Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato

Buonasera, i tassi BCE saliranno fino all'estate. Aggiungi le considerazioni della prof. De Romanis sullo spread. Mettici il disastro sui conti pubblici di superbonus e cessione crediti e la "finanza per disperati" dell'acquisto crediti fiscali con F24 (taglio entrate dello Stato). Un cocktail micidiale. Conseguenza? Levo la liquidità dal c/c che le banche continuano a non remunerare e passo ai titoli di Stato max 1 anno. 3% netto
 
(Alliance News) - Il tasso di inflazione in Germania, misurato come variazione su base annua dell'indice dei prezzi al consumo, si è attestato all'8,7% a gennaio, lo stesso dato rilevato anche a dicembre, come reso noto da Destatis mercoledì. L'aumento dei prezzi ha quindi accelerato all'inizio dell'anno. "Dopo un rallentamento alla fine dello scorso anno, il tasso di inflazione rimane a un livello elevato", ha affermato Ruth Brand, presidente dell'Ufficio federale di statistica. Che ha aggiunto: "Stiamo osservando aumenti di prezzo per molti beni e, in misura crescente, anche per i servizi. Anche a gennaio, le famiglie hanno pagato prezzi più alti in particolare per energia e cibo". Destatis ha riferito, inoltre, che i prezzi al consumo a gennaio sono aumentati dell'1,0% rispetto a dicembre, quando i prezzi al consumo calarono dello 0,8%. Sia i dati annuale che mensile sono risultati in linea con le stime preliminari. I prezzi dell'energia e dei generi alimentari, in particolare, sono aumentati considerevolmente dall'inizio della guerra in Ucraina e hanno avuto un impatto sostanziale sul tasso di inflazione. A causa della situazione di guerra e di crisi, i colli di bottiglia nelle consegne e i movimenti dei prezzi nelle fasi a monte del processo economico hanno anche avuto un impatto sul tasso di inflazione, che a sua volta porta ad aumenti dei prezzi per altri beni e servizi. "Nell'ambito del terzo pacchetto di aiuti del governo federale, sono state adottate misure per frenare l'inflazione. Ciò si riflette nell'indice dei prezzi al consumo", ha spiegato Destatis. I prezzi dei prodotti energetici a gennaio sono aumentati del 23,1% su base annua nonostante le misure di sostegno. A dicembre, il tasso di aumento dei prezzi alimentari è stato del 20,3%. La ragione principale dell'aumento dei prezzi osservato a gennaio è stata probabilmente la fine dell'assistenza immediata di dicembre. L'aumento dei prezzi dell'energia è stato in parte rallentato dal blocco dei prezzi di energia elettrica, gas naturale e teleriscaldamento. L'andamento dei prezzi dell'energia è tuttavia influenzato da molti fattori, tra cui i prezzi di acquisto internazionali. La revisione che ha introdotto il nuovo anno base 2020 ha portato a tassi di inflazione dell'8,1% per dicembre 2020 e dell'8,8% per novembre 2020. Di Giuseppe Fabio Ciccomascolo, Alliance News senior reporter Commenti e domande a [email protected] Copyright 2023 Alliance News IS Italian Service Ltd. Tutti i diritti riservati.

Emissione News: 2023-02-22 08:14:20

Buon giorno
 
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Pag.3 Milano Finanza di oggi.
 
(Alliance News) - L'inflazione italiana è stata confermata in rallentamento a gennaio, più di quanto inizialmente previsto, come reso noto dall'Istat mercoledì. Il tasso di inflazione dell'Italia è sceso al 10,0% su base annua a gennaio dall'11,6% di dicembre e scendendo ulteriormente rispetto alla stima iniziale dell'Istat del 10,1%. La flessione del tasso di inflazione si deve, principalmente, al forte rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei beni energetici regolamentati, in calo del 12% dall'aumento del 70% di dicembre, e, in misura minore, di quelli degli energetici non regolamentati, su del 59% dal più 63% del mese prima, degli alimentari non lavorati e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona; gli effetti di tali andamenti sono stati solo in parte controbilanciati dall'accelerazione dei prezzi dei beni durevoli, su del 6,8% dall'incremento del 6,4% di dicembre, dei beni non durevoli e dei servizi relativi all'abitazione. L'inflazione mensile è stata invece dello 0,1%, in rallentamento dallo 0,3% di dicembre e rivista al ribasso dallo 0,2% iniziale. L'inflazione core, che esclude energitici e alimentari freschi, sale invece al 6,0% dal 5,8% mentre quella al netto dei soli beni energetici resta stabile al 6,2%. L'indice armonizzato dei prezzi al consumo - calcolato seondo parametri comunicati - diminuisce dell'1,5% su base mensile, a causa dell'avvio dei saldi invernali dell'abbigliamento e calzature di cui l'indice NIC non tiene conto, e aumenta del 10,7% su base annua, in rallentamento dal 12,3% di dicembre, mentre la stima preliminare era del 10,9%. L'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, al netto dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% su base mensile e del 9,8% su base annua. A seguito dei dati rivisti di gennaio, l'Istat prevede ora un'inflazione del 5,2% per l'indice generale e del 3,2% per la componente core. Di Giuseppe Fabio Ciccomascolo, Alliance News senior reporter Commenti e domande a [email protected] Copyright 2023 Alliance News IS Italian Service Ltd. Tutti i diritti riservati.

Emissione News: 2023-02-22 10:08:42
 

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