negusneg
New Member
Il report postato dal Negus, molto interessante soprattutto per chi pensasse ancora di investire in subordinati di banche in difficoltà, suggerisce svariate riflessioni.
Ecco un paio delle mie:
*l’investitore di ieri doveva essere prima di tutto uno specialista di “moral hazard”; quello di domani deve essere in grado, soprattutto, di passare ai raggi X i bilanci aziendali. Gli spazi ieri lasciati al moral hazard, oggi sono completamente chiusi. La partita si gioca interamente sul merito aziendale.
Il report non formula questa tesi esplicitamente, ma la conclusione appare inevitabile.
*visto che alcune delle banche esaminate hanno ancora sul mercato i loro subordinati, chi intendesse investirvi troverebbe nel report un buon riassunto della storia di quelle banche. Non è escluso che, sopravvissuti a volte in modo rocambolesco alle vicissitudini di questi anni, alcuni subs possano, incredibilmente, riservare ancora qualche soddisfazione agli investitori.
Ciao Rottweiler,
condivido al 100% le tue osservazioni.
Per quanto riguarda la prima credo che il vero spartiacque, almeno nella mia esperienza, sia rappresentato dalla vicenda Lehman. E' da allora che mi è parso evidente che non si sarebbero più dovute basare decisioni di investimento sulla possibilità di un sostegno esterno, pubblico o privato.
Ciononostante è altrettanto vera la tua seconda osservazione. I casi eclatanti di Dexia e Depfa sono lì a dimostrarlo. Di Depfa si dice addirittura che fra qualche anno potrebbe riprendere a pagare le cedole...