Obbligazioni perpetue e subordinate Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sulle obbligazioni perpetue... - Cap. 3 (9 lettori)
- Creatore Discussione Joe Silver
- Data di Inizio
negusneg
New Member
Ho aggiornato il file:
- aggiunto 2 nuove emissioni (BCP e Santander)
- aggiornato i dati delle ultime call (oltre alle non call di Santander e Arzyta, sono degne di nota le call di AT1 (BBVA e KBC), di ibridi corporate (RWE) e perpetual assicurativi (Ageas e Legal &General).
Sempre sulla non call di Santander posto il link di un commento di Fidelity e allego un pdf di Axiom:
Santander’s non-call sets precedent in AT1 bond market | Fidelity International
- aggiunto 2 nuove emissioni (BCP e Santander)
- aggiornato i dati delle ultime call (oltre alle non call di Santander e Arzyta, sono degne di nota le call di AT1 (BBVA e KBC), di ibridi corporate (RWE) e perpetual assicurativi (Ageas e Legal &General).
Sempre sulla non call di Santander posto il link di un commento di Fidelity e allego un pdf di Axiom:
Santander’s non-call sets precedent in AT1 bond market | Fidelity International
Vet
Forumer storico
Uno dei pochi regali del mercato....naturalmente Made in Italy
Rottweiler
Forumer storico
NoWay
It's time to play the game
Ubi, bond 10 anni Tier2, ordini oltre 680 milioni, tasso 5,875%
LONDRA, 25 febbraio (Reuters) - Ubi Banca ha lanciato un bond subordinato 'Tier2' a 10 anni, 'callable' dal quinto anno, con un importo per 500 milioni di euro e ordini che hanno superato i 680 milioni di euro.
E' quanto riferisce Ifr, servizio di Refinitiv, aggiungendo che il rendimento è stato fissato a 5,875% dopo una prima indicazione in area 6%.
Il titolo, con scadenza 4 marzo 2029, è stato prezzato alla pari.
LONDRA, 25 febbraio (Reuters) - Ubi Banca ha lanciato un bond subordinato 'Tier2' a 10 anni, 'callable' dal quinto anno, con un importo per 500 milioni di euro e ordini che hanno superato i 680 milioni di euro.
E' quanto riferisce Ifr, servizio di Refinitiv, aggiungendo che il rendimento è stato fissato a 5,875% dopo una prima indicazione in area 6%.
Il titolo, con scadenza 4 marzo 2029, è stato prezzato alla pari.
Vet
Forumer storico
antos
Nuovo forumer
E' solo per istituzionali ? Avete isin ?
Fabrib
Forumer storico
Utente Darkog, da altro Forum:
Isin: XS1958656552
Vet
Forumer storico
L’altra faccia della medaglia di ciò che l’euro fino ora è stato per la Germania e Olanda e per gli altri paesi...sicuramente porta ha una riflessione
BERLINO (Reuters) - La Germania e i Paesi Bassi hanno tratto enormi benefici dall'euro nei vent'anni trascorsi dal suo lancio, mentre per quasi tutti gli altri membri la moneta unica ha rappresentato un serio freno alla crescita economica.
E' quanto emerge da uno studio condotto dal Center for European Politics, che mostra come i Paesi membri che hanno promosso in questi anni l'ortodossia di bilancio, e hanno criticato il salvataggio dei Paesi più indebitati, siano stati i maggiori beneficiari della valuta unica.
Dal 1999 al 2017, i tedeschi, secondo lo studio, sono diventati mediamente più ricchi di 23.000 euro rispetto a quello che sarebbero stati senza l'euro.
Allo stesso modo, gli olandesi sono diventati più ricchi di 21.000 euro. Al contrario, per gli italiani e i francesi il saldo negativo è rispettivamente di 74.000 euro di 56.000 euro. In termini di ricchezza l'Italia ha perso 4.300 miliardi di euro mentre la Germania ha guadagnato 1.900 miliardi di euro.
Gli autori dello studio, Alessandro Gasparotti e Matthias Kullas, hanno stimato in che modo la produzione economica di otto paesi della zona euro si sarebbe sviluppata se non avessero adottato la moneta unica confrontando il loro percorso di crescita con quello delle economie non euro che avevano precedentemente mostrato trend di crescita simili.
L'economia tedesca è stata messa a confronto con un paniere che comprendeva il Bahrain, il Giappone e la Gran Bretagna, mentre l'analisi comparativa sull'Italia è stata condotta rispetto ad un gruppo di Paesi che comprende, tra gli altri, Israele.
Per visionare lo studio completo clic su cep - Centrum für europäische Politik: Details
Scritto da:
Reuters
BERLINO (Reuters) - La Germania e i Paesi Bassi hanno tratto enormi benefici dall'euro nei vent'anni trascorsi dal suo lancio, mentre per quasi tutti gli altri membri la moneta unica ha rappresentato un serio freno alla crescita economica.
E' quanto emerge da uno studio condotto dal Center for European Politics, che mostra come i Paesi membri che hanno promosso in questi anni l'ortodossia di bilancio, e hanno criticato il salvataggio dei Paesi più indebitati, siano stati i maggiori beneficiari della valuta unica.
Dal 1999 al 2017, i tedeschi, secondo lo studio, sono diventati mediamente più ricchi di 23.000 euro rispetto a quello che sarebbero stati senza l'euro.
Allo stesso modo, gli olandesi sono diventati più ricchi di 21.000 euro. Al contrario, per gli italiani e i francesi il saldo negativo è rispettivamente di 74.000 euro di 56.000 euro. In termini di ricchezza l'Italia ha perso 4.300 miliardi di euro mentre la Germania ha guadagnato 1.900 miliardi di euro.
Gli autori dello studio, Alessandro Gasparotti e Matthias Kullas, hanno stimato in che modo la produzione economica di otto paesi della zona euro si sarebbe sviluppata se non avessero adottato la moneta unica confrontando il loro percorso di crescita con quello delle economie non euro che avevano precedentemente mostrato trend di crescita simili.
L'economia tedesca è stata messa a confronto con un paniere che comprendeva il Bahrain, il Giappone e la Gran Bretagna, mentre l'analisi comparativa sull'Italia è stata condotta rispetto ad un gruppo di Paesi che comprende, tra gli altri, Israele.
Per visionare lo studio completo clic su cep - Centrum für europäische Politik: Details
Scritto da:
Reuters