Carige, cessione entro giugno per la prima tranche di crediti deteriorati
Vittorio Malacalza, vicepresidente di Carige (a destra), e Giuseppe Tesauro, presidente Carige, sì dell’assemblea all’azione contro gli ex vertici
Genova - Banca Carige va avanti sul doppio binario per la cessione dei crediti deteriorati. Il consiglio di amministrazione nella riunione di oggi ha approvato la cessione, da concludere in tempi brevi e comunque «non oltre il 30 giugno 2017» di un portafoglio di crediti deteriorati (Npl, non performing loans) di circa 950 milioni, con l’utilizzo della garanzia statale (Gacs) ad un valore «almeno in linea con le previsioni di piano».
Significa che la cartolarizzazione di questa prima tranche di crediti deteriorati procede indipendentemente rispetto alla scissione in un veicolo ad hoc dei restanti 2,4 miliardi di Npl e all’aumento di capitale. Il cda di Banca Carige ha inoltre iniziato il percorso per l’aumento di capitale da 450 milioni. In sostanza, uscendo dal linguaggio tecnicistico, la banca ha deciso di costituire una società ad hoc per vendere i crediti deteriorati. Nella società-veicolo, che avrà la stessa governance di Carige, confluiranno i 2,4 milioni di crediti deteriorati. L’aumento di capitale servirà a dare operatività a questa società-veicolo.
«Il consiglio - informa una nota della Banca - ha esaminato le proposte di cinque primarie banche di standing internazionale e ha conferito mandato all’amministratore delegato per la finalizzazione degli incarichi per l’assistenza nell’attività di definitiva strutturazione ed esecuzione delle operazioni di aumento di capitale e di scissione del ramo d’azienda comprensivo del residuo portafoglio di sofferenze». Il consorzio di garanzia delle banche si occuperà quindi sia dell’aumento sia della scissione dal bilancio degli Npl riversandoli in un veicolo ad hoc in vista della successione cessione, come previsto dal piano industriale.