Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato (7 lettori)

stefanofabb

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ALNEWS
10:07:06
I prezzi delle case in UK calano ai minimi dal 2012
(Alliance News) - L'indice Nationwide dei prezzi delle case nel Regno Unito è sceso dell'1,1% annuo nel febbraio del 2023, il primo calo annuale dal giugno del 2020 e il maggiore dal novembre del 2012, secondo i dati pubblicati mercoledì. Il dato si confronta con le previsioni del mercato di un calo dello 0,9%, dopo un aumento dell'1,1% a gennaio. Rispetto al mese precedente, i prezzi delle case nel Regno Unito sono scesi dello 0,5%, il sesto calo consecutivo e rispetto alle previsioni di un calo dello 0,4%. I prezzi delle case nel Regno Unito sono ora inferiori del 3,7% rispetto al picco dell'agosto 2022, riflettendo probabilmente l'impatto persistente sulla fiducia e l'impatto cumulativo delle pressioni finanziarie che da tempo gravano sulle famiglie. "Sarà difficile per il mercato recuperare molto slancio nel breve termine, poiché i venti contrari all'economia sembrano destinati a rimanere relativamente forti, con il mercato del lavoro che, secondo le previsioni, si indebolirà con la contrazione dell'economia nei prossimi trimestri, mentre i tassi ipotecari rimangono ben al di sopra dei minimi prevalenti nel 2021", ha dichiarato Robert Gardner, capo economista di Nationwide. Di Claudia Cavaliere, Alliance News reporter Commenti e domande a [email protected] Copyright 2023 Alliance News IS Italian Service Ltd. Tutti i diritti riservati.

Emissione News: 2023-03-01 10:06:08
 

stefanofabb

GAIN/Welcome
(Teleborsa) - Unione Europea, PMI manifatturiero in febbraio pari a 48,5 punti, in calo rispetto al precedente 48,8 punti (in linea con le stime degli analisti).

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Emissione News: 2023-03-01 10:05:02
 

stefanofabb

GAIN/Welcome
Teleborsa) - Risulta stabile la disoccupazione in Germania a febbraio. Lo rileva il Federal Labour Office, secondo cui il tasso di disoccupazione destagionalizzato si mantiene al 5,5%, centrando le attese degli analisti.

Parallelamente, c'è stato un aumento di 2 mila di disoccupati, contro attese per una crescita di 9 mila e dopo i -15 mila rilevati a gennaio.

Il numero complessivo dei disoccupati (non destagionalizzato) aumenta a 2,620 milioni dai 2,616 milioni precedenti. Quello destagionalizzato si porta a 2,509 milioni da 2,498 milioni precedenti.

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Emissione News: 2023-03-01 10:22:45
 

camaleonte

Forumer storico
Bundesbank registra prima perdita dal 1979 a causa aumento tassi
Oggi 11:53 - RSF
FRANCOFORTE, 1 marzo (Reuters) - La Bundesbank ha registrato lo scorso anno la sua prima perdita in oltre quarant'anni, a causa dei rialzi dei tassi Bce che hanno ridotto il valore delle sue partecipazioni obbligazionarie e hanno generato una perdita sui prestiti ultra convenienti alle banche commerciali, ha detto la banca centrale tedesca.

Sebbene la perdita di 172 milioni di euro (183 milioni di dollari) sia stata coperta da accantonamenti accumulati nel corso degli anni, è probabile che si verifichino ulteriori perdite a causa del continuo aumento dei tassi di interesse, che riduce il valore delle obbligazioni accumulate negli anni in cui l'inflazione era molto bassa.

Si tratta della prima perdita della Bundesbank dal 1979.
 

camaleonte

Forumer storico
PUNTO 2-Italia, Pil 2022 a +3,7%, ma deficit supera nettamente target governo
Oggi 12:49 - RSF
(Aggiunge commenti Tesoro, Unicredit)
ROMA, 1 marzo (Reuters) - L'Italia ha registrato una solida espansione economica del 3,7% l'anno scorso, ma il deficit di bilancio ha superato abbondantemente le previsioni del governo portandosi all'8% del Pil contro il 5,6% atteso.

In base ai dati diffusi stamani da Istat, la crescita ha rispettato le stime dell'esecutivo nel 2022, grazie ad una buona performance nei primi tre trimestri, ma si è mostrata in deciso rallentamento rispetto al 2021, anno in cui aveva segnato un +7%, ritoccato oggi al rialzo dal precedente +6,7%.

Il quadro delle finanze pubbliche è stato meno positivo, con il deficit di bilancio che ha oltrepassato nettamente l'obiettivo di Roma nel 2022 a seguito di una recente disposizione Eurostat riguardante il modo in cui i crediti fiscali vengono classificati nei conti dello Stato.

Anche i deficit 2021 e 2020 sono stati rivisti per lo stesso motivo al rialzo, rispettivamente a 9,0% dal 7,2% e a 9,7% dal 9,5%.

Il governo ritiene che la direttiva avra' un impatto limitato sul deficit 2023, dopo lo stop agli incentivi fiscali per il comparto costruzioni varato il mese scorso.

