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Con queste idee dove si potrebbe arrivare??
Lega, Borghi e Salvini cercano di chiarire sull'euro. Borghi: 'è dannosissimo, ma uscita non può essere unilaterale'
Per Matteo Salvini e Claudio Borghi la posizione della Lega
sull'euro è chiara. Non la pensano allo stesso modo diversi
italiani che, confusi dalla carrellata di dichiarazioni
sull'euro rilasciate nel passato recente e anche remoto, non
riescono a rispondere ancora chiaramente alle seguenti domande:
"La Lega vuole davvero far uscire l'Italia dall'Ue e/o
dall'euro? La Lega vuole o non vuole l'Italexit?" Negli
ultimi giorni proprio Borghi e Salvini hanno rivelato cosa
pensano davvero dell'euro. Il primo, nel corso di
un'intervista rilasciata all'agenzia AdnKronos. Il secondo,
in una lunga intervista al magazine francese Le Point. Ecco
cos'hanno detto. Così l'economista leghista e presidente
della Commissione Bilancio della Camera, Claudio Borghi, noto
anche per la proposta sui minibot. "Credo che si faccia
confusione, io da sempre ritengo che l'euro sia una cosa
dannosissima, ma l'uscita dalla moneta unica non può essere
una cosa unilaterale". Certo - ha detto al giornalista
Francesco Saita - se ci saranno condizioni condivise, a livello
Ue, per l'uscita noi è chiaro che parteciperemo". Anche
"perché" parliamo di una cosa che "c'è nel programma della
Lega, anzi questa è la posizione ufficiale della Lega, che è
sempre la stessa". Nel commentare quanto ha detto il leader
della Lega, ex vicepremier ed ex ministro dell'Interno del
governo M5S-Lega - a Le Point Salvini ha parlato dell'euro
come di un brutto esperimento - Borghi ha spiegato: "E'
giusto dire che l'uscita non è all'ordine del giorno, per
motivi ovvi, perché per uscirne, ripeto, serve condivisione,
magari a partire dalla Germania e se ne può parlare". Per
farsi capire meglio, l'economista ha fatto riferimento al
testo del programma ufficiale della Lega, presentato per le
ultime politiche, nel 2018, ove si legge: "L'euro è la
principale causa del nostro declino economico, una moneta
disegnata su misura per Germania e multinazionali e contraria
alla necessità dell'Italia e della piccola impresa. Abbiamo
sempre cercato partner in Europa per avviare un percorso
condiviso di uscita concordata" e "continueremo a farlo".
"Ora - ha fatto notare Claudio Borghi ad AdnKronos - anche la
Germania sta capendo che c'è qualcosa che non va, non stanno
gradendo neanche loro, che stanno avendo perdite miliardarie
per rendimenti garantiti e tassi sotto zero". E quindi
"dobbiamo dire che prima o poi gli squilibri della moneta, che
porta disoccupazione e tassi troppo bassi in Germania, vengono
al nodo, come sta succedendo". Borghi ha concluso
l'intervista all'agenzia di stampa AdnKronos con queste
parole: "Non siamo riusciti a fare uscire Fazio dalla Rai,
figuriamoci da soli a far uscire l'Italia dall'euro, tanto
più ora che non siamo neanche al governo". A Le Point Salvini
aveva detto: "L'euro è stato un brutto esperimento. Oggi
molti Premi Nobel sono d'accordo". Tuttavia, "dato che la
storia non può essere riscritta, stiamo lavorando per ridurre i
danni causati dalle politiche monetarie e finanziarie. Le
regole delle banche devono essere cambiate, le regole di
Basilea e quelle del 'Bail-In'. Il leader del Carroccio ha
sottolineato di non volere una Italexit, ma anche qui non è
mancato il 'ma': "Vanno completamente cambiate le regole
dell'Europa come la direttiva Bolkestein che abbiamo fermato.
Ricordo anche i 15 miliardi regalati alla Turchia e che si
sommano ad altri 7 già messi a bilancio per i prossimi anni. A
questo proposito mi auguro che tutti siano convinti, come la
Lega dice da anni, che la Turchia non può entrare in Europa.
Aggiungo, a proposito di Bruxelles, che il tempo del servilismo
debba finire! Non prendiamo lezioni da chi voleva imporre come
commissaria europea Sylvie Goulard, con tutti i suoi problemi.
È stata sonoramente e giustamente bocciata!". In ogni caso,
"sentire finalmente i tedeschi parlare di flessibilità, di
revisione dei vincoli di bilancio e di nuove leggi
sull'immigrazione, mentre sei anni fa tutto sembrava
intoccabile, mi sembra un passo avanti. Continuiamo a credere
che l'Europa debba cambiare". Milano, Finanza.com
 
Bankitalia, titoli di Stato: nel III trimestre rendimenti ai minimi da introduzione euro
I rendimenti dei titoli di Stato decennali hanno raggiunto nel
terzo trimestre i livelli minimi dall’introduzione dell’euro e
sono rimasti storicamente molto bassi (0,94 per cento). Così
rivela Banca d’Italia nel Bollettino economico secondo cui lo
spread sui titoli tedeschi decennali (sceso a 138 punti base) è
tornato vicino ai valori dei primi mesi del 2018. Milano,
Finanza.com
 
Scusate se faccio una domanda naif, cui forse qualcuno aveva già risposto giorni addietro. Secondo voi il nuovo BTP Italia merita un cippino? A giudicare dagli attuali rendimenti lordi del ns. decennale sono un po' scettico.
 

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