Obbligazioni perpetue e subordinate Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sulle obbligazioni perpetue... - Cap. 3

Unicredit, coefficienti patrimoniali a fine 2016 non in linea con obiettivi Srep


MILANO (Reuters) - E' stato pubblicato il documento di registrazione relativo all'aumento di capitale da 13 miliardi di Unicredit, che mette in evidenza tutta una serie di rischi a cui la banca andrebbe incontro nel caso la ricapitalizzazione fallisse o riuscisse solo parzialmente.

In particolare si mette in evidenza che, per effetto dello sfasamento temporale tra le azioni previste dal piano strategico con impatto negativo sui numeri del gruppo e l'esecuzione dell'aumento, i coefficienti patrimoniali a fine 2016 non saranno in linea con gli obiettivi Srep.

In considerazione del suddetto mancato rispetto dei requisiti patrimoniali, Unicredit non potrà procedere "fino al ripristino dei requisiti patrimoniali non rispettati, alla distribuzione dei dividendi e al pagamento delle cedole degli strumenti Additional tier 1".

Nell'immediato questo significa che "ove l'aumento di capitale non fosse sottoscritto ovvero fosse sottoscritto parzialmente, l'emittente non potrebbe corrispondere la cedola relativa agli strumenti di Additional tier 1 dovuta a marzo 2017 ed avrebbe limitazioni sulla politica di distribuzione dei dividendi".


Nel documento si ricorda che dall'implementazione di alcune azioni del piano strategico sono attesi impatti negativi sui coefficienti patrimoniali e impatti negativi non ricorrenti sul risultato economico netto del quarto trimestre 2016 pari a complessivi 12,2 miliardi, in buona parte dovuti all'incremento del grado di copertura sul portafoglio di crediti oggetto di cessione nell'ambito del 'Progetto Fino' e sui crediti deteriorati oggetto del 'Progetto Porto'.

Il documento sottolinea che l'esecuzione delle cessioni provocherà un impatto negativo sui margini reddituali del gruppo.

In particolare, dalla cessione di Pioneer e della partecipazione in Bank Pekao, considerando solo le componenti economiche ricorrenti, si avrà un effetto negativo sui dati pro-forma dei primi nove mesi 2016 relativi a margine di intermediazione e risultato di gestione pari rispettivamente a 1.860 milioni e 948 milioni.

Nel documento di registrazione inoltre si rende noto come, nell'ambito del processo Srep 2016, la Bce abbia evidenziato una serie di aree di debolezza: tra questi il rischio di credito e, in particolare, l'elevato livello di esposizioni deteriorate; il rischio di liquidità; il rischio connesso all’operatività in Russia e Turchia; il persistere di un livello di profittabilità debole, per citarne alcuni.

La Bce ha inoltre richiesto la presentazione, entro il 28 febbraio 2017, di una strategia in materia di crediti deteriorati, supportata da un piano operativo.

Il documento di registrazione rende noto che attualmente Unicredit è soggetta a quattro accertamenti ispettivi da parte della Bce ed è in attesa di ricevere gli esiti ispettivi in relazione a una verifica ispettiva posta in essere dalla Bce relativa al 'market risk'.
cedole sospese sugli AT1 da applausi:clap: per come i vari CDA siano riusciti a ridurre a macerie una banca che anni or sono era un top player ...è la conferma ancora una volta (se mai ce ne fosse stato bisogno ) che sugli AT1 occorre selezionare emittenti solidissimi e ben gestiti ..in quest' ottica io al momento ho solo INTESA SANPAOLO 7,75% (call 2027 ) e SANTANDER 6,25% (call 2021)
 
Aspetta un momento a vedere come reagiscono i prezzi .
Uno dei miei peggiori errori degli ultimi tempi è stato mollare l' At1 6,75% all' annuncio dell' aumento di capitale , mi sembra che continui a tenere bene 6 o 7 punti sopra da allora . Difficile che i prezzi mentano ....non impossibile , ma difficile .
 
Aspetta un momento a vedere come reagiscono i prezzi .
Uno dei miei peggiori errori degli ultimi tempi è stato mollare l' At1 6,75% all' annuncio dell' aumento di capitale , mi sembra che continui a tenere bene 6 o 7 punti sopra da allora . Difficile che i prezzi mentano ....non impossibile , ma difficile .
sicuramente i prezzi diranno tanto (ora ora mi hanno dato 94,25 - 95,25) ma sempre personalmente me ne guardo bene dal mettere 200k a 95,25 su un emittente che si appresta a fare un AUC monstre (e speriamo che vada bene perchè sennò sono azzi acidi...) e in più con la quasi certezza che non paghino cedola per quest anno
comunque se i prezzi sono così alti (sinceramente me li aspettavo mooolto più bassi) vorrà dire che c è sentore che l AUC vada bene (al tempo stesso procedo con un bel gesto apotropaico che male non fa:d:)
 
Ultima modifica:
pur essendo short sulle azioni sono certo che l'adc vada bene, nel senso che ci sarà poco inoptato, l'unico modo per farlo andar male sarebbe di imporre un prezzo per le nuove azioni superiore a 20
 
Ali aucap sono sempre sottoscritti dalle banche, quindi o si sfilano (vedi Vicenza e BMPS), o l'operazione ha comunque successo, l'inoptato lo sottoscrivono le banche, che sono lautamente pagate per questo.
Probabilità che l'aumento di UCG non vada a buon fine: 0.01% :corna:
 

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