Obbligazioni perpetue e subordinate Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sulle obbligazioni perpetue... - Cap. 3

appunto dico, come mai?
sole e mf non segnalano catastrofi, l'ultima notizia è quella di due giorni fa

Guerra dei dazi, mkt azionari che crollano, spread BTP-Bund in salita, governo che litiga su tutto....è normale che in un contesto di risk-off generalizzato (e siamo ancora agli inizi...) il debito bancario, e ancor di più quello subordinato, vada sotto pressione.
 
ma non ti sei accorta che, dalla scorsa settimana, c'è pressione su tutto ciò che è italico ......non guardi cosa ha perso l'azionario bancario italiano ? lo spread ? i btp ?

è chiaro che MPS, se attaccano l'italia, è la prima che crolla .............

la MPS 2028 T2 ha beneficiato del rialzo corale c'è stato fino a fine aprile e dato che è illiquida ......anche del pompaggio di qualche personaggio dei forum.......ma per me, al momento, il suo valore è quello che tocco a metà gennaio 2019 ( cioè 40) dato che il futuro di mps è assolutamente incerto .......infatti l'azione continua a rompere minimi assoluti

Guerra dei dazi, mkt azionari che crollano, spread BTP-Bund in salita, governo che litiga su tutto....è normale che in un contesto di risk-off generalizzato (e siamo ancora agli inizi...) il debito bancario, e ancor di più quello subordinato, vada sotto pressione.

grazie per le risposte :love::love:
ho ben visto che è tutto sotto pressione, per trump/cina e per le elezioni:benedizione:, ma temevo che mps, che sembra particolarmente fragile:barella:, avesse qualche guaio specifico nuovo tutto suo.:squalo: :titanic:
 
Banca Ifis, Fürstenberg al 50,4% Acquisti anche per Colombini
Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)15 May 2019
Continuano i movimenti nel capitale di Banca Ifis. VENEZIA Con in particolare la holding La Scogliera che consolida la sua posizione. Il presidente di Banca Ifis Sebastien Egon Fürstenberg ha acquistato ieri altre 30 mila azioni dell’istituto veneto, di cui è socio di riferimento attraverso la holding La Scogliera, al prezzo medio di 12,90 euro. Si tratta della terza operazione negli ultimi giorni, dopo le 40 mila azioni acquistate venerdì e le ulteriori 30 mila acquisite ieri. Dal mese di marzo il presidente del gruppo ha comprato 125 mila azioni, equivalenti allo 0,23% del capitale della banca, a conferma del suo ruolo di investitore di lungo periodo. Ieri il gruppo aveva dato notizia anche dell’acquisto da parte dell’amministratore delegato Luciano Colombini di 3.200 azioni al prezzo medio unitario di 12,29 euro, pari a 40 mila euro. Segnali di di fiducia che si tenta di passare al mercato, di fronte all’attacco speculativo al ribasso del fondo britannico Marshall Wace, che ha portato le posizioni corte all’1,3%. Nonostante questo ieri il titolo ha invertito la rotta, con un +5,87%, a 12,87 euro, forse puntando su ulteriori acquisti.
 
UniCredit smentisce rumor su mandato a JP Morgan e Lazard per puntare su Commerzbank
UniCredit ha smentito nella serata di ieri i rumors di Reuters sulla presunta nomina degli advisor finanziari, Lazard e Jp Morgan, per studiare una possibile offerta per rilevare Commerzbank. Dopo aver pagato le indiscrezioni in Borsa, con il titolo che dopo la diffusione dei rumor è arrivato a cedere fino a -3,89% a quota 10,47 euro, su richiesta della Consob UniCredit ha precisato che "non è stato firmato alcun mandato relativo a possibili operazioni di mercato oggetto di indiscrezioni giornalistiche". Anzi, la banca è "completamente" concentrata sulla realizzazione del piano Transform 2019, basato su presupposti di crescita "organica", ed è sulla "strada giusta" per il raggiungimento di tutti gli obiettivi dichiarati.

Un sospiro di sollievo....
 
Ettore Gotti Tedeschi: il problema non è l’Euro ma chi lo ha gestito
Redazione

15 Maggio 2019 - 09:00

15 Maggio 2019 - 09:33


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“L’Italia è cresciuta fino al 2011, dunque non può essere l’Euro, che è solo uno strumento, il responsabile dei mali italiani e del debito pubblico. Da una parte le responsabilità vanno individuate in chi lo ha applicato e gestito, dall’altra alle politiche di austerità introdotte in Italia nel 2011. Il nostro Paese ha bisogno di una politica economica fondata su due vantaggi competitivi unici: PMI e risparmio degli italiani”.

Questa la visione dell’economista ed ex presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi, ospite della nuova puntata di “Testa o Croce”, il format originale di Money.it che ha aperto un dibattito di qualità sulla moneta unica.

Sovranità monetaria senza governo
“L’Euro dovrebbe essere uno strumento gestito da un governo in grado di esercitare sovranità sulla moneta. L’Europa ha questa sovranità ma non è un governo. Quando è scoppiata la crisi del 2008, nata 20 anni prima trovando alcuni addetti ai lavori piuttosto impreparati, ci si è resi conto che una moneta unica rappresentava un problema, all’interno di un sistema con economie diverse, in cui veniva impedito l’aggiustamento automatico tradizionale della moneta.

