(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 26 gen - "A partire
dagli ultimi dati del 'Global Survey di Nielsen - commenta
Giovanni Fantasia, a.d. di Nielsen Italia - si evidenzia una
sostanziale stabilita' dell'indice di fiducia degli italiani
su base annuale. Stabilita' frutto, probabilmente, anche di
alcuni fattori tra cui il calo dei prezzi del greggio, che
comporta benefici non solo per i conti delle imprese, ma
anche delle famiglie. La debolezza dell'euro, che sta dando
fiato al nostro mercato delle esportazioni e, infine, la
politica espansiva della Bce, che puo' orientare l'area euro
verso politiche di crescita e flessibilita'". Fantasia
aggiunge che "inoltre, si deve considerare che si comincia a
parlare piu' di stagnazione che di recessione. Tali elementi
sono di per se' positivi, anche se necessitano di
un'iniezione di fiducia accompagnata da una grande operazione
di chiarezza sulla direzione di marcia dell'azienda Italia.
Rimane elevato, infatti, il numero di quanti ritengono che il
Paese sia ancora in fase recessiva". Dallo studio Nielsen
emerge che il 96% degli italiani ritiene che il Paese si
trovi ancora in recessione e il 62% che questa situazione
durera' ancora un anno, dal 57% di fine 2013. Il 78% e' poi
dell'idea che nel 2015 non godra' di buone condizioni
finanziarie rispetto al 56% della media Ue. Per un italiano
su quattro (23% la media Ue) la sicurezza del proprio posto
di lavoro e' la preoccupazione principale, seguita da quella
per la situazione economica del Paese (12%) e per la salute
(9%). Diminuisce, invece, l'apprensione per la stabilita'
politica (al 3%, dal 7% del quarto trimestre 2013).
L'educazione dei figli preoccupa il 4% degli italiani.
L'ultimo trimestre 2014 si configura ancora come un periodo
di risparmio con l'87% del campione (88% a fine 2013) che ha
dichiarato che non e' un buon momento per fare acquisti,
mentre il 38%, dopo le spese necessarie, sceglie soluzioni
conservative. Oltre ai tagli su abbigliamento, ristoranti e
divertimento fuori casa, tra le altre forme di risparmio
anche l'acquisto di marchi alimentari piu' economici (60%),
l'attenzione alle spese legate al weekend fuori citta' (50%
verso il 46% di un anno prima) e un uso piu' moderato
dell'auto (42%).
(RADIOCOR) 26-01-15 11:05:59 (0268)