Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato

I lunghi bancor hanno testato una prima violenta resistenza. Ad esempio per il Btp 2072 dovrebbe testare circa 68 che lo proietterebbe a 75 . Voglio essere sempre positivo,buona sera.
Buongiorno Stefano. Ammiro la tua positività che da sempre esprimi verso il debito italiano. Ed hai avuto ragione. Quella di ieri è stata una reazione emotiva alimentata dai meccanismi automatici. Infatti oggi vediamo il ribasso. Purtroppo da quando le banche centrali sono scese in campo, anche le analisi tecniche lasciano il tempo che trovano. Ieri una parola in più della Lagarde ("a marzo + 0,50 ma dipende dai dati" una ovvietà) ha spinto al rialzo. Domani magari un intervento più da falchetta della stessa, farà deprimere i mercati. Resto positivo pure io, ma aspetto il 5% per rientrare nel decennale
 
Siceramente equiparare la situazione economico finanziaria dei gg nostri con gli ultimi nove anni non ha senso , si scrive di realta’ totalmente opposte.non mi addentro sui dettagli che gia’ ben conoscete…..
La realtà odierna non confrontabile con i dieci anni scorsi è stata spiegata anche meglio di me da camaleonte con i suoi articoli puntuali e memorie personali. Per ora il risultato di stagnazione del debito prosegue e a grandi linee senza inficiare più di tanto il rendimento del trentennale a cui mi affido in questi momenti. Se guardiamo il movimento repentino di ieri (come si era già verificato qualche mese fa potrebbe rimanere isolato).Il prossimo mese dovremmo assistere ad un altro rialzo come ha paventato la BCE . IL problema maggiore per questo anno ed in particolare sul rifinanziamento del debito(300 miliardi) a cui l'italia dovrà sottoporsi ,sarà un banco di prova importante anche se sembra scontato!! Buon giorno Ps: Tutto ha un senso ;specialmente per non rifare gli errori passati.
 
Buongiorno Stefano. Ammiro la tua positività che da sempre esprimi verso il debito italiano. Ed hai avuto ragione. Quella di ieri è stata una reazione emotiva alimentata dai meccanismi automatici. Infatti oggi vediamo il ribasso. Purtroppo da quando le banche centrali sono scese in campo, anche le analisi tecniche lasciano il tempo che trovano. Ieri una parola in più della Lagarde ("a marzo + 0,50 ma dipende dai dati" una ovvietà) ha spinto al rialzo. Domani magari un intervento più da falchetta della stessa, farà deprimere i mercati. Resto positivo pure io, ma aspetto il 5% per rientrare nel decennale
Questa e la bias che "forse" indicherà il bravo analista Paglianisi domani sul Sole Plus 24 Ore che aspetto con ansia :cool: ..quindi aspettiamo brindando..ehm bundeggiando! Grazie del tuo apprezzamento buon week-end.
 
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Pag.4 Milano Finanza di oggi.
 

Teleborsa
14:00:07
UpB: inflazione rallenta corsa, ma crolla potere d'acquisto
(Teleborsa) - L'Ufficio Parlamentare di Bilancio conferma la sua stima sul PIL 2023 allo 0,6 per cento ed ha marginalmente rivisto al rialzo quella per il 2024 all'1,4 per cento.



"Tuttavia - segnala l'IPB - lo scenario è gravato da diversi elementi d'incertezza, soprattutto di matrice internazionale, a cominciare dalla guerra fra Russia e Ucraina". Nel 2022, si legge nella nota sulla congiuntura di febbraio, il PIL italiano è cresciuto di mezzo punto percentuale in estate rispetto al secondo trimestre, per poi calare dello 0,1 per cento fra ottobre e dicembre. Il livello di attività ha raggiunto valori superiori di quasi due punti percentuali a quelli di fine 2019, più che in Germania e Francia. Dal dato complessivo dell'anno scorso, il PIL del 2023 eredita una spinta pari a 0,4 punti percentuali.


Per il momento, malgrado il conflitto prosegua, i prezzi delle materie prime energetiche sono in calo. A fine gennaio le quotazioni del gas naturale sono tornate sui valori di settembre 2021, intorno ai 55 euro/MWh, dopo il massimo raggiunto a fine agosto 2022, pari a quasi 350. Il ridimensionamento è stato possibile grazie alla diversificazione delle fonti e al clima particolarmente mite registrato in autunno, fattori che hanno permesso ai Paesi europei di attingere alle scorte meno che in passato.
Con i prezzi dell'energia che hanno iniziato a normalizzarsi, l'inflazione ha raggiunto il picco sulle due sponde dell'Atlantico: negli Stati Uniti in giugno (al 9,0 per cento) e nell'area dell'euro in ottobre (al 10,6). Il tasso è sceso al 6,5 per cento a dicembre negli Stati Uniti e all'8,5 in gennaio nell'area dell'euro e ora le aspettative di inflazione sembrano stabilizzate tra il 2 e il 2,5 per cento tanto negli USA quanto nell'Eurozona.

L'UpB sottolinea anche che dopo il balzo di primavera (2,5 per cento), i consumi privati sono cresciuti allo stesso ritmo anche nel terzo trimestre. L'incremento è stato finanziato soprattutto dai risparmi, dato che il potere d'acquisto è stato poco più che stagnante; l'aumento dei redditi nominali (1,9 per cento) è stato infatti largamente eroso da quello dei prezzi (1,6 per cento). L'erosione del potere d'acquisto ha pesato sui consumi delle famiglie soprattutto in autunno.

