io penso che il peggio sia passato...con il QE fino al 2018 che sembra ormai accettato da tutti i btp andranno velocemente ad un decennale sotto all'1,5%, diciamo entro la fine dell'anno. Per il mib penso sia la borsa europea più sottostimata, credo che i bancari avranno un buon up assieme alla ripresa degli automotive...per gli energetici bisognerà aspettare ancora...
Tutti sanno che non sono una persona che crede ai complotti che governerebbero il mondo ma credo che gli USA con lo scoperchiamento del vaso di pandora su VW abbiamo mandato un bel segnale di amputazione ali alla Merkel, credo in direzione del troppo integralismo teutonico a cominciare dai nein sulla Grecia. Non me ne compiaccio perché l'affaire VW implica ed implicherà anche altre case automobilistiche (forse) o sull'indotto di 50mila lavoratori italiani, ma un freno all'altare tedesco ci voleva,un freno al rigorismo esasperato e talvolta ingiustificato ci voleva, di professori ne abbiamo anche troppi...
buonasera
Il BTp rimonta 60 punti base sul Bund: ecco perché lo spread non fa più paura e presto potrebbe scendere sotto 90
Lo
spread BTp-Bund è sceso questa mattina sotto i 110 punti. Gli investitori stanno comprando in questo momento tutti i bond dell’Eurozona, con i BTp che però vengono acquistati un po’ di più del Bund tedesco e questo sta determinando una discesa dello spread. Solo poco tempo fa, per l’esattezza il 7 luglio, lo spread era balzato a 165 punti. In tre mesi quindi l’Italia ha “guadagnato” quasi 60 punti sulla Germania.
A questo punto resta da chiedersi se questo trend è destinato a proseguire. Va detto che per i bond dell’Eurozona è un momento favorevole. I mercati infatti stanno iniziando a scontare l’effetto di un ampliamento del “quantitative easing” della Banca centrale europea da 1.100 miliardi di euro (la somma attualmente prevista attraverso l’acquisto di titoli privato e governativi per 60 miliardi al mese fino a settembre 2016) a 2.400 miliardi. Questo è lo scenario - indicato dall’agenzia di rating S&Poor’s - che vedrebbe gli acquisti prolungati fino al 2018. La Bce stessa ha aperto a un ampliamento del programma di «Qe» nei modi e nei tempi senza lasciare però indicazioni precise.
C’è un altro fattore che sta spingendo verso gli acquisti dei bond governativi dell’Eurozona, la speculazione dopo la crisi Volkswagen. Da quando è scoppiato il caso «dieselgate» si sta assistendo a un travaso di liquidità dai bond societari verso i titoli di Stato. Anche se lo scandalo ha colpito una società in particolare di un settore particolare (auto) la speculazione sta penalizzando in questo momento l’intera asset class (bond societari), a vantaggio di BTp, Bund e compagnia bella.
Positiva anche la notiza della promozione della Spagna, che ha ricevuto un upgrade (Standard & Poor's ha alzato il rating a “BBB+” da “BBB”) in conseguenza del percorso di risanamento dei conti pubblici in corso.
«Dalla Spagna questa volta arriva un contagio positivo sull’Italia - spiega Angelo Drusiani, di Albertini Syz, esperto del mercato obbligazionario -. Entro fine anno lo spread BTp-Bund potrebbe anche scendere sotto i 100 punti con il
rendimento del BTp intorno all’1,4-1,5% (questa mattina è all’1,63%, ndr). Nel 2016, se le riforme che l’Italia sta adottando per attrarre capitali esteri proseguiranno il rendimento dovrebbe scendere ancora, anche se questo effetto potrà essere mitigato dal probabile rialzo dei tassi degli interesse negli Usa che contagerà inevitabilmente in parte anche l’Eurozona».
Ci sono anche altri analisti che si spingono oltre e ipotizzano uno rendimento del BTp all’1,1%-1,2% entro fine anno con spread BTp-Bund sotto gli 80 punti base. In questo caso verrebbe migliorato il minimo dell’anno toccato a marzo quando lo spread ha toccato 89 punti. Allora il rendimento del BTp decennale era all’1,12%. Rivederlo su tale soglie nei prossimi mesi, nell’ottica di un «turbo-Qe» in arrivo non sembra quindi secondo gli esperti irragionevoli. Federal Reserve permettendo.