il nostro obiettivo di prezzi stabili. Ritengo invece del tutto possibile che, come sta avvenendo in altri paesi e come è peraltro in linea con le nostre previsioni, la crescita dei prezzi, che già mostra segnali di discesa, possa tornare al 2 per cento senza che le nostre misure arrechino all'attività produttiva e all'occupazione danni particolarmente gravi che finirebbero per rendere più difficile il conseguimento del nostro mandato nel medio periodo". Secondo Visco "l'azione della politica monetaria non può che proseguire nella direzione intrapresa. Serve tuttavia che la normalizzazione proceda con la necessaria gradualità, tenendo conto che le aspettative d'inflazione a medio-lungo termine sono ancorate e non si intravedono segnali di spirali tra prezzi e salari, sebbene l'attesa accelerazione di questi ultimi debba essere attentamente monitorata. Quindi, sì, ulteriori aumenti dei tassi sono nelle cose, ma continueranno a essere necessarie valutazioni attente e consapevoli dell'intensità e dei tempi della loro trasmissione a tutte le economie dell'area dell'euro, tenendo conto - ha spiegato il Governatore - dell'evoluzione, in entrambe le direzioni, dei fattori alla base della dinamica inflazionistica: dai costi delle materie prime a quelli del lavoro, dall'evoluzione della domanda interna e internazionale a quella dei margini di profitto, dagli andamenti delle attività finanziarie a quelli dei debiti pubblici e privati".

PIL sopra livelli pre-Covid ma stime incerte - L'Italia ha chiuso il 2022 con una crescita del PIL vicino al 4%, "recuperando pienamente i livelli pre Covid" ma, - afferma il governatore della Banca d'Italia - rispetto al picco raggiunto all'inizio del 2008, il prodotto resta ancora inferiore di oltre tre punti percentuali e a fine anno l'economia si è indebolita. Secondo Visco le stime sono incerte a causa della volatilità del prezzo del gas. "Sembra - ha sottolineato - di essere sulle montagne russe, e in queste condizioni non solo è difficile fare previsioni macroeconomiche ma anche, per famiglie e imprese, programmi di spesa e di investimento". "Nel 2023 - questo lo scenario tracciato da Visco - il PIL rallenterebbe nettamente, allo 0,6 per cento; la crescita tornerebbe poi a rafforzarsi nel prossimo biennio, grazie all'accelerazione delle esportazioni e della domanda interna, che beneficerebbe della diminuzione delle pressioni inflazionistiche e dell'incertezza. L'inflazione, salita oltre l'8,5 per cento nella media del 2022, scenderebbe di due punti quest'anno e più decisamente in seguito, portandosi al 2 per cento nel 2025".

Prudenza su debito ha contenuto lo spread - "Le recenti misure del governo su debito e conti pubblici improntate alla prudenza, - afferma Visco - hanno contribuito al contenimento del differenziale di rendimento rispetto ai titoli di Stato decennali della Germania che oggi si situa attorno ai 180 punti base. Mantenere conti pubblici in ordine e, quindi, disavanzi ridotti e decrescenti nel tempo è cruciale per evitare tensioni finanziarie". Per il governatore i rialzi dei tassi per le finanze pubbliche sono "gestibili grazie all'elevata vita media del debito pubblico e alla crescita del PIL".









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Emissione News: 2023-01-23 17:37:56
 
ciao

Queste belle notizie catastrofiche :ot:vogliono fare il verso a quelli del Financial time di inizio 2023? Mah non penso sia ora di comprare a mani basse, come a fine 2022, il daily ha appena iniziato a scendere.
Certo qualcosa si deve buttar dentro, ma con giudizio.

Piuttosto se i tassi sono allettanti, le gente compra e i soldi ci sono........ per metterli sui bond Italiani.

 
Economia: la Germania minaccia di diventare un paese in via di sviluppo
23/01/2023 14:00

L'economia lancia l'allarme. A causa della transizione energetica e delle sanzioni, la Germania non è più competitiva a livello internazionale come piazza economica.
23/01/2023 14:00

 
Il Giappone annuncia misure contro il calo demografico
23/01/2023 13:11

La crisi demografica non consente più alcun ritardo, ha affermato il primo ministro giapponese. Ora il governo sta preparando ulteriori misure.
 
