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Spread in area 270 pb, cambio benchmark BTP dietro impennata di ieri
In lieve allargamento oggi lo spread BTP-Bund che viaggia in
area 271 punti base con il rendimento del Btp decennale in area
2,68%, mentre quello del Bund tedesco è ancora lievemente
negativo (-0,03%). Fino a venerdì scorso il differenziale di
rendimento tra titoli di stato italiani decennali e quelli
tedeschi risultava di poco superiore ai 250 pb; il balzo
evidenziato ieri è spiegato dal cambio del benchmark preso a
riferimento dalla piattaforma Mts per i Btp a 10 anni, che da
ieri è il Btp con scadenza agosto 2029 rispetto a quello con
scadenza dicembre 2028 usato fino a fine marzo. Milano,
Finanza.com
 
Fgl
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Askanews•2 aprile 2019


Roma, 2 apr. (askanews) - In Europa "bisogna passare da una politica dei saldi di bilancio ad una politica dei fini che fissi degli obiettivi e poi individui gli strumenti, i provvedimenti e poi intervenga sui saldi". Lo ha detto il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia nel corso di una conferenza stampa a Unindustria parlando del documento presentato dalle imprese in vista delle elezioni europee.

"Si tratta di trasformare il patto di stabilità e crescita - ha aggiunto - in un patto di crescita e stabilità il che non significa fare più deficit ma utilizzare altri strumenti come gli euro bond e cambiare la politica economica europea parlando prima di obiettivi che di saldi di bilancio"
 
Grafici cambi:

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(ANSA) - ROMA, 2 APR - Chiusura in rialzo per lo spread fra Btp e Bund tedesco. Il differenziale ha terminato la seduta a 257 punti contro i 253 dell'apertura. Il rendimento del decennale è pari al 2,52%.
Scritto da: Ansa
 
Investing.com - La Federal Reserve non alzerà più i tassi di interesse almeno fino alla fine del prossimo anno, secondo gli economisti intervistati da Reuters che parlano di una probabilità del 40% di almeno un taglio dei tassi entro la fine del 2020.

La Fed ha lasciato i tassi invariati il mese scorso, come previsto, ma le proiezioni del grafico “dot plot” sono cambiate e indicano che non ci saranno aumenti nel 2019, contrariamente ai due previsti il dicembre scorso.

Sebbene le previsioni della Fed indichino un aumento dei tassi il prossimo anno, l’ultimo sondaggio di Reuters condotto su oltre 100 economisti in seguito al vertice del 19-20 marzo della banca centrale mostra che i tassi resteranno al range attuale compreso tra il 2,25% e il 2,5% almeno fino alla fine del 2020.

Un campione più piccolo di economisti su una prospettiva a fine 2021 ha reso noto di non aspettarsi alcun intervento neanche fino ad allora.

“Lo sviluppo più drammatico dell’anno finora non è stato il commercio né la politica. Piuttosto, è stata la totale adozione da parte della Fed di una posizione di politica monetaria molto più cauta rispetto a quanto si aspettavano gli operatori dei mercati”, nota Ajay Rajadhyaksha, a capo della macro-ricerca di Barclays (LON:BARC).

La banca centrale USA ha inoltre segnalato che intende terminare la riduzione del suo massiccio bilancio da 4,2 mila miliardi di dollari entro settembre. Il processo è cominciato nell’ottobre 2017 ed ha seguito tre round di allentamento monetario, una politica secondo la quale la Fed ha comprato Buoni del Tesoro e titoli garantiti da ipoteca nel tentativo di far scendere i tassi di interesse.

Secondo alcuni analisti, il cambio di tono è il primo passo dell’inevitabile cammino verso il quarto round di allentamento quantitativo (QE4).

L’ex Presidente della Fed Ben Bernanke aveva dato il via al quantitative easing in risposta alla crisi finanziaria globale del 2008, creando 1,3 mila miliardi di dollari tra il novembre 2008 ed il giugno 2010 ed usando questo denaro per comprare asset finanziari da banche e governo.

Il processo ha coinciso con un forte rialzo dei titoli azionari e parte del mercato rialzista più lungo della storia.
 
marketinsight.it - APPUNTAMENTI MACRO DI OGGI (03/04/2019)
Ore 02:30 Giappone: Indice Nikkei PMI, marzo; Ore 03:45 Cina:
PMI Caixin, marzo; Tra le 9:45 e le ore 10:30, Pmi Markit Servizi
e composito, Italia, Eurozona, Regno Unito ed Eurozona di marzo;
Ore 11:00 Eurozona: Vendite al dettaglio, febbraio; Ore 13:00
Stati Uniti: Richieste Mutui, settimana 29 marzo: Ore[...]


Leggi la notizia sul sito marketinsight.it Buon giorno
 
Italia: Pmi servizi balza a 53,1 punti a marzo, incremento più rapido da settembre 2018
In Italia l'indice Pmi servizi sono cresciuti, attestandosi a
marzo 53,1 punti, a fronte dei 50,4 di febbraio. Si tratta
dell’incremento più rapido del settore terziario italiano da
settembre 2018. "Rispetto alla controparte manifatturiera,
l’attività economica delle aziende terziarie italiane, sembra
abbia ripreso vigore e, se si mantiene, potrebbe potenzialmente
contribuire a risollevare l’economia". Questo il commento di
Amritpal Virdee, economista di Ihs Markit, autore del report
relativo all’indagine Pmi settore terziario in Italia. Milano,
Finanza.com
 
marketinsight.it - EUROZONA - A MARZO PMI SERVIZI E COMPOSITO FINALI CRESCONO SOPRA LE ATTESE
A marzo, la lettura finale dell'indice Markit PMI servizi si
è attestata a 53,3 punti, superando la rilevazione preliminare e
le attese degli analisti (entrambi a 52,7 punti). Il Pmi
composito si è invece fissato a 51,6 punti, al di sopra della
prima lettura e del consensus (entrambi a 51,3[...]


Leggi la notizia sul sito marketinsight.it
 

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