un,dos,tres,un pasito bailante by mototopo

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Qualsiasi similitudine è puramente causale http://www.blogger.com/post-edit.g?blogID=8222174950403103237&postID=3711448600422829441&from=pencil




Nella foto, la lista delle banche dealer del tesoro italiano, gli strozzini che per primi come spacciatori possono trattare e condizionare i nostri titoli del debito in cambio dell'immissione monetaria di cui il paese ha bisogno per funzionare. Sotto l'elenco delle maggiori corporations e banche che controllano la ricchezza mondiale, tratto dall'articolo http://www.imolaoggi.it/?p=40233...


Qualsiasi similitudine tra di loro è puramente casuale...



Si noti poi che di quelle poche banche dealer che non compaiono nella lista sotto (Citigroup, Crédit Agricole, Commerzbanm HSB, banca IMI), che non ho sottolineato in giallo, non è stato ancora verificato da chi sono controllate, tranne per MPS di cui posso ragionevolmente dichiarare che è CONTROLLATA in maniera OCCULTA da AXA/MORGAN, e NON, come tutti stanno cercando di spiegare DALLA FONDAZIONE...


Semmai è vero il contrario e cioé che la Fondazione, il cui statuto è passato nel 2001 da istituto di diritto pubblico a SpA, e la cui banca è stata privatizzata e poi quotata in borsa nel 1999 (cfr. http://www.consob.it/main/emittenti/societa_quotate/query_infostoriche.html?firstres=0&hits=81&viewres=1&search=1&resultmethod=socquotadv&queryid=infostoriche&maxres=500&codconsob=135417), con la testa di legno Caltagirone, ad essere assoggettata al volere di questi. Ed è il PD da qualche decennio il loro fedele pedissequo servitore.


Si può quindi ragionevolmente rispondere alla domanda di sapere a chi sono andati i 17 miliardi di esborso all'estero dalle casse senesi. E a chi sono ritornate scudate in Italia le briciole di poco meno di 2 miliardi di commissioni. Non ditemi che è così difficile arrivarci...


1 BARCLAYS PLC GB 6512 SCC 4.05
2 CAPITAL GROUP COMPANIES INC, THE US 6713 IN 6.66
3 FMR CORP US 6713 IN 8.94
4 AXA FR 6712 SCC 11.21
5 STATE STREET CORPORATION US 6713 SCC 13.02
6 JP MORGAN CHASE & CO. US 6512 SCC 14.55
7 LEGAL & GENERAL GROUP PLC GB 6603 SCC 16.02
8 VANGUARD GROUP, INC., THE US 7415 IN 17.25
9 UBS AG CH 6512 SCC 18.46
10 MERRILL LYNCH & CO., INC. US 6712 SCC 19.45
11 WELLINGTON MANAGEMENT CO. L.L.P. US 6713 IN 20.33
12 DEUTSCHE BANK AG DE 6512 SCC 21.17
13 FRANKLIN RESOURCES, INC. US 6512 SCC 21.99
14 CREDIT SUISSE GROUP CH 6512 SCC 22.81
15 WALTON ENTERPRISES LLC US 2923 T&T 23.56
16 BANK OF NEW YORK MELLON CORP. US 6512 IN 24.28
17 NATIXIS FR 6512 SCC 24.98
18 GOLDMAN SACHS GROUP, INC., THE US 6712 SCC 25.64
19 T. ROWE PRICE GROUP, INC. US 6713 SCC 26.29
20 LEGG MASON, INC. US 6712 SCC 26.92
21 MORGAN STANLEY US 6712 SCC 27.56
22 MITSUBISHI UFJ FINANCIAL GROUP, INC. JP 6512 SCC 28.16
23 NORTHERN TRUST CORPORATION US 6512 SCC 28.72
24 SOCIÉTÉ GÉNÉRALE FR 6512 SCC 29.26
25 BANK OF AMERICA CORPORATION US 6512 SCC 29.79
26 LLOYDS TSB GROUP PLC GB 6512 SCC 30.30
27 INVESCO PLC GB 6523 SCC 30.82
28 ALLIANZ SE DE 7415 SCC 31.32
29 TIAA US 6601 IN 32.24
30 OLD MUTUAL PUBLIC LIMITED COMPANY GB 6601 SCC 32.69
31 AVIVA PLC GB 6601 SCC 33.14
32 SCHRODERS PLC GB 6712 SCC 33.57
33 DODGE & COX US 7415 IN 34.00
34 LEHMAN BROTHERS HOLDINGS, INC. US 6712 SCC 34.43
35 SUN LIFE FINANCIAL, INC. CA 6601 SCC 34.82
36 STANDARD LIFE PLC GB 6601 SCC 35.2
37 CNCE FR 6512 SCC 35.57
38 NOMURA HOLDINGS, INC. JP 6512 SCC 35.92
39 THE DEPOSITORY TRUST COMPANY US 6512 IN 36.28
40 MASSACHUSETTS MUTUAL LIFE INSUR. US 6601 IN 36.63
41 ING GROEP N.V. NL 6603 SCC 36.96
42 BRANDES INVESTMENT PARTNERS, L.P. US 6713 IN 37.29
43 UNICREDITO ITALIANO SPA IT 6512 SCC 37.61
44 DEPOSIT INSURANCE CORPORATION OF JP JP 6511 IN 37.93
45 VERENIGING AEGON NL 6512 IN 38.25
46 BNP PARIBAS FR 6512 SCC 38.56
47 AFFILIATED MANAGERS GROUP, INC. US 6713 SCC 38.88
48 RESONA HOLDINGS, INC. JP 6512 SCC 39.18
49 CAPITAL GROUP INTERNATIONAL, INC. US 7414 IN 39.48
50 CHINA PETROCHEMICAL GROUP CO. CN 6511 T&T 39.78



