Obbligazioni perpetue e subordinate Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sulle obbligazioni perpetue... - Cap. 2 (2 lettori)

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Vet

Forumer storico
Sì Rott, sono sicuro, è la somma dei profitti netti cumulati negli anni precedenti (le c. d. riserve) e dei profitti (o perdite) attuali.

Del resto, se fosse riferito al conto economico dell'anno precedente non avrebbero potuto pagare le cedole nè nel 2009 nè l'anno scorso, avendo chiuso il 2008 ed il 2011 in perdita.

;);):cool:
 

Rottweiler

Forumer storico
Sì Rott, sono sicuro, è la somma dei profitti netti cumulati negli anni precedenti (le c. d. riserve) e dei profitti (o perdite) attuali.

Del resto, se fosse riferito al conto economico dell'anno precedente non avrebbero potuto pagare le cedole nè nel 2009 nè l'anno scorso, avendo chiuso il 2008 ed il 2011 in perdita.

Interessante, il tuo commento: personalmente ero incline a pensare il contrario, seguendo questo ragionamento:
1)da prospetto, l'assenza di "Distributable Profits" concede alla società la possibilità ("optional"), non l'obbligo ("mandatory") di saltare la cedola;
2)se ci si riferisse ai Distributable Profits di uno specifico anno, allora la società potrebbe ricorrere abbastanza agevolmente a questa opzione in coincidenza con un'annata negativa; se invece ci si riferisse al dato cumulato, la banca vi potrebbe ricorrere solo dopo aver esaurito questa voce dello stato patrimoniale e quindi solo trovandosi in enorme difficoltà.

Seguendo il tuo ragionamento, ne deduci quindi che in presenza di "Distributable Profits" la banca è costretta a pagare?
 

maxolone

Forumer storico
Il discorso sui Distributable Profits vale per tutte e 3 le emissioni che seguiamo ? Le 2 popolari ed anche la Lodi ?

thanks a chi risponde

Oggi ho fatto una lunga chiacchierata con il responsabile IR del Banco Popolare. :)

Premettendogli che so bene che non possono dare informazioni su decisioni importanti come quella di pagare o meno le cedole sui loro Tier 1 prima che la decisione ufficiale sia stata comunicata al mercato, gli ho chiesto se:

1) alla luce dei risultati del 2012 e tenuto conto che il prospetto consente di pagare le cedole in presenza di Distributable Profits potesse confermare la possibilità di effettuare il pagamento o se viceversa la perdita fosse stata tale da azzerare i DP (che dovrebbero comprendere anche gli utili messi a riserva degli esercizi precedenti) rendendo così impossibile il pagamento;

2) se comunque alla prossima assemblea di aprile, che dovrà approvare il bilancio 2012 e deliberare in merito ai dividendi, verrà comunicato che cosa il Banco intende fare rispetto al pagamento delle cedole, o toccherà aspettare i termini stabiliti nel regolamento (credo non prima di 25 giorni e non dopo 15 giorni prima dello stacco).

La risposta è stata abbastanza evasiva (non poteva essere altrimenti) ma non priva di qualche spunto interessante.

Innanzitutto ha sottolineato come in precedenti situazioni il Banco abbia sempre avuto un atteggiamento market friendly, pagando le cedole dei suoi Tier 1, con la sola (rilevante) eccezione di Italease che però, ha puntualizzato, è una banca in perdita strutturale e che ormai viene vista come una entità da dismettere o liquidare e che quindi risponde a logiche diverse da quelle del gruppo.

Ovviamente ha aggiunto che non è in grado di anticipare se anche questa volta verrà presa la decisione di pagare, ma ha confermato che è intenzione della banca continuare ad avere un atteggiamento amichevole verso il mercato (leggi bondholders).

Per quanto riguarda l'assemblea non ha potuto dirmi se l'argomento verrà trattato o meno (mentre sicuramente verrà annunciato che quest'anno non verrà pagato dividendo sulle azioni) ma ha aggiunto che i relatori, come di consuetudine, risponderanno comunque a tutte le domande che gli verranno poste.

Insomma, mi è sembrato di capire che, come peraltro ripetuto anche in precedenti dichiarazioni, la banca intenda continuare ad avere un atteggiamento amichevole, cioè pagare le cedole. La vera incognita a questo punto è Visco, anche se dubito che per una decisione che comporta un esborso di poche decine di milioni Bankitalia si prenda la responsabilità di mettere in difficoltà una delle più grandi banche del paese, con serie ripercussioni che a catena si ripercuoterebbero su tutti gli altri istituti in difficoltà, a cominciare dal MPS e da BPM.

