Educational e FAQ TUTORIAL Investire in obbligazioni: prima di tutto conosci te stesso (2 lettori)

novizia

Nuovo forumer
Ok

Ribadisco:
Non dimenticare che è uno strumento derivato,
formalmente è un'assicurazione
ma è un derivato.
Quello che hai postato altro non vuol dire che
puoi ad esempio comprare i cds Italia
senza avere obbligazioni italiane da assicurare.
Tratti l'assicurazione come strumento a se stante.
Compri a 254 e speri di vendere più alto.
Quindi se sei in possesso di cds, più si compromette la solidità dell'emittente
più si alza il valore del Cds, e più guadagni.
A noi interessa conoscere il valore del Cds
per ragionare sul rischio default di quell'emittente
e stop.:)
E più chiaro?

OK!
 

Giontra

Forumer storico
Facciamo così:
oggi postate le vostre considerazioni a proposito del
rischio default dell'emittente.
Anche cose che possono sembrare banali o scontate.
Per esempio, tanto per essere banali
si può dire che rispetto all'altro rischio nell'investimento obbligazionario
che finora abbiamo individuato,
quello del grado di subordinazione delle obbligazioni,
ricordate, nevvero?,
il rischio default dell'emittente ti può scoppiare in mano a tua insaputa,
cioè compri un'obbligazione di un'emittente con un discreto grado di solidità
e un'anno dopo ti ritrovi che quell'emittente tanto solido non è
come ha evidenziato l'esempio irlandese di Lux-Trader,
mentre il rischio legato al grado di subordinazione delle obbligazioni
è un rischio noto,
se acquisti un'obbligazione subordinata accetti di correre quel rischio.

Se poi fino a qui è tutto chiaro
domani cambiamo argomento.
Siate prolissi nelle vostre considerazioni,
tirate delle conclusioni,
rapportatevi come investitori a quanto detto fin'ora.
Insomma, stupiteci.
Io per oggi vi leggo.;)
 

lux-trader

Nuovo forumer
Ciao Giontra cerco di risponderti Facendo una specie di Scheda Riassuntiva del Rischio Emittente

Il Rischio Emittente
Definizione:è il rischio legato all'AFFIDABILITÀ dell'Emittente ed alla sua capacità di rimborsare gli interessi e/o il capitale avuto a prestito; cioè acquistando il titolo si diviene finanziatore della società o degli enti che lo hanno emesso e ci si espone al rischio che questi ultimi non siano in grado di onorare gli impegni di pagamento”

STRUMENTI DI VALUTAZIONE:
Non è possibile misurare con precisione il livello di rischio in quanto la probabilità di insolvenza degli emittenti non può essere sintetizzata in una formula matematica . Però esistono degli strumenti che possono aiutare a fare delle “Stime”
1) Rating
Sono dei Giudizi espressi in lettere che misurano la probabilità di insolvenza dell’emittente del titolo e sono fatti da agenzie indipendenti specializzate nella valutazione delle società. Le tecniche effettuate per eseguire queste valutazioni non sono disponibili, tuttavia è noto che tali giudizi si basano su elementi quali, ad esempio, il grado di indebitamento, il livello di redditività e l'ammontare della capitalizzazioni. La scala di giudizi varia tra AAA e C
2) Spread vs Tds
Differenza di Rendimento tra l’obbligazione esaminata ed un titolo di stato (abbastanza sicuro) preso come parametro di riferimento
3) Il Valore Cds (credit–default-swap)
strumenti DERIVATO che protegge l’investitore dal Default dell’Emittente.