Nicoletta Forcheri, 31 gennaio 2013
 
Mancini ammette: «Al Monte dei Paschi decideva tutto il Pd»

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Mancini ammette: «Al Monte dei Paschi decideva tutto il Pd»
FINANZA IN CHIARO | SAB 3 AGO
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RomaGli ex sindaci di Siena Cenni, Ceccuzzi e Piccini e l'ex presidente della provincia Ceccherini avevano già confermato ... Read more

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Uscita dall’euro e ripudio del debito.


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3 agosto 2013 |
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Autore Redazione | Stampa articolo
Tratto da http://seigneuriage.blogspot.it/2013/08/uscita-dalleuro-e-ripudio-del-debito.html, fonte: http://www.sinistrainrete.info/politica-italiana/2957-leonardo-mazzei-sganciamento.html di Leonardo Mazzei


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Sganciamento

A proposito di alcune discussioni sul debito e l’euro

di Leonardo Mazzei


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Ripudiare il debito ed uscire dall’euro: per noi due facce della stessa medaglia, i primi due punti del programma per la riconquista della sovranità nazionale e popolare; per altri, invece, due strade alternative fra loro. Ecco un nodo degno di essere affrontato. Prima di entrare nel merito è bene però fare alcune osservazioni. La prima, è che le forze che hanno maturato la consapevolezza dell’assoluta centralità di queste due questioni (debito e moneta unica) sono ancora troppo deboli. La seconda, è che saranno invece i fatti a mettere questi due temi al centro della scena. La terza è che, come conseguenza di tutto ciò, quando verrà il momento il grosso delle realtà potenzialmente anticapitaliste ed alternative si troverà del tutto impreparato.
Un’impreparazione che, sommata alla profonda spoliticizzazione di massa figlia di un trentennio letargico, non potrà che favorire la gestione oligarchica di questi decisivi passaggi.
Sia chiaro, il blocco dominante non intende rinunciare all’euro. E, data la sua compenetrazione e subalternità al sistema di dominio della finanza euro-atlantica, esso non ha alcuna intenzione di intervenire, ristrutturandolo, sul debito. Il dogma di queste sanguisughe è che il debito va pagato. E, considerato anche che loro sono dalla parte dei creditori, va pagato in euro.
Questa è, ancora oggi, la linea prevalente. Quella che ha imposto il Napolitano bis al Quirinale e Letta il giovane a Palazzo Chigi. E’ la linea che prevede nuovi e devastanti sacrifici per la stragrande maggioranza della popolazione italiana. Ma è anche una linea che fa acqua da tutte le parti e che, dunque, ad un certo punto potrebbe essere parzialmente abbandonata almeno da un settore della classe dominante. Leggi il resto di questo articolo »


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05 AGO 2013 16:58
ZERO TANGENTI AL MONTE DEI PACCHI – SAPETE PERCHÉ NON CI SONO INTERCETTAZIONI SU MUSSARI E POLITICI? SONO STATE TUTTE NEGATE DAL GIP!