Quanto all'assemblea sto già studiando il modo per fare sì che qualcuno faccia la famosa domanda: come intendete regolarvi rispetto al pagamento delle cedole sui Tier 1? Poi non è detto che rispondano, magari si limiteranno a dire che lo comunicheranno al mercato nei termini previsti dal regolamento, ma tentar non nuoce. :D
 

negusneg

New Member
Interessante, il tuo commento: personalmente ero incline a pensare il contrario, seguendo questo ragionamento:
1)da prospetto, l'assenza di "Distributable Profits" concede alla società la possibilità ("optional"), non l'obbligo ("mandatory") di saltare la cedola;
2)se ci si riferisse ai Distributable Profits di uno specifico anno, allora la società potrebbe ricorrere abbastanza agevolmente a questa opzione in coincidenza con un'annata negativa; se invece ci si riferisse al dato cumulato, la banca vi potrebbe ricorrere solo dopo aver esaurito questa voce dello stato patrimoniale e quindi solo trovandosi in enorme difficoltà.

Seguendo il tuo ragionamento, ne deduci quindi che in presenza di "Distributable Profits" la banca è costretta a pagare?

Non necessariamente, l'altra condizione che rende opzionale la cedola è che non paghi dividendi.

P. S. Oggi sarò via tutto il giorno, qualcuno ha tempo di scrivere all'IR chiedendogli di precisare la questione?
 

Zorba

Bos 4 Mod
Nel prospetto della BPVN i distributable profits entrano in gioco solo per la sospensione obbligatoria della cedola. In buona sostanza:
- se la banca NON ha distributable profit, la banca NON PUO' pagare la cedola
- se la banca ha distributable profits ma NON paga dividendo, la banca PUO' pagare la cedola
- se la banca ha distributable profits e paga dividendo, la banca DEVE pagare la cedola.

Io la leggo così. (se ricordo bene, i prospetti delle italiane sono tutti simili)
 

nik.sala

Money Never Sleeps
Nel prospetto della BPVN i distributable profits entrano in gioco solo per la sospensione obbligatoria della cedola. In buona sostanza:
- se la banca NON ha distributable profit, la banca NON PUO' pagare la cedola
- se la banca ha distributable profits ma NON paga dividendo, la banca PUO' pagare la cedola
- se la banca ha distributable profits e paga dividendo, la banca DEVE pagare la cedola.

Io la leggo così. (se ricordo bene, i prospetti delle italiane sono tutti simili)
Per me siamo nel caso sottolineato, e la questione è se BankItalia impone qualcosa o meno...:mumble:
 

marc

Forumer storico
Per me siamo nel caso sottolineato, e la questione è se BankItalia impone qualcosa o meno...:mumble:

Buon giorno a tutti,
mi interessa capire quali possono essere le riserve patrimoniali alle quali fa riferimento la circolare Banca Italia

"distribuzione di dividendi, anche a valere sulle riserve patrimoniali"
riporto una sintesi:

Tre indicazioni molto chiare su come redigere i bilanci del 2012 in modo da irrobustire i presidi anti-crisi economica. Sono quelli fissati dalla Banca d’Italia che con una circolare diramata il 13 marzo richiama le aziende di credito a usare l’intera tastiera di strumenti disponibili per rafforzare il patrimonio, a cominciare dalle politiche di autofinanziamento.
In primo luogo si richiede alle banche che chiudono in perdita l’esercizio del 2012 di non distribuire dividendi. Per l’esattezza, la circolare chiede di evitare di procedere alla distribuzione di dividendi, anche a valere sulle riserve patrimoniali, agli intermediari che chiudano il bilancio in perdita o che abbiano un core tier 1 ratio inferiore al livello “obiettivo” comunicato alla Vigilanza.
La circolare precisa, peraltro, che nel caso di gruppi bancari si deve fare riferimento al bilancio consolidato (in base alla normativa civilistica, invece la distribuzione dei dividendi si fa in relazione al bilancio individuale).
Questo significa che resta possibile la distribuzione dei dividendi anche in un gruppo come UniCredit, dove gli utili si generano prevalentemente nelle controllate e solo nell’esercizio successivo vengono trasferiti alla capogruppo.
 

Vet

Forumer storico
Con il seguente scenario : Il Banco ha distributable profit ( e nell'esplicazione del significato ritengo la spiegazione del Negus molto più attendibile di quella di Rott)..non distribuisca dividendo.......in questa situazione il pagamento della cedola diventa facoltativo.........ma trattandosi di qualche decina di milioni di euro..... e più volte il banco ha dichiarato una politica "amichevole" nei confronti dei possesori delle loro obbligazioni ( e oltre che dichiarato nel recente passato ,l'ha messa in pratica)...che Saviotti ha di recente dichiarato che il banco non ha problemi di liquidità...che il core del banco è decisamente superiore ai requisti richiesti........
Con questi presupposti è chiaro che solo il buon Visco ( banca d'Italia) potrebbe imporre lo skip della cedola..........ma a quale prezzo per il Banco????? certamente non accettabile per il costo di qualche decina di milioni di euro:
Difficoltà di emissioni di nuovi titoli sub...è gia questo costerebbe molto ma molto di più del pagamento delle cedole (vedi sopra i costi)
Abbassamento del rating da B a C.......anche questo notevoli costi per il Banco.
Danno reputazionale......altri costi per il Banco....ecc.. ecc..

Ora mi chiedo se la Banca d'Italia si sente di creare tutti questi danni economici al Banco ( perlomeno 10 volte superiori al costo del pagamento delle cedole...approssimazione ottimistica).......
 
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capt.harlock

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