un,dos,tres,un pasito bailante by mototopo

LIBERTA’ E INDIPENDENZA PER L’ITALIA – Gianni Lannes


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2 gennaio 2013 |
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Autore Redazione | Stampa articolo
Articolo di Gianni LannesLink
Se essere italiani significa far finta che da noi la democrazia sia viva e vegeta, lascio questa italianità a Voi.


Se essere italiani significa omettere che la Costituzione repubblicana ed antifascista sia stata congelata dal Trattato di Lisbona, lascio questa italianità a Voi.


Se essere italiani significa ignorare le clausole segrete dell’armistizio di Cassibile (3 settembre 1943), lascio questa italianità a Voi.


Se essere italiani significa tacere sui crimini mondiali del padrone USA, (sedicente alleato), lascio questa italianità a Voi.


Se essere italiani significa essere militaristi, filosionisti ed angloamericani, lascio questa italianità a Voi.


Se essere italiani significa digerire l’affermazione che la guerra ambientale è un’invenzione complottista, lascio questa italianità a Voi.


Se essere italiani significa non vedere coi propri occhi che nei cieli del Belpaese ogni giorno va in onda l’aerosolterapia bellica della Nato che ci avvelena, lascio questa italianità a Voi.


Se essere italiani significa negare ai massimi livelli istituzionali che centinaia di bombe atomiche targate USA stazionino da anni sulla nostra terra, lascio questa italianità a Voi.


Se essere italiani significa far finta che le sperimentazioni militari sulle nostre vite siano una barzelletta, lascio questa italianità a Voi.


Se essere italiani significa non sapere che lo Stivale è imbottito di basi militari straniere (USA-Nato) da cui partono le guerre, lascio questa italianità a Voi.


Se essere italiani significa dimenticare che i partiti hanno occupato i gangli vitali dello Stato succhiando linfa vitale alla Nazione, lascio questa italianità a Voi.


Se essere italiani significa solo farsi tassare fino al midollo, lascio questa italianità a Voi.


Se essere italiani significa solo accettare di essere trattati peggio degli analfabeti, quando si vota per mettere una croce su candidati imposti dal Potere, lascio questa italianità a Voi.


Se essere italiani significa nascondere l’inesistenza di una classe dirigente all’altezza dei tempi, lascio questa italianità a Voi.


Se essere italiani significa tacere che il sistema in cui viviamo è basato sulla menzogna sistematica e sull’impunità ininterrotta dell’Autorità, lascio questa italianità a Voi.



L’Italia è alla deriva: milioni di leggi e nessuno diritto. Fine della democrazia già da un bel pezzo.


Siamo noi che accettiamo di essere sfruttati da questo branco di politicanti d’accatto, malfattori per conto terzi.


Siamo noi che accettiamo di essere controllati, ispezionati e maltrattati. In fondo, l’oppressione cova dentro di noi.


Ma c’è ben altro che inquieta e disgusta, a parte il servilismo dilagante. In effetti, il sistema di potere ci vuole docili e obbedienti, tutt’ al più consumatori voraci. Pensiamo tanto al futuro che dimentichiamo di vivere il presente.


Calpestano quotidianamente i nostri diritti, quelli dei nostri figli e dei nostri genitori e familiari. Noi? Zitti e muti.


Siamo in uno Stato di Polizia, non più di diritto, dove la democrazia viene demolita ogni giorno nei piani alti.


Il Popolo italiano sembra sia stato privato degli anticorpi, vale a dire della capacità di reagire a questa deriva.


Che fare? Provocare il risveglio delle coscienze. E’ l’ora di proteggere l’Italia da qualsiasi attacco esterno ed interno.


Allora? Una marcia di Pace, nonviolenta al fine di paralizzare la Penisola. Uno sciopero ad oltranza in ogni paese e città. Ci fermiamo per giorni, settimane, mesi. Dovranno per forza capitolare. Non c’è più tempo per fuorviare il discorso.


All’opera, uniti, partigiani e patrioti, per una nuova Costituente, senza distinzioni, senza divisioni.

In politica, ormai, centro, destra e sinistra non esistono più.