Se non ci fosse l’Euro e la Germania avesse ancora il marco con il suo avanzo e crescita economica, oggi la sua sarebbe una moneta fortissima. Si ridurrebbero però allo stesso tempo le sue esportazioni a causa del riequilibro automatico, quindi i tedeschi in questo scenario dovrebbero aggiustare i prezzi.

Se invece l’Italia avesse la lira, si verificherebbe la sua svalutazione. In un’Europa con Stati ed economie diversi è difficile pensare che non ci sia uno scontro tra una visione dell’Europa ed una visione politica di nazionalismo o sovranismo. Leggi anche Cuniberti: “Meglio rimanere nell’Euro che tornare alla Lira”.

Il problema dell’economia italiana presenta dei caratteri soggettivi di cui bisogna tenere conto. Fino al 1993 l’economia italiana era sostanzialmente in mano allo Stato, che gestiva il 65% del Pil del paese. Per entrare nell’Euro si sono dovute fare le privatizzazioni e il taglio del deficit, che nel 1993 costituiva il 7,7% del bilancio. Le privatizzazioni hanno indebolito il Paesee si è resa necessaria una manovra con grandi impatti per rientrare nei parametri europei. Quindi la situazione italiana è stata più complessa di altre. ”

Il crollo italiano dipende dall’austerità
“Bisogna vedere l’andamento del Pil e dei redditi pro-capite italiani, francesi, tedeschi dal 1999 in avanti. Nel periodo 1999-2008 l’andamento di queste economie segue lo stesso ritmo, è evidente quindi che in 10 anni circa non può essere stato l’Euro la causa del loro indebolimento. È stato invece l’effetto della crisi del 2008 a produrre dinamiche diverse. Dal 2008 ad oggi si notano le differenze: la Francia resta uguale, l’Italia fa registrare un trend simile fino al 2011, mentre per la Germania inizia una netta crescita.

Dal 2011 l’Italia crolla, con le politiche di austerità che portano al crollo della nostra economia. La Germania invece cresce di percentuali talmente alte da avere un Pil pro-capite del 50% superiore a quello che aveva nel 1999. In Italia le politiche di austerità, tra cui il fiscal compact, hanno portato il nostro Paese in una situazione di stallo”.

I vantaggi competitivi dell’Italia
Servirebbe una politica economica per l’Italia basata sui nostri veri vantaggi competitivi: le piccole e medie impreseed il risparmio degli italiani. Se ci fossero governanti in grado di valorizzarli, l’Italia crescerebbe e inizierebbe a ripagare il proprio debito pubblico, che di per sé è un falso problema.

Il vero problema, invece, è il debito totale dei vari Paesi: quello pubblico, delle imprese, delle banche e delle famiglie. L’Italia ha avuto una crescita economica sostenuta dal debito dello Stato, altri Paesi dai debiti del sistema bancario, altri ancora dai debiti del sistema industriale. Se sommassimo questi quattro debiti non saremmo molto lontani dalla Germania e staremmo meglio della Francia, della Spagna e del Regno Unito. Se io ho un debito sovrano, devo semmai stare attento al rating che viene dato ad un Paese e quindi allo spread.

Gli Stati Uniti rappresentano un caso esemplare. Dopo il fallimento Lehman Brothers gli Usa avevano un debito pubblico sul Pil del 60-65% circa. Quando nel 2008 si scopre cosa è accaduto, la Federal Reserve decide di intervenire. Dal 1998 al 2008 l’economia americana, cresciuta del 32%, vede aumentare il debito delle famiglie dal 68% al 96% del Pil. L’85% della crescita è stata dunque tutta a debito delle famiglie.

L’Euro non ha un’autonomia morale
L’Europa è un sistema economico composto da più sottosistemi governati in modo diverso se non in concorrenza. Il problema non è l’Euro ma l’Europa. Le difficoltà dipendono dai governanti europei che non hanno saputo conciliare lo spirito di nascita dei padri fondatori che doveva essere federalista e sussidiario nei confronti dei problemi dei singoli stati europei.Dunque le responsabilità sono da attribuire non allo strumento, che non ha un’autonomia morale, ma a chi lo gestisce.

Di parere diametralmente opposto il giornalista e scrittore Francesco Amodeo, secondo cui chi ci ha portato nell’Euro è da considerare un serial killer delle democrazie

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Enel, mandato a banche per bond ibrido scadenza 2080 15/05/2019 11:45 - RSF
MILANO, 15 maggio (Reuters) - Enel ha incaricato un pool di banche di gestire l'emissione di un bond ibrido scadenza maggio 2080, callable in prima battuta dopo sei anni.

Lo riporta Ifr, servizio Refinitiv, aggiungendo che le prime indicazioni di rendimento annuale si attestano a 3,875%-4% e che l'emissione ha un importo atteso pari a 300 milioni di euro.

Le banche incaricate di gestire l'emissione sono Bnaca Imi, Barclays, Bbva, Deutsche Bank, Goldman Sachs, NatWest, Hsbc, Jp Morgan, Santander e UniCredit.

L'emissione ha rating attese 'Ba1' per Moody's, 'BBB-' per S&P, 'BBB' per Fitch. Le stesse agenzie valutano Enel 'Baa2', 'BB+' e 'A-', tutti con outlook stabile. Enel ha inoltre annunciato un'offerta di scambio sui bond in scadenza nel 2075 e (callable dal 2020) e nel 2074 (callable dal 2024).

>> avete i dettagli dello scambio?
grazie mille
ciao
 

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