Nel faldone sull’inchiesta Mps ci sono pagine e pagine di richieste dei pm di intercettare o perquisire i vertici della banca, già indagati. Ma il gip Bellini dice sempre di no - Olgettine intercettate per mesi, mentre la privacy dei banchieri senesi e dei loro politici di riferimento, è sacra…



Davide Vecchi per il "Fatto quotidiano"
VIGNI MUSSARI
"Quanto alla richiesta per Ceccuzzi Franco, Sindaco di Siena, deve evidenziarsi che il Comune detiene una partecipazione rilevante della Fondazione Mps, nomina otto dei sedici componenti della deputazione della fondazione e può essere destinatario di informazioni, relativamente ai processi decisionali interni alla Fondazione e alla Banca".
Il 3 aprile 2012 i magistrati di Siena titolari dell'inchiesta su Rocca Salimbeni richiedono, per l'ennesima volta, l'autorizzazione a intercettare nuovi e vecchi vertici della banca, nonché manager e alcuni politici di area di centrosinistra, come Ceccuzzi. Ma dal gip ottengono sempre la stessa risposta: no.
Dei 58 faldoni che contengono gli atti della prima parte dell'inchiesta, chiusa mercoledì scorso per evitare i termini della prescrizione, tre contengono esclusivamente richieste di intercettazioni e decreti di rigetto da parte del gip, Ugo Bellini. Lo stesso che il 16 aprile 2013 sospenderà anche il sequestro di due miliardi a carico di Jp Morgan, Nomura e degli ex vertici di Mps indagati, Antonio Baldassarri, Giuseppe Mussari e Antonio Vigni.
MUSSARI
Un braccio di ferro insistente, continuo. Su ogni provvedimento richiesto dai pm, Giuseppe Grosso, Antonino Nastasi ed Aldo Natalini. In particolar modo sulla richiesta di intercettazioni. Negate quelle per l'amministratore Fabrizio Viola, ma anche il controllo delle utenze dello stesso Mussari. Non solo, ma il gip, l'8 maggio 2012, nel vivo delle indagini, quando l'avvocato era alla guida dell'Abi, Bellini nega anche le perquisizioni nell'ufficio e nell'abitazione di Mussari perché, scrive il gip, "potrebbe determinare contrasti interpretativi sulla legittimità".
Nonostante la dettagliata richiesta avanzata dai pm in cui elencano i reati già accertati e contestati a Mussari, nonostante le mail già acquisite e le conversarzioni intercettate in altri fascicoli (in particolare quelle con Gabriello Mancini, presidente della Fondazione) abbiano dimostrato l'utilità degli strumenti investigativi. Ma Bellini dice no.
vigni
La prima parte dell'inchiesta Antonveneta si chiude praticamente senza l'uso delle intercettazioni. I faldoni sono pieni di verbali d'interrogatorio. Moltissimi. Mussari, ad esempio, è stato sentito complessivamente dieci volte. Forse più. L'unica strada praticabile per i pm confrontare le dichiarazioni dei protagonisti e spingerli a smentirsi, correggersi. E qualsiasi interrogatorio si legga è chiaro quanto importanti sarebbero state le intercettazioni.
Gabriello Mancini
Mancini, ad esempio, riferisce di aver cercato Gianni Letta e altri esponenti politici per sapere chi nominare nel Cda della Fondazione. Oppure Ceccuzzi, che ricostruisce a verbale le riunioni con i vertici del centrosinistra (da Piero Fassino a Massimo D'Alema, Valter Veltroni, Francesco Rutelli ed è citato persino Pierluigi Bersani, nel 2012 segretario del Pd) per accordarsi su nomine e strategie da attuare, quali e quante informazioni in più avrebbero avuto i pm intercettando il suo telefono? Ma il gip Bellini non ha ritenuto necessario autorizzarle. Avrà avuto i suoi motivi.
 

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