"La correzione delle norme sui bonus edilizi è stato l’indispensabile presupposto a tutela dei conti pubblici per il 2023, invertendo una tendenza negativa certificata oggi dall’Istat", commenta il Tesoro in un nota.





Il debito pubblico - il più alto della zona euro dopo quello della Grecia - è sceso al 144,7% del Pil lo scorso anno, contro un target governativo del 145,7%.

Il livello del 2022 è diminuito rispetto al 149,8% del 2021 (rivisto oggi al ribasso dal precedente 150,3%), un calo favorito dalla forte inflazione che aumenta il prodotto interno lordo e quindi riduce proporzionalmente il rapporto debito/Pil.

"L'impatto sul disavanzo 2021-2022 era atteso alla luce del cambiamento metodologico introdotto da Eurostat, ma non si è riflesso nella dinamica del debito, che ha confermato un trend di miglioramento in discesa", commenta Loredana Federico, economista di Unicredit.

In prospettiva, il governo di Giorgia Meloni prevede che la crescita economica rallenterà bruscamente quest'anno ad appena +0,6%, dopo aver perso slancio nel corso del 2022. Nel quarto trimestre il Pil si è contratto dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti, secondo la lettura preliminare Istat pubblicata a fine gennaio.

A trascinare la crescita, lo scorso anno, è stata "soprattutto la domanda nazionale al netto delle scorte, mentre la domanda estera e la variazione delle scorte hanno fornito contributi negativi", spiega Istat.

Dal lato dell’offerta di beni e servizi, il valore aggiunto ha segnato progressi nelle costruzioni e in molti comparti del terziario, mentre ha subito una contrazione nell’agricoltura.


L'espansione dell’attività produttiva si è accompagnata a un incremento dell’input di lavoro e dei redditi.
 

stefanofabb

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(Teleborsa) - "Una cosa è certa: l'aumento dei tassi annunciato per marzo non sarà l'ultimo. Anche in seguito potrebbero essere necessarie ulteriori significative variazioni dei tassi di interesse". Lo ha affermato Joachim Nagel, presidente della Bundesbank e quindi membro del consiglio direttivo della Banca centrale europea (BCE), introducendo il rapporto annuale 2022 della Bundesbank.

La Banca centrale tedesca ha registrato lo scorso anno la sua prima perdita in oltre quarant'anni, pari a 172 milioni di euro, a causa dei rialzi dei tassi che hanno ridotto il valore delle partecipazioni obbligazionarie e hanno generato una perdita sui prestiti ultra convenienti alle banche.

"Naturalmente rivalutiamo la situazione ad ogni incontro - ha aggiunto Nagel - Non siamo bloccati in un determinato percorso. Tuttavia, per come stanno le cose oggi, ritengo che i tassi di interesse chiave debbano essere ancora più elevati per riportare il tasso di inflazione al nostro obiettivo del 2% in modo tempestivo".

Nell'arco di otto mesi, da giugno 2022 in avanti, i tassi di riferimento della BCE sono stati aumentati di 300 punti base e il Consiglio direttivo ha già segnalato un aumento di ulteriori 50 punti base per marzo.

Secondo il banchiere, per raggiungere questo obiettivo, "abbiamo bisogno che i tassi di interesse siano a un livello sufficientemente alto. E dobbiamo mantenere quel livello fino a quando i dati e le proiezioni non ci forniranno prove sufficienti che l'inflazione stia tornando al nostro obiettivo a medio termine del 2%".

"Ciò deve riflettersi anche nell'inflazione sottostante - ha aggiunto - Fino a quel momento, i tagli dei tassi di interesse non sono un punto di partenza".

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Emissione News: 2023-03-01 13:53:57
 

stefanofabb

GAIN/Welcome
(Alliance News) - Il rendimento del debito sovrano giapponese decennale mercoledì si conferma leggermente al di sopra dello 0,5%, a quota 0,5020% e testando il limite imposto dal controllo della curva dei rendimenti della Banca del Giappone, mentre il governatore della banca, Ueda, ha delineato i possibili percorsi di politica monetaria. Pur sottolineando la necessità di una politica monetaria espansiva nell'attuale contesto economico, Ueda ha convenuto che ci sono stati vari effetti collaterali dal controllo della curva dei rendimenti da parte della banca centrale, suggerendo un imminente pivot. L'inflazione in Giappone è salita al 4,3% a febbraio, il massimo dal 1981. Nel frattempo, l'indice core è salito al record di 41 anni, rimanendo al di sopra dell'obiettivo della BoJ per il nono mese, in gran parte a causa delle importazioni di materie prime più costose. Tuttavia, Ueda ha messo in guardia contro un inasprimento immediato, opponendosi a qualsiasi fretta di allontanarsi dalla posizione di politica dovish e affermando che rispondere all'inflazione guidata dai costi ostacolerebbe l'attività economica. La BoJ ha acquistato titoli di debito pubblico in quantità massicce per preservare il tetto dell'obbligazione a 10 anni, mantenendo così bassi i costi di indebitamento. Di Maurizio Carta, Alliance News reporter Commenti e domande a [email protected] Copyright 2023 Alliance News IS Italian Service Ltd. Tutti i diritti riservati.

Emissione News: 2023-03-01 14:06:45
 

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