Fabrib
Forumer storico
MILANO (MF-DJ)--La Commissione Ue ha completato la revisione delle regole sui requisiti di capitale delle banche contenute nella direttiva Crd 4 (si passerà quindi alla Crd 5).
Una delle modifiche principali della proposta della Commissione, consultata da MF-Milano Finanza, riguarda i poteri dei supervisori europei (Bce per l'Eurozona) e il processo di revisione prudenziale noto come Srep (Supervisory review and evaluation process). Con gli Srep la Bce definisce requisiti di capitale specifici per ogni banca (secondo pilastro) che si aggiungono a quelli uguali per tutti gli istituti (primo pilastro). Il secondo pilastro a sua volta si divide da quest'anno in due parti: un requisito (vincolante) e una guidance (non più vincolante).
Le regole hanno finora consentito «differenti interpretazioni dei casi in cui i requisiti possono essere imposti», è scritto nel testo Ue. Queste diverse interpretazioni «si sono tradotte in livelli di capitale sostanzialmente differenti imposti a singoli istituti tra Stati membri» e quindi in differenti soglie da raggiungere per poter distribuire cedole, bonus e dividendi (secondo la disciplina Mda o Maximum distributable amount).
Condizioni per i supervisori. In futuro ci sarà più chiarezza sui poteri della Bce e sullo spazio di manovra dei supervisori. A tal fine la Commissione Ue ha introdotto un nuovo articolo della direttiva (104a) che «chiarisce le condizioni per definire requisiti di capitale aggiuntivi ed enfatizza la loro natura specifica per istituto», spiega Bruxelles.
Secondo la proposta della Commissione, i livelli addizionali di requisiti di secondo pilastro dovranno essere imposti solo se l'autorità competente verifica alcune condizioni (definite nel dettaglio), per esempio quando i rischi non sono coperti da requisiti di primo pilastro. Nella Crd 4 c'è soltanto l'articolo 104 (senza il 104a) secondo cui «almeno» alcune condizioni devono essere rispettate, lasciando così più margini all'azione dei supervisori.
Un ulteriore elemento di chiarezza è che i requisiti di secondo pilastro «non devono essere imposti per coprire rischi sistemici o macroprudenziali». I requisiti Srep saranno perciò «confinati a una prospettiva puramente microprudenziale».
fch
(END) Dow Jones Newswires
November 15, 2016 02:46 ET (07:46 GMT)
Una delle modifiche principali della proposta della Commissione, consultata da MF-Milano Finanza, riguarda i poteri dei supervisori europei (Bce per l'Eurozona) e il processo di revisione prudenziale noto come Srep (Supervisory review and evaluation process). Con gli Srep la Bce definisce requisiti di capitale specifici per ogni banca (secondo pilastro) che si aggiungono a quelli uguali per tutti gli istituti (primo pilastro). Il secondo pilastro a sua volta si divide da quest'anno in due parti: un requisito (vincolante) e una guidance (non più vincolante).
Le regole hanno finora consentito «differenti interpretazioni dei casi in cui i requisiti possono essere imposti», è scritto nel testo Ue. Queste diverse interpretazioni «si sono tradotte in livelli di capitale sostanzialmente differenti imposti a singoli istituti tra Stati membri» e quindi in differenti soglie da raggiungere per poter distribuire cedole, bonus e dividendi (secondo la disciplina Mda o Maximum distributable amount).
Condizioni per i supervisori. In futuro ci sarà più chiarezza sui poteri della Bce e sullo spazio di manovra dei supervisori. A tal fine la Commissione Ue ha introdotto un nuovo articolo della direttiva (104a) che «chiarisce le condizioni per definire requisiti di capitale aggiuntivi ed enfatizza la loro natura specifica per istituto», spiega Bruxelles.
Secondo la proposta della Commissione, i livelli addizionali di requisiti di secondo pilastro dovranno essere imposti solo se l'autorità competente verifica alcune condizioni (definite nel dettaglio), per esempio quando i rischi non sono coperti da requisiti di primo pilastro. Nella Crd 4 c'è soltanto l'articolo 104 (senza il 104a) secondo cui «almeno» alcune condizioni devono essere rispettate, lasciando così più margini all'azione dei supervisori.
Un ulteriore elemento di chiarezza è che i requisiti di secondo pilastro «non devono essere imposti per coprire rischi sistemici o macroprudenziali». I requisiti Srep saranno perciò «confinati a una prospettiva puramente microprudenziale».
fch
(END) Dow Jones Newswires
November 15, 2016 02:46 ET (07:46 GMT)