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L'aspetto più importante dell'indagine sul sentiment dell'UMIch continua ad essere "le aspettative di inflazione" che sono scese ulteriormente al 3,8% nei prossimi 12 mesi (il minimo da aprile 2021) e al 2,8% per l'esp...



Fonte: Bloomberg


Le aspettative di inflazione di UMich scendono ai minimi di 2 anni, il sentiment generale si indebolisce a marzo
 
(Teleborsa) - Scende come atteso il superindice USA relativo alle condizioni economiche americane a febbraio 2023. Secondo quanto comunicato dal Conference Board degli Stati Uniti, il Leading Indicator (LEI) si attesta a quota 110 punti in calo dello 0,3% rispetto al mese precedente (quando il calo era stato dello 0,3%) e rispetto al -0,3% atteso dagli analisti.

La componente che riguarda la situazione attuale è aumentata dello 0,1% a 109,8 punti, mentre quella sulle aspettative future è cresciuta dello 0,2% a 118,5 punti.

"Il LEI per gli Stati Uniti è sceso di nuovo a febbraio, segnando il suo undicesimo calo mensile consecutivo - ha affermato Justyna Zabinska-La Monica, Senior Manager, Business Cycle Indicators, presso The Conference Board - I contributi negativi o piatti di otto delle dieci componenti dell'indice hanno più che compensato il miglioramento dei prezzi delle azioni e una lettura migliore del previsto per i permessi di costruzione residenziale".

"Mentre negli ultimi mesi il tasso di calo mensile del LEI si è attenuato, il principale indice economico indica ancora il rischio di recessione nell'economia statunitense - ha aggiunto - La più recente turbolenza finanziaria nel settore bancario statunitense non si riflette nei dati LEI ma potrebbe avere un impatto negativo sulle prospettive se persiste. Nel complesso, il Conference Board prevede che l'aumento dei tassi di interesse, insieme al calo della spesa dei consumatori, molto probabilmente spingerà l'economia statunitense in recessione nel breve termine".

(Foto: Photo by Nik Shuliahin on Unsplash )

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Emissione News: 2023-03-17 16:11:06
 
(Alliance News) - I futures del gas naturale statunitense sono scesi di oltre il 7% a USD2,35/MMBtu, il minimo da tre settimane a questa parte, trascinati dalle prospettive di una minore domanda dovuta a un clima meno freddo. La domanda media di gas negli Stati Uniti, comprese le esportazioni, dovrebbe scendere a 108 bcfd la prossima settimana da 116,9 bcfd di questa settimana a causa del clima più mite. Inoltre, l'EIA ha dichiarato che le utility statunitensi hanno prelevato 58 bcf di gas dallo stoccaggio nella settimana conclusasi il 10 marzo, meno delle aspettative del mercato che prevedevano un prelievo di 62 bcf. Il calo della scorsa settimana ha ridotto le scorte a 1,972 trilioni di piedi cubi, ovvero il 36% in più rispetto alla media quinquennale. Nel frattempo, i flussi di gas verso gli impianti di esportazione di GNL hanno raggiunto livelli record dopo che l'impianto di esportazione di Freeport LNG in Texas è tornato operativo. Per la settimana, i prezzi del gas naturale statunitense sono scesi di quasi il 3%. Di Claudia Cavaliere, Alliance News reporter Commenti e domande a [email protected] Copyright 2023 Alliance News IS Italian Service Ltd. Tutti i diritti riservati.

Emissione News: 2023-03-17 17:25:01



 
(Alliance News) - I consumatori britannici si aspettano che l'inflazione rallenti più di quanto si pensasse inizialmente, secondo i risultati di un sondaggio della Banca d'Inghilterra. Le aspettative mediane per il tasso di inflazione nel prossimo anno erano del 3,9%, secondo l'ultima indagine trimestrale sugli atteggiamenti dell'inflazione, in calo rispetto al 4,8% di novembre. "Alla domanda sull'inflazione prevista nei 12 mesi successivi, gli intervistati hanno fornito una risposta mediana del 3,0%, in calo rispetto al 3,4% di novembre", ha affermato la BoE. Anche le aspettative per il tasso di inflazione tra cinque anni erano del 3,0% ma in calo rispetto alla previsione del 3,3% dell'indagine di novembre. Alla domanda sull'attuale tasso di inflazione, gli intervistati prevedono che sia al 9,2%, invariato rispetto alla cifra del sondaggio di novembre. Secondo il dato più recente dell'Office for National Statistics, il tasso di inflazione annuo in UK è stato del 10,1% a gennaio. La BoE ha aggiunto: "Alla domanda su cosa sarebbe meglio per l'economia - tassi di interesse più alti, tassi più bassi o nessun cambiamento -, il 16% ha pensato che i tassi dovrebbero aumentare, rispetto al 20% di novembre. Il 33% degli intervistati ha pensato che i tassi di interesse dovrebbero scendere rispetto al 30% di novembre. Il 27% ritiene che i tassi di interesse dovrebbero rimanere dove sono rispetto al 25% di novembre 2022". "Quando è stato chiesto cosa sarebbe "meglio per te personalmente", il 27% degli intervistati ha affermato che sarebbe stato meglio per loro se i tassi di interesse aumentino, in linea con il 27% di novembre. Il 30% degli intervistati ha affermato che sarebbe sarebbe meglio per loro se i tassi di interesse scendano in linea con il 30% di novembre". La soddisfazione nei confronti del lavoro svolto dalla Banca d'Inghilterra per controllare l'inflazione e fissare i tassi di interesse è salita al meno 4% dal meno 12% di novembre. L'indagine è stata condotta da Ipsos per conto della BoE. Ipsos ha intervistato due campioni di persone di età compresa tra 16 e 75 anni in tutto il Regno Unito. Il primo gruppo è stato intervistato tra il 3 e il 6 febbraio e il secondo tra il 17 e il 19 febbraio. Di Eric Cunha, Alliance News news editor, e tradotto da Giuseppe Fabio Ciccomascolo Commenti e domande a [email protected] Copyright 2023 Alliance News IS Italian Service Ltd. Tutti i diritti riservati.

Emissione News: 2023-03-17 17:40:25
 
Qualcuno se ne sta accorgendo...

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IL MERCATO STA PREZZANDO POSSIBILI TAGLI DEI TASSI

Il mercato infatti si è mosso rapidamente nell’ottica di una futura riduzione dei rialzi dei tassi, addirittura prezzando la possibilità di tagli dei tassi nel secondo semestre dell’anno, osserva l’investment director di abrdn. La realtà, commenta Athey, è che i mercati hanno rilevato i segnali di stress bancario e chiunque sia rimasto segnato dalle conseguenze della grande crisi finanziaria globale del 2008 non si convincerà facilmente che tutto va bene sulla base delle dichiarazioni dei responsabili delle politiche monetarie.

NON FACILE IGNORARE LE TENSIONI BANCARIE

Proprio questi, rileva Athey in conclusione, tra l’altro sono spesso responsabili degli eccessi di liquidità alla base di molti di questi problemi. Ora che di fatto le tensioni bancarie sono venute a galla, afferma l’investment director di abrdn, non sarà così facile ignorarle. "

 

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