La storia insegna: sono le minoranze attive a dirigere gli eventi, insomma, a fare appunto la storia.

La lotta per restituire libertà e indipendenza al Nostro Paese è appena iniziata. Sta a noi andare fino in fondo.

Altrimenti sono parole, anzi, chiacchiere morte ed insepolte.
 
:up: Ciao Julius, concordo sull'epilogo, ma spero il tutto avvenga in tempi relativamente più brevi, :rolleyes: Ogni giorno che passa diventa per qualcuno un costo insostenibile, purtroppo,...................:(

Il dramma è che siamo un popolo di pecoroni, per muoversi abbiamo bisogno di qualcuno che si emuli a martire e NESSUNO è disposto a farlo, :eek: ma forse NON sarebbe giusto dire che TUTTE quelle persone che avevano oltrepassato la soglia di sopportazione e hanno deciso di farla finita, "qualcosa" dovrebbero averci indicato?!?!?........................................:ciao:
 
:up: Ciao Julius, concordo sull'epilogo, ma spero il tutto avvenga in tempi relativamente più brevi, :rolleyes: Ogni giorno che passa diventa per qualcuno un costo insostenibile, purtroppo,...................:(

Ma la Storia ci dice anche che le "svolte epocali" quasi sempre
sono accompagnate da lacrime e sangue (quello sparso).

Speriamo in un' eccezione per quanto riguarda il sangue.
 
se vi interessa. andate sul sito di gulio tremonti(ieri 10000 acccessi in solo 1 ora)sito bloccato.c'e il modulo da scaricare per richiedere indietro il pag imu al comune,dopo 90 gg se nn rispondono ,si va in comm trib.che dovra' passarla alla corte costituzionale(riassunto brevemente) imu e' palesemente incostituzionale,basta uno solo che abbia ragione e passa.l'incostituzionalita e' dettata in base alla ns costituzione.ricordo che il gettito e' andato a coprire il buco delle bance kraute e francesi
 
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LO SCANDALO DEI RIMBORSI ELETTORALI . L'ULTIMA LEGGINA L'HA FIRMATA NAPOLITANO. " RUBA E DIMENTICA" PER L'ENNESIMA VOLTA, PREPARANO UNA LEGGE DI RIMBORSO SPESE ELETTORALI IN BASE ALL'ARTICOLO QUINTO ( chi c'ha i soldi in mano, ha vinto). SIAMO TUTTI CURIOSI DI VEDERE SE IL PRESIDENTE NAPOLITANO LA FIRMA O SE SI VERGOGNERÀ

Ricordo con precisione il primo grosso scandalo degli anni settanta: quello dei petroli in cui fu coinvolto il segretario di Aldo Moro , Sereno Freato.

Il Pretora di Genova, Adriano Sansa, che fece l'istruttoria, accertò le donazioni da parte di tutti i petrolieri, ma disse che non si trattava di corruzione, tanto e vero che non esisteva un rapporto rintracciabile tra le somme erogate e i favori eventualmente concessi.

Il nesso evidentemente esisteva ed era proporzionale alle quote di mercato di ciascuna compagnia petrolifera. Ad esempio la Gulf Italiana, guidata dal principe Pignatelli, ( lungotevere Marzio 10, Roma) che aveva il 3% del mercato Italia, aveva pagato il 3% della cifra erogata. Lo avrebbe capito anche un bambino.

Il pretore non lo capi e mandò assolti tutti e divenne sindaco di Genova del PCI, non sappiamo se nell'aliquota handicappati o a titolo di solidarietà democratica.

La società Esso citò presso il tribunale civile il presidente della filiale italiana Cazzaniga ( Cavaliere del lavoro , si intende) smorzando l'aggressività mano a mano che l'attenzione della pubblica opinione andava scemando.

Flaminio Piccoli, in assoluto il meno intelligente tra i segretari della DC, convocò i capi dei gruppi parlamentari e in 48 ore varò la prima legge sul finanziamento pubblico dei partiti ( mi pare 600 milioni di lire).

Per non creare rumore nella pubblica opinione, non vararono una tassa ad hoc.

