Caro Rott, se volessi spendere qualche parla in più sull'argomento, credo sarebbe molto apprezzata (almeno dal sottoscritto

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Ciao Onoff,
sulle ragioni che hanno spinto legislatori e banchieri centrali a produrre questa legge (del bail-in o del burden sharing) ci siamo soffermati, come forum, da parecchi anni. Ricordo che parole come Point Of Non Viability (ahimè, a lungo sottovalutate…) sono comparse già nel gennaio 2011.
Nel cosiddetto “trialogue” tra Council, Commission e Parlamento Europeo (ma sarebbe più giusto parlare di “quadrialogue”, per comprendere la BCE) c’è stato un fiorire di testi proposti, emendati e interconnessi non facili da seguire.
Ma per quella particolare categoria di investitori che siamo noi perpetualisti, cosa è importante capire?
A mio avviso vi sono due ordini di questioni che un investitore coscienzioso dovrebbe mettere a fuoco:
1)architettura generale: come funzionerà il meccanismo della “resolution”?. In altre parole: essere consapevoli di “chi” sarà la resolution authority e su quali istituzioni finanziarie interverrà; quali poteri avrà questa authority; cosa farà scattare il resolution trigger, e via discorrendo.
2)norme particolari che riguardano le liabilities di una banca. Mi spiego con un esempio. Le banche saranno invitate ad evidenziare (secondo la normativa del regolatore britannico: addirittura ad indicare con precisione) le liabilities “bail-inable” e a garantire che esse siano complessivamente superiori ad una certa percentuale dei total assets. Si chiameranno MREL (ecco un nuovo acronimo con il quale convivremo: sta per Minimum Requirement for Eligible Liabilities). Le banche punteranno a fare in modo che tale limite sia superato senza toccare il debito senior (i.e.: solo capitale e debito subordinato, T1 e T2). Da questo punto di vista i nostri perpetuals cadrebbero senza scampo tra le MREL, a meno che….
Anche qui potrebbero esserci delle sorprese. Infatti, uno dei requisiti per le MREL è che non siano soggette ad alcuna forma di garanzia da parte della banca. In tal caso la banca potrebbe avere interesse a ritirarle dal mercato ancora più rapidamente. Potrebbe rientrare in questa categoria un grande numero di emissioni, ad esempio quelle passate attraverso un SPV. JPM e MS stanno dibattendo da mesi su questo tema, visto che le ricadute per chi investe in subordinate non è irrilevante.
Ecco perché è meglio attendere il testo che sarà pubblicato sulla Gazzetta, e, in subordine, capire come si stanno muovendo i Regolatori nazionali, dai quali è più probabile attendersi un inasprimento piuttosto che un allentamento delle norme.
Su questo argomento, se vi sarà interesse da parte del forum, ci potremo risentire.