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Dal 5 febbraio, l'Unione Europea si unirà al Regno Unito e agli Stati Uniti nel vietare le importazioni di gasolio russo e altri prodotti petroliferi via mare. Questa misura ha lo scopo di ridurre le entrate della Russia dalle sue importazioni di energia. Allo stesso tempo, però, l'UE rischia strozzature nell'approvvigionamento e un nuovo aumento dell'inflazione.



In effetti, se i consumatori europei di gasolio e altri prodotti petroliferi non riescono a trovare fonti di approvvigionamento alternative a prezzi accessibili, le sanzioni faranno aumentare i costi in alcuni importanti settori dell'economia, come l'agricoltura e il trasporto su strada.



L'importazione di greggio dalla Russia via mare è stata vietata ne..."


Le sanzioni petrolifere dell'Europa contro la Russia sono un nuovo territorio rischioso
23/01/2023 09:00

Nella lotta contro la Russia, i paesi dell'UE stanno compiendo notevoli sacrifici. Lo dimostra ora nuovamente l'estensione delle sanzioni russe ai prodotti petroliferi raffinati.
 
ciao


Queste belle notizie catastrofiche :ot:vogliono fare il verso a quelli del Financial time di inizio 2023? Mah non penso sia ora di comprare a mani basse, come a fine 2022, il daily ha appena iniziato a scendere.
Certo qualcosa si deve buttar dentro, ma con giudizio.

Piuttosto se i tassi sono allettanti, le gente compra e i soldi ci sono........ per metterli sui bond Italiani.

Ho sempre sostenuto; in barba alle CAC o varie agenzie improbabili di rating ( creano speculazione al ribasso o rialzo ma fanno il loro lavoro)che mettono paura agli stati e che l'Italia non dovrà ma cadere in questa situazione cafkiana ed ho anche spiegato il perchè.Ho sottolineato un po di tempo fa (qualche mese) che solo la speculazione potrebbe portare i nostri titoli di stato a prezzi da "ristrutturazione" ed non vorrei mai pensare che un debito come il nostro si possa tirare dietro mezz'Europa creando un marasma in tempi di "Europa Unita".Capisco che qualcuno possa storcere il naso ma visto che le cose si devono dire pari pari (anche sull'ultimo srcritto MES)c'è la possibilità che la situazione peggiori, anche con un rialzo probabile successivo del costo del denaro da parte della BCE. Auspico che la situazione migliori e servirà qualche anno e come sono sempre stato positivo sul nostro paese credo che ne usciremo meglio di prima. L'articolo sopra è ben scritto e particolareggiato da un prof.e giurista e se uno ha le capacità dovrebbe portare le proprie memorie; lo penso da sempre. PS: IL rossetto lo vivemmo tutti (non so se c'eri ) 10-11 anni fa 2012-2013 e grazie al cielo si diede il messaggio giusto a chi frequentava questo spazio ATTIVAMENTE, limitando i danni quando lo spread raggiunse quasi 600 punti NON svendendo i nostri titoli patriottici .Credo che in quel frangente ci fossero molte vendite in corso e ad un tratto in un asta di BOT ad un anno non se li filavano nemmeno al 10% di rendimento..roba da anni 80 :confused:. Buona sera
 
Ultima modifica:
(Teleborsa) - "In meno di sei mesi abbiamo alzato i tassi di interesse della BCE di 250 punti base, l'aumento più rapido della nostra storia. E abbiamo chiarito che i tassi di interesse della BCE dovranno ancora aumentare significativamente a un ritmo costante per raggiungere livelli sufficientemente restrittivi e rimanere a quei livelli per tutto il tempo necessario". Lo ha affermato Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea, a un evento della Deutsche Borse.

"In altre parole, manterremo la rotta per garantire il tempestivo ritorno dell'inflazione al nostro obiettivo", ha aggiunto.

Secondo la numero uno di Francoforte, il contesto di alta inflazione è una delle tre maggiori sfide che l'Europa deve affrontare nel 2023, quella che la preoccupa di più. "L'inflazione in Europa è decisamente troppo alta, in parte a causa della nostra vulnerabilità ai cambiamenti geopolitici dell'energia - ha spiegato - Il decoupling dalla Russia lo scorso anno ha spinto l'inflazione energetica nell'area euro a livelli straordinari".

"Ma mentre l'inflazione energetica è recentemente scesa, l'inflazione sottostante continua a salire - ha aggiunto - Di conseguenza, è fondamentale che i tassi di inflazione al di sopra dell'obiettivo del 2% della BCE non si radicano nell'economia. Dobbiamo abbassare l'inflazione. E raggiungeremo questo obiettivo".