I Costituenti tacquero e non avvertirono il piu giovane collega che in tal modo le legge avrebbe potuto essere abrogata con un referendum che i radicali, infatti, non tardarono a promuovere.

La motivazione addotta da Piccoli e ripresa dalla stampa, fu che così i partiti non avrebbero più fatto ricorso a metodi non ortodossi per sopravvivere.

Si trattò invece di un incentivo a rubare, perchè a quel punto si poteva intascare il tutto senza nemmeno pagare la decima al partito.

È di quel periodo la frase storica del Cardinale Siri Arcivescovo di Genova, che disse al mio amico prof Marco Grandi , docente di Storia contemporanea , che " esistono adesso due tipi di politici: coloro che rubano per fare politica e coloro che fanno politica per rubare" mi pare evidente come – da venti anni a questa parte – la totalità della classe politica sia della seconda categoria.

A nessuno che venga in mente il modello tedesco in cui si pagano i partiti in natura, gli si stampano i manifesti ( es la tipografia di Gaeta del ministero della Difesa sarebbe ideale), gli si mettono a disposizione spazi convegnistici pubblici a titolo gratuito per le riunioni, spazi e tempi nella TV e radio pubbliche per diffondere idee ( eh già, questo è il ...


FONTE MERCATO LIBERO NEW
 
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Fiscal Compact: ci vogliono morti, ora la sentenza è legge

I giornali ne hanno parlato poco e in termini quasi sempre così "tecnici" da risultare incomprensibili ai non addetti ai lavori. Ma da oggi entra in vigore l'accordo europeo più pericoloso per la vita dei cittadini degli Stati con problemi di bilancio pubblico: il Fiscal Compact. Dal punto di vista "istituzionale" è una preoccupazione comprensibile: c'è il più che forte rischio che la notizia possa pesare negativamente sul declinante "europeismo da gregge" che ha fino a poco tempo fa connotato gli italiani. Con magari forti riflessi elettorali, specie per chi si prensenta come campione degli obblighi europei (Monti in primis, ma anche il Pd, l'Udc e persino berlusconiani e leghisti, che il Fiscal Compact lo hanno firmato mentre erano al governo, anche se la ratifica formale è arrivata solo il 2 marzo 2012 da parte di 25 capi di Stato e di governo (fuori Gran Bretagna e Repubblica Ceca). (continua…)

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Pubblicato daMaurizio Barbero *****************Invia tramite emailPostalo sul blogCondividi su TwitterCondividi su Facebook




Reazioni:

CONTANTE LIBERO
 
Ritorno sul tema del debito pubblico e dello stato dei conti pubblici dopo un recente post, troppo lungo e tecnico, in cui partivo dal disallineamento sui dati del fabbisogno tra Ragioneria generale e Banca d'Italia. Vi è in realtà un modo molto più semplice per comprendere come stanno andando i conti pubblici: si parte dalla crescita nel tempo del debito che, ricordiamo, è misurato al lordo dei depositi e dei prestiti del settore pubblico, si sottrae quindi la crescita di queste voci e si perviene ad una misura della variazione del debito pubblico netto. A questo punto si può facilmente osservare se vi è rallentamento nella crescita, stazionarietà o accelerazione. Per l'ultimo triennio i dati (di fonte Banca d'Italia) sono riportati nel grafico seguente.





Come si può osservare:



Tra ottobre 2011 e ottobre 2012 (ultimo dato disponibile) il debito pubblico lordo è cresciuto di 98,3 miliardi ma i depositi presso BI e altre istituzioni sono cresciuti di 6,7 mld. e i prestiti agli altri stati e i conferimenti al meccanismo EFSF di 19,2 mld. Al netto di tali componenti il debito è cresciuto di 72,4 miliardi di euro.

Tra ottobre 2010 e ottobre 2011 il debito pubblico lordo è cresciuto solo di 44,5 miliardi, principalmente per la difficoltà dello stato italiano a presentarsi sui mercati con nuove emissioni dopo la crisi dello spread. Infatti per finanziare la spesa pubblica si sono ridotti nei 12 mesi i depositi presso BI e altre istituzioni di 24,6 mld. (mentre i prestiti agli altri stati sono cresciuti di 7,1 mld.) Al netto di tali componenti il debito è cresciuto di 62 miliardi di euro.