CONSIDERAZIONI:
· Il parametro che misura se il rischio che si corre investendo in un titolo più "rischioso" sia proporzionato all'extra rendimento è la soggettività ( ognuno di noi ha un suo metro di giudizio)
· Il rischio Emittente o di affidabilità è legato anche al fattore TEMPO in quanto nel Breve periodo ci sono buone Probabilità ( NON CERTEZZE) che la situazione dell’emittente rimanga immutata mentre nel Lungo periodo le probabilità che lo stato attuale rimanga immutato scenderanno notevolmente.
· Il rischio emittente genera poi un secondo problema (nascosto) in quanto può innescare un meccanismo in cui tutti i detentori di titoli obbligazionari, emessi da Società od Enti, avendo appurato successivamente che l’emittente ha difficoltà economiche (ad es. peggioramento pesante del Rating), si precipiteranno a vendere le obbligazioni in loro possesso senza, peraltro, trovare molte controparti disposte ad acquistarle. Questo stato di cose determinerà una prevalenza dell'offerta sulla domanda, con conseguente crollo del prezzo del titolo interessato.
· Solitamente il fatto che un emittente sia più Rischioso di un altro viene compensato con maggiori rendimenti pertanto anche il rendimento dell’obbligazione è un parametro che bisogna valutare per valutare il “rischio Emittente”anche in questo caso vale l’adagio” Per raggiungere guadagni più elevati si devono quindi assumere rischi maggiori”.
· In ottica di Basso Rischio conviene preferire Emittenti che abbiano un buon rating tra AAA e A.
· Il passaggio da “rischio Emittente” a “Default” può essere anche repentino vedi il Caso Argentina, Grecia , Irlanda


CONCLUSIONI:
Il rischio emittente è un parametro, forse il più importante, da valutare nella scelta di fare un investimento Obbligazionario in quanto è quello che può determinare in modo significativo la buona riuscita dell’operazione.


STRATEGIE.
Una volta selezionato l’emittente formulato un giudizio globale (tenendo conto del Rating, Spread, CDS, considerazioni personali, ecc.) e successivamente acquistato il Titolo, bisogna successivamente MONITORARLO costantemente, attraverso l’esame degli aggiornamenti del Rating, del controllo del prezzo dei CDS, della variazione dello spread e non lasciarlo stare dormiente nel cassetto in quanto la situazione di solvibilità dell’emittente può variare nel tempo anche in modo repentino.
Ad esempio si potrebbe inserire come parametro una sorta di barriera in termini percentuali di incremento del valore di Cds al superamento del quale si “suggerisce” di vendere il titolo.
 
Ultima modifica:

novizia

Nuovo forumer
I parametri fin qui evidenziati ci consentono di poter fare una prima valutazione su un ipotetico investimento in TdS, misurando il rischio emittente e la relazione tra rischio sopportato e “premio” per il rischio richiesto.
Costruendo il mio ptf composto da soli TdS di vari Stati, per diminuire il rischio e non penalizzare il rendimento, e sempre considerando la mia scarsa propensione al rischio, dovrei diversificare. Non devo operare in una ottica di “quanto rende il mio portafoglio obbligazionario”, ma operare strutturandolo in relazione al rischio. Altrimenti mi compro tutte obbligazioni della Grecia e faccio un rendimento del 12%, ma sicuramente non dormo sonni tranquilli.

Quindi la determinazione del rischio di insolvenza, nella valutazione generale dell’investimento, è un elemento da non sottovalutare, soprattutto vista la situazione economica attuale globale.
Comunque, leggendo qua e là, ho potuto notare che se è vero che ci si basa su strumenti di valutazione quali rating, spread, e cds è anche vero che sovente il moltiplicarsi di indiscrezioni su qualunque tipo di argomento legato alla economia degli stati o alla loro stabilità o meno anche in termini di governo, crea dei trend inattesi e a volte incomprensibili per i quali ognuno ha una propria filosofia e quindi un modo di operare. Ma questo forse è caratterizzante di un periodo come questo di grande incertezza che ha come conseguenza una infinita confusione.
Inoltre da quanto ho capito i concetti fin qui analizzati sono da tenere in considerazione e sotto lente di ingrandimento, soprattutto se si opera da “cassettisti”, e quindi per quegli investimenti di lunga durata. In una ottica di trading, non dico intraday, ma comunque di breve periodo (diciamo inferiore al mese), tali strumenti di valutazione, sicuramente da prendere in considerazione, hanno meno influenza rispetto ad altri parametri nella fase di strutturazione di una adeguata analisi di investimento ovvero nella costruzione del proprio ptf.
 

