MORNING BID EUROPA-Dal salvataggio delle banche grattacapi per la stretta Fed
Oggi 08:30 - RSF
13 marzo (Reuters) - Uno sguardo alla giornata di Wayne Cole
Dunque, le autorità Usa sono corse in soccorso del sistema finanziario, provocando il maggior rally sui titoli di Stato a breve termine degli ultimi decenni mentre si fa largo tra gli investitori l'ipotesi che la Federal Reserve possa non alzare i tassi al meeting del 22 marzo visto quel che sta succedendo.
La giornata sui mercati asiatici è iniziata con il botto quando il Tesoro e la Fed hanno annunciato che copriranno tutti i depositi presso la Svb, non solo quelli sotto i 250.000 dollari, anche se i titolari di azioni e obbligazioni non verranno soccorsi.
Stessa situazione per i titolari di depositi presso la Signature Bank di New York, chiusa durante il fine settimana.
Annunciato e messo in campo anche il 'Bank Term Funding Program' (Btfp) che consentirà prestiti fino a un anno a qualsiasi banca assicurata a livello federale che abbia i requisiti per accedere al 'discount window', in cambio di collaterale che comprende anche titoli di Stato.
Aspetto fondamentale, il collaterale sarà valutato alla pari, senza alcun 'haircut', il che significa che le banche possono utilizzare obbligazioni che vengono scambiate al di sotto del valore contabile senza dover fare i conti con eventuali perdite.
Non si tratta di una garanzia totale per i titolari di depositi non assicurati, ma la speranza è chiaramente quella di prevenire le corse agli sportelli in altri istituti.
E' bastato questo per innescare un rally dei futures sui listini Usa mentre i bancari sono rimasti sotto pressione in Asia, con l'indice bancario nipponico in calo di quasi il 5%.
Alla luce della tensione sul sistema bancario Usa, gli investitori si chiedono se la Fed aumenterà davvero i tassi di ben 50 punti base la prossima settimana.
Goldman Sachs ha fatto un passo indietro e ha previsto una pausa, sebbene ipotizzi ancora rialzi a maggio, giugno e luglio.
I futures sui Fed fund
escludono completamente la possibilità di un ritocco da 50 punti base che la settimana scorsa indicavano al 72%.
I rendimenti dei Treasury a due anni
sono scesi di 19 punti base a 4,40% dopo un tuffo a 4,34%, con il calo da giovedì che ammonta a 66 punti base, il più consistente in tre sedute dal crollo del lunedì nero del 1987.
E le ripercussioni non si sono fatte attendere anche sul dollaro con l'euro che ha toccato il massimo di quattro settimane.
La prospettiva ha spinto i mercati a scommettere che in aprile anche la banca centrale australiana farà una pausa.
La Bce, che giovedì sarà alle prese con il proprio meeting, varerà probabilmente un incremento di 50 punti base ma dovrà riconoscere i rischi per la stabilità finanziaria, il che potrebbe rendere il rialzo 'dovish'.
Le conseguenze del fallimento di Svb avranno inevitabili impatti anche sulla reazione del mercato agli attesi dati sull'inflazione Usa in agenda per domani: numeri più alti delle attese metterebbero la Fed tra l'incudine e il martello.
Unica eccezione i rendimenti dei Treasury a lungo che sono saliti negli scambi asiatici forse a sottolineare il timore che una Fed senza le mani libere possa comportare che l'inflazione rimanga più alta più a lungo.
Principali 'driver' di seduta:
- Consigliere Bce Fabio Panetta partecipa a riunione Eurogruppo a Bruxelles
- Presidente Usa Joe Biden parlerà della crisi delle banche forse sollecitando regole più rigide