Tra ottobre 2009 e ottobre 2010 il debito pubblico lordo è cresciuto di 62,3 miliardi ma quello netto di 67,5 miliardi di euro.



Sintesi: nei primi 12 mesi di gestione Monti-Grilli il debito pubblico netto dell'Italia, nonostante la tripla manovra 2011 da 49 mld. già nell'anno in corso, è aumentato di più sia rispetto ai penultimi 12 mesi che ai terzultimi 12 (entrambi con gestione Tremonti).


Conclusione: quali ulteriori tasse metterà e quale ulteriore recessione creerà il governo (*) che uscirà dalle prossime elezioni?
 
Ritorno sul tema del debito pubblico e dello stato dei conti pubblici dopo un recente post, troppo lungo e tecnico, in cui partivo dal disallineamento sui dati del fabbisogno tra Ragioneria generale e Banca d'Italia. Vi è in realtà un modo molto più semplice per comprendere come stanno andando i conti pubblici: si parte dalla crescita nel tempo del debito che, ricordiamo, è misurato al lordo dei depositi e dei prestiti del settore pubblico, si sottrae quindi la crescita di queste voci e si perviene ad una misura della variazione del debito pubblico netto. A questo punto si può facilmente osservare se vi è rallentamento nella crescita, stazionarietà o accelerazione. Per l'ultimo triennio i dati (di fonte Banca d'Italia) sono riportati nel grafico seguente.





Come si può osservare:



Tra ottobre 2011 e ottobre 2012 (ultimo dato disponibile) il debito pubblico lordo è cresciuto di 98,3 miliardi ma i depositi presso BI e altre istituzioni sono cresciuti di 6,7 mld. e i prestiti agli altri stati e i conferimenti al meccanismo EFSF di 19,2 mld. Al netto di tali componenti il debito è cresciuto di 72,4 miliardi di euro.

Tra ottobre 2010 e ottobre 2011 il debito pubblico lordo è cresciuto solo di 44,5 miliardi, principalmente per la difficoltà dello stato italiano a presentarsi sui mercati con nuove emissioni dopo la crisi dello spread. Infatti per finanziare la spesa pubblica si sono ridotti nei 12 mesi i depositi presso BI e altre istituzioni di 24,6 mld. (mentre i prestiti agli altri stati sono cresciuti di 7,1 mld.) Al netto di tali componenti il debito è cresciuto di 62 miliardi di euro.

Tra ottobre 2009 e ottobre 2010 il debito pubblico lordo è cresciuto di 62,3 miliardi ma quello netto di 67,5 miliardi di euro.



Sintesi: nei primi 12 mesi di gestione Monti-Grilli il debito pubblico netto dell'Italia, nonostante la tripla manovra 2011 da 49 mld. già nell'anno in corso, è aumentato di più sia rispetto ai penultimi 12 mesi che ai terzultimi 12 (entrambi con gestione Tremonti).


Conclusione: quali ulteriori tasse metterà e quale ulteriore recessione creerà il governo (*) che uscirà dalle prossime elezioni?

Intanto c' è il nuovo redditometro Stranamore.
Sul mio ed in quel di Impa_ro un amico ha messo il link ad un articolo di
Ostellino sul Corriere. Imperdibile!

Recessione e tasse sono già un grosso problema ma il più non è ancora
arrivato. Il sig. Monti persegue il disegno di farci vivere in un regime
orwelliano. Con il beneplacito di Pier Luigi, Pierfurby, Anna, Gianfranco,
Susanna, ecc. Chi aveva un tempo qualche possibilità di arginamento se l' è
giocata andando a "signorine".
Ci sono nomi nuovi in giro ma che possibilità di successo possono avere senza
l' appoggio dei mezzi di comunicazione?
Ciao.
 
con il nuovo redditometro saranno in tanti a piangere dimmi chi è quello che ha messo via gli scontrini di 3 anni io poi che la carta di credito non la uso mai faranno soldi a palate questo è regime bello e buono dal 1 gennaio sto merttendo via tutti gli scontrini LORO MAGNANO E NOI LO PRENDIAMO NEL PULI
 
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Se essere italiani significa far finta che da noi la democrazia sia viva e vegeta, lascio questa italianità a Voi.