Le altre sfide che l'Europa deve affrontare nel 2023 sono riconsiderare come proteggere al meglio gli interessi fondamentali dell'Europa in un mondo in rapida evoluzione e sviluppare maggiormente le proprie fonti di crescita. A questo secondo proposito, poiché la sicurezza energetica diventa un imperativo, "possiamo mettere le esigenze di investimento legate al clima, in particolare nell'energia pulita, al centro del nostro modello di crescita, rafforzando la domanda interna", ha detto.

Secondo Lagarde, il completamento dell'Unione europea dei mercati dei capitali (CMU) sarà fondamentale per finanziare le transizioni verde e digitale. "Gli investitori azionari tendono ad avere una maggiore propensione rispetto alle banche per i progetti ad alto rischio e ad alto rendimento e la finanza azionaria tende ad aumentare l'innovazione verde", ha evidenziato.

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Emissione News: 2023-01-23 19:22:53
 
Ho sempre sostenuto; in barba alle CAC o varie agenzie improbabili di rating ( creano speculazione al ribasso o rialzo ma fanno il loro lavoro)che mettono paura agli stati e che l'Italia non dovrà ma cadere in questa situazione cafkiana ed ho anche spiegato il perchè.Ho sottolineato un po di tempo fa (qualche mese) che solo la speculazione potrebbe portare i nostri titoli di stato a prezzi da "ristrutturazione" ed non vorrei mai pensare che un debito come il nostro si possa tirare dietro mezz'Europa creando un marasma in tempi di "Europa Unita".Capisco che qualcuno possa storcere il naso ma visto che le cose si devono dire pari pari (anche sull'ultimo srcritto MES)c'è la possibilità che la situazione peggiori, anche con un rialzo probabile successivo del costo del denaro da parte della BCE. Auspico che la situazione migliori e servirà qualche anno e come sono sempre stato positivo sul nostro paese credo che ne usciremo meglio di prima. L'articolo sopra è ben scritto e particolareggiato da un prof.e giurista e se uno ha le capacità dovrebbe portare le proprie memorie; lo penso da sempre. PS: IL rossetto lo vivemmo tutti (non so se c'eri ) 10-11 anni fa 2012-2013 e grazie al cielo si diede il messaggio giusto a chi frequentava questo spazio ATTIVAMENTE, limitando i danni quando lo spread raggiunse quasi 600 punti NON svendendo i nostri titoli patriottici .Credo che in quel frangente ci fossero molte vendite in corso e ad un tratto in un asta di BOT ad un anno non se li filavano nemmeno al 10% di rendimento..roba da anni 80 :confused:. Buona sera

Ma no lo vedo che dice cose giustissime, è il titolo sonante "a parlare di default cosi facilmente" che fa girare le scatole.
Poi se le cose andassero male, farebbero una manovra da 70mld di euro e arriverebbe un Monti 2 o un Amato 3, che sarebbe capace di inventare un bollo da 70 euro sulle patenti B! Come 30anni fa..
Parlare di defualt, a noi che non l'abbiamo fatto nemmeno nel 1992-1994, quando C.Azeglio svaluto la lira vs marco di un 30% nel settembre 1992.
In quegli anni poi ci facevano uscire dallo Sme e poco dopo facevano rientrare dalla finestra, solo perche con la lira svalutata esportavamo più della Germania.
Tuttavia io alla epoca non sapevo nulla di andamento dei tassi, di borsa, etc....

Ricordo si....nel 2011, avevo il BTP 1 maggio 2031 6%, a 93 di media ed era arrivato anche a 82centesimi, avevo una paura argentina, ero in mezzo anche di la e non c'erano sblocchi.
il 2031 l' ho venduto a rate fino a 114, ma non sapevo nulla di Cicli e nemmeno di Elliott, altrimenti era da tenere.
Fine 2011, era quando Berlusca diceva che i ristoranti erano pieni e i giovani laureati choosy, dovevano raccogliere le cassette di frutta (a 6euro l'ora lorde), invece di lamentarsi.
Un grande, cavolo era un grande....Vinceva col Milan tramite debiti, xke quando ha iniziato a perdere il consenso elettorale, gli han detto di rientrare dai prestiti e di garantire.
Lui non c'è la faceva piu a garantire e cosi ha cominciato a svendere Kaka poi Svechenko e a non comprare piu i Top player, da li non ha vinto piu nulla in Europa!
Nel 2016 ha svenduto il Milan a metà prezzo!
Scusate l' Off topic.
 

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