tommy271

Forumer storico
I parametri fin qui evidenziati ci consentono di poter fare una prima valutazione su un ipotetico investimento in TdS, misurando il rischio emittente e la relazione tra rischio sopportato e “premio” per il rischio richiesto.
Costruendo il mio ptf composto da soli TdS di vari Stati, per diminuire il rischio e non penalizzare il rendimento, e sempre considerando la mia scarsa propensione al rischio, dovrei diversificare. Non devo operare in una ottica di “quanto rende il mio portafoglio obbligazionario”, ma operare strutturandolo in relazione al rischio. Altrimenti mi compro tutte obbligazioni della Grecia e faccio un rendimento del 12%, ma sicuramente non dormo sonni tranquilli.

Quindi la determinazione del rischio di insolvenza, nella valutazione generale dell’investimento, è un elemento da non sottovalutare, soprattutto vista la situazione economica attuale globale.
Comunque, leggendo qua e là, ho potuto notare che se è vero che ci si basa su strumenti di valutazione quali rating, spread, e cds è anche vero che sovente il moltiplicarsi di indiscrezioni su qualunque tipo di argomento legato alla economia degli stati o alla loro stabilità o meno anche in termini di governo, crea dei trend inattesi e a volte incomprensibili per i quali ognuno ha una propria filosofia e quindi un modo di operare. Ma questo forse è caratterizzante di un periodo come questo di grande incertezza che ha come conseguenza una infinita confusione.
Inoltre da quanto ho capito i concetti fin qui analizzati sono da tenere in considerazione e sotto lente di ingrandimento, soprattutto se si opera da “cassettisti”, e quindi per quegli investimenti di lunga durata. In una ottica di trading, non dico intraday, ma comunque di breve periodo (diciamo inferiore al mese), tali strumenti di valutazione, sicuramente da prendere in considerazione, hanno meno influenza rispetto ad altri parametri nella fase di strutturazione di una adeguata analisi di investimento ovvero nella costruzione del proprio ptf.

Per essere una "novizia" ne sai più di me...

Bella comunque questa discussione impostata da Giontra, al quale vanno i miei complimenti :up:.
Insieme a quelli per tutti i partecipanti.
 

Giontra

Forumer storico
Novizia, Lux-Trader
sono commosso.
Per davvero.
Complimenti vivissimi.
Bravi bravi bravi.
:ola:
Vediamo se più tardi Trez17 avrà voglia di postare le sue considerazioni.

Tommy, tu già sai ;)
I complimenti se li meritano loro.
Tks eniuei
 

trez17

Forumer attivo
In effetti anche a me sembra la cosa più sensata.
Aumentare le proprie nozioni per essere in grado di definire meglio
il proprio profilo di rischio.
Piano piano, poco alla volta;
mi rendo conto che sono argomenti ostici per chi non li ha mai masticati prima. :)
grazie giontra interessante anche il tuo post sull'esempio cds italia.:up:
 

novizia

Nuovo forumer
Per essere una "novizia" ne sai più di me...

Bella comunque questa discussione impostata da Giontra, al quale vanno i miei complimenti :up:.
Insieme a quelli per tutti i partecipanti.

Grazie, sei molto gentile e soprattutto incoraggiante ...

La grande disonibilità di Giontra mi ha aiutato ad affacciarmi a questo mondo, fino a pochi giorni fa, da me totalmente sconosciuto.

Devo dire che quanto fin qui detto credo di averlo metabolizzato...
... ciò che mi preoccupa è che in questi giorni, nelle ricerche effettuate, su tutti gli argomenti trattati in questo 3d, ho incontrato tanti, ma proprio tanti altri concetti di cui sono ancora totalmente all'oscuro e non so se 10 anni saranno sufficienti per apprenderli.

Direi un INVESTIMENTO DI LUNGA DURATA ;)
 

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