Unipol Assicurazioni da BBB+ a BBB, gruppo da BBB- a BB+ 
 
L'agenzia di 
rating Standard & Poor's ha abbassato il rating di lungo 
termine di controparte e di solidita' finanziaria di Unipol 
Assicurazioni da BBB+ a BBB. Di conseguenza, si legge in una 
nota diffusa ieri sera, il rating del gruppo e' passato da 
BBB- a BB+. Confermato il creditwatch negativo. Per Unipol 
Banca, confermato il rating BB con creditwatch negativo. 
L'agenzia di rating sottolinea che il downgrade riflette 
l'indebolimento del profilo di rischio finanziario a seguito 
del coinvolgimento con Premafin. Per S&P's i benefici 
dell'aumento di capitale sono piu' che compensati 
dall'impegno finanziario necessario, con il risultato di un 
"profilo di investimento indebolito, minore flessibilita' 
finanzairia, un peso piu' elevato del gruppo Premafin e del 
suo profilo di rischio sulla solidita' finanziaria di 
Unipol". Inoltre, il gruppo che nascera' dalla fusione 
rispetto a un rating BBB avra' un limitato eccesso di 
capitale e anche una bassa qualita' del patrimonio perche' 
troppo legato a plusvalenze teoriche sugli immobili e ad 
altri elementi patrimoniali meno importanti. Nella nota, 
Unipol afferma di "non condividere la decisione assunta da 
Standard & Poor's - che segue peraltro le ultime tendenze 
delle agenzie di rating nei confronti di alcuni Paesi 
europei e delle loro istituzioni finanziarie - e non 
concorda con le valutazioni dalla stessa effettuate. Tali 
valutazioni non rappresentano correttamente la situazione 
economico, finanziaria, patrimoniale ed industriale del 
Gruppo Unipol, anche nella sua nuova configurazione".
 
Unipol viaggia 
in controtendenza e si riporta sulla soglia dei 2 euro 
grazie ai conti semestrali. I risultati della prima parte 
dell'anno, che hanno visto l'utile netto salire a 115 
milioni da 50 milioni, stanno allontanando il titolo dai 
minimi storici toccati con l'aumento di capitale al servizio 
dell'operazione Fonsai. La raccolta diretta premi del ramo 
danni ha riportato un calo del 2,3% a 2,146 miliardi, mentre 
il Vita ha chiuso a -20,4% a 1,074 miliardi. In rialzo la 
raccolta del comparto bancario (+1,9% su dicembre a 8,435 
miliardi) e migliora la solvibilita' a 1,6x rispetto agli 1,4 
di fine 2011. "Il semestre - e' il commento degli analisti di 
Centrosim - ha beneficiato principalmente dell'andamento del 
ramo Danni, con un secondo trimestre allineato, 
sostanzialmente, al primo trimestre. Permangono i rischi sul 
portafoglio strutturati (3,184 mld, con un valore di mercato 
pari a 2,42 mld) e, come evidenziato dall'Isvap, sulle 
riserve, anche se l'a.d. Cimbri ne ha sottolineato la 
solidita'".