Le previsioni UPB sull'economia italiana - A spingere l'attività economica italiana è la domanda interna. Nella media del 2023 e del
2024 la spesa delle famiglie è vista in crescita di circa un punto percentuale, seppure in rallentamento rispetto al biennio scorso a causa della perdita di potere d'acquisto indotta dall'inflazione; il tasso di risparmio dovrebbe continuare la discesa graduale dai picchi raggiunti nel 2020.

Anche per gli investimenti si stima un rallentamento (al 2,7 per cento in media nel biennio), meno pronunciato per la spesa in costruzioni (3,2 per cento) rispetto a quella in macchine e attrezzature (2,3 per cento).

Per le esportazioni, che l'anno scorso hanno fortemente sostenuto l'attività economica, la dinamica si ridurrebbe, allineandosi a quella del commercio internazionale, quindi con sostanziale invarianza delle quote di mercato estero delle nostre imprese. Per le importazioni è prevista una decelerazione ancora più marcata. Quanto all'occupazione, è vista quest'anno in crescita dello 0,5 per cento, un ritmo che dovrebbe raddoppiare nel 2024, poco al di sotto di quello dell'attività economica.

Infine, è atteso un calo graduale dell'inflazione per l'allentamento delle tensioni sui mercati delle materie prime (energetiche e non). La dinamica dei prezzi rimane tuttavia più sostenuta rispetto alla crescita dei redditi da lavoro dipendente, causando una perdita rilevante di potere d'acquisto.

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Emissione News: 2023-02-03 13:57:02
 
(Teleborsa) - L'inflazione nell'Eurozona dovrebbe assestarsi al 5,9% nel 2023 e al 2,7% nel 2024, rispettivamente 0,1 e 0,3 punti percentuali in più rispetto a quanto previsto tre mesi fa. È quanto emerga dal Survey of Professional Forecasters (SPF) della Banca centrale europea (BCE), un sondaggio degli economisti previsori che i banchieri centrali del board utilizzano come un indicatore delle attese del mercato.

Le revisioni al rialzo - si legge nel rapporto - riflettono le corrispondenti modifiche alle aspettative di inflazione al netto di energia, generi alimentari, alcol e tabacco. Secondo gli intervistati, questi cambiamenti riflettono principalmente una combinazione di risultati recenti dei dati, effetti indiretti ancora più forti e più ampi del previsto dell'andamento dei prezzi dell'energia, nonché una crescita salariale più elevata.

Le aspettative per il 2025, non rilevate nella tornata precedente, si attestano al 2,1%, poco oltre il target della Banca centrale europea. Le aspettative di inflazione a più lungo termine (per il 2027) sono state riviste al ribasso di 0,1 punti percentuali al 2,1% in media.

Le aspettative di crescita del PIL sono rimaste sostanzialmente invariate con un "riporto" positivo da un'attività economica più forte del previsto nella seconda metà del 2022 che ha influito sul 2023, ma compensato da aspettative leggermente più deboli per il 2024 rispetto a quanto riportato in precedenza. Le aspettative di crescita del PIL a più lungo termine sono rimaste invariate all'1,4%.

Le aspettative sul tasso di disoccupazione sono state riviste al ribasso per tutti gli orizzonti tra 0,1 e 0,2 punti percentuali. Dopo un aumento previsto al 7,0% nel 2023 (il tasso di disoccupazione era al 6,5% nel novembre 2022), il tasso di disoccupazione dovrebbe scendere gradualmente al 6,4% entro il 2027.

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Emissione News: 2023-02-03 14:14:56
 
(Teleborsa) - In significativo aumento, e più del previsto, i non-farm payrolls a gennaio 2023. Secondo i dati forniti dal Bureau of Labour Statistics, il tasso di disoccupazione è sceso al 3,4%, rispetto al 3,5% del mese precedente e rispetto al 3,6% del consensus.

Sono stati aggiunti 517 mila posti di lavoro nei settori non agricoli (non-farm payrolls), dopo che a dicembre erano state create 260 mila buste paga (dato rivisto da 223 mila). Il dato sugli occupati, più osservato del tasso di disoccupazione, è superiore alle attese del mercato che indicavano un aumento di 185 mila di posti di lavoro.

"La crescita dell'occupazione è stata diffusa, guidata dai guadagni nel tempo libero e nell'ospitalità, nei servizi professionali e alle imprese e nell'assistenza sanitaria - commenta il Bureau of Labour Statistics - L'occupazione è aumentata anche nel governo, riflettendo in parte il ritorno dei lavoratori da uno sciopero".

Il dato è superiore alle aspettative anche nel settore privato: sono stati 443 mila posti di lavoro, contro i 269 mila rivisti di dicembre e i 190 attesi dal mercato.

Gli occupati del settore manifatturiero sono saliti di 19 mila unità, al di sopra del consensus di 6 mila, e si confrontano con i 12 mila del mese precedente.

Le retribuzioni medie orarie si sono attestate a 33,03 dollari, registrando un aumento dello 0,3% su mese e del 4,4% su anno (contro attese per un +0,3 m/m e +4,3% a/a) dopo il +0,4% mensile e +4,9% tendenziale registrato a dicembre. Le retribuzioni medie orarie sono monitorate con attenzione dalla Federal Reserve in quanto buon indicatore sia dello stato di salute del mercato del lavoro che delle pressioni inflazionistiche.

(Foto: Foto di Saulo Mohana su Unsplash)

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Emissione News: 2023-02-03 14:35:29
 

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