Per quanto riguarda i rendimenti dei nostri tds, c'è da sospettare che l'ammontare del Recovery Found - pur importante - c'entri relativamente. I singoli paesi più indebitati che hanno subìto la crisi da coronavirus, potranno sì giovarsi dei 750 mld (che potrebbero scendere a 650 mld), ma a questo punto assumerebbe più importanza il quoziente degli interessi sullo stock del debito che per l'Italia - dato il traguardo a fine anno prossimo ai 2.600 mld - sfiorerebbe gli 85 mld.
Con un fardello così imponente (e sopratutto ricorrente) e un rapporto D/Pil prossimo al 160%, sarebbe difficile risalire la crisi, più facile mettere nei guai gli altri paesi importanti come Francia e Germania i quali ora ne sono perfettamente consapevoli e non saranno certo disposti a dare manforte agli stati "frugali" che però sottraggono miliardi di tasse agli altri paesi e hanno un debito privato alle stelle.
A mio avviso continuerà ad essere determinante il piano di acquisti messo in atto dalla Bce lo scorso marzo: "Sosterremo famiglie, imprese, banche e Stati, acquisteremo titoli di durata da 70 giorni a trent’anni, compresi quelli greci". Fatto sta che dal 20 marzo il rendimento del BTp a 10 anni è sceso dai 260 punti ai 124 di oggi, quello dell'omologo greco dai 380 punti ai 122 odierni. La speculazione è stata debellata, gli acquisti Bce continuano.