Ciao, Stefano.
Non ho capito bene: mi chiedi un'analisi per confrontarla con la tua... in risposta alla mia osservazione che ho trovato vago l'articolo da te riportato?
Non ne vedo l'utilità, a meno che tu non sia l'autore del pezzo. Io mi sono limitato a dire che l'articolo è vago (non scorretto né impreciso né tendenzioso). Avrei potuto aggiungere che nelle settimane passate lo stesso autore aveva fornito spunti che avevo ritenuto più interessanti, ma mi sono limitato a un sintetico "vago".
Comunque, la mia analisi la riporto: ritengo che la politica della BCE dopo il cambio del timoniere resterà immutata, perché mettere subito (o presto) in discussione la nuova leadership vorrebbe dire creare una fortissima spaccatura - reale, non solo dialettica - tra due blocchi di Paesi, cosa che farebbe molto male alle economie europee in questo periodo. Quindi, piaccia o non piaccia, si va avanti come previsto da Mario Draghi e Christine Lagarde, almeno per qualche tempo (leggi: 18 mesi). Per questo motivo, ritengo che le quotazioni attuali dei titoli di Stato non inglobino ancora tutte - e sottolineo: tutte - le possibili misure della BCE, che non sono interamente definite, negli importi e nella durata.
In due parole: si continua con la politica annunciata dalla BCE, che non ha ancora messo sul tavolo tutte le sue carte. Per questo, credo che le quotazioni abbiano ancora margini di crescita.
Buon pomeriggio.