Se essere italiani significa omettere che la Costituzione repubblicana ed antifascista sia stata congelata dal Trattato di Lisbona, lascio questa italianità a Voi.


Se essere italiani significa ignorare le clausole segrete dell’armistizio di Cassibile (3 settembre 1943), lascio questa italianità a Voi.


Se essere italiani significa tacere sui crimini mondiali del padrone USA, (sedicente alleato), lascio questa italianità a Voi.


Se essere italiani significa essere militaristi, filosionisti ed angloamericani, lascio questa italianità a Voi.


Se essere italiani significa digerire l’affermazione che la guerra ambientale è un’invenzione complottista, lascio questa italianità a Voi.


Se essere italiani significa non vedere coi propri occhi che nei cieli del Belpaese ogni giorno va in onda l’aerosolterapia bellica della Nato che ci avvelena, lascio questa italianità a Voi.


Se essere italiani significa negare ai massimi livelli istituzionali che centinaia di bombe atomiche targate USA stazionino da anni sulla nostra terra, lascio questa italianità a Voi.


Se essere italiani significa far finta che le sperimentazioni militari sulle nostre vite siano una barzelletta, lascio questa italianità a Voi.


Se essere italiani significa non sapere che lo Stivale è imbottito di basi militari straniere (USA-Nato) da cui partono le guerre, lascio questa italianità a Voi.


Se essere italiani significa dimenticare che i partiti hanno occupato i gangli vitali dello Stato succhiando linfa vitale alla Nazione, lascio questa italianità a Voi.


Se essere italiani significa solo farsi tassare fino al midollo, lascio questa italianità a Voi.


Se essere italiani significa solo accettare di essere trattati peggio degli analfabeti, quando si vota per mettere una croce su candidati imposti dal Potere, lascio questa italianità a Voi.


Se essere italiani significa nascondere l’inesistenza di una classe dirigente all’altezza dei tempi, lascio questa italianità a Voi.


Se essere italiani significa tacere che il sistema in cui viviamo è basato sulla menzogna sistematica e sull’impunità ininterrotta dell’Autorità, lascio questa italianità a Voi.



L’Italia è alla deriva: milioni di leggi e nessuno diritto. Fine della democrazia già da un bel pezzo.


Siamo noi che accettiamo di essere sfruttati da questo branco di politicanti d’accatto, malfattori per conto terzi.


Siamo noi che accettiamo di essere controllati, ispezionati e maltrattati. In fondo, l’oppressione cova dentro di noi.


Ma c’è ben altro che inquieta e disgusta, a parte il servilismo dilagante. In effetti, il sistema di potere ci vuole docili e obbedienti, tutt’ al più consumatori voraci. Pensiamo tanto al futuro che dimentichiamo di vivere il presente.


Calpestano quotidianamente i nostri diritti, quelli dei nostri figli e dei nostri genitori e familiari. Noi? Zitti e muti.


Siamo in uno Stato di Polizia, non più di diritto, dove la democrazia viene demolita ogni giorno nei piani alti.


Il Popolo italiano sembra sia stato privato degli anticorpi, vale a dire della capacità di reagire a questa deriva.


Che fare? Provocare il risveglio delle coscienze. E’ l’ora di proteggere l’Italia da qualsiasi attacco esterno ed interno.


Allora? Una marcia di Pace, nonviolenta al fine di paralizzare la Penisola. Uno sciopero ad oltranza in ogni paese e città. Ci fermiamo per giorni, settimane, mesi. Dovranno per forza capitolare. Non c’è più tempo per fuorviare il discorso.


All’opera, uniti, partigiani e patrioti, per una nuova Costituente, senza distinzioni, senza divisioni.

In politica, ormai, centro, destra e sinistra non esistono più.

La storia insegna: sono le minoranze attive a dirigere gli eventi, insomma, a fare appunto la storia.

La lotta per restituire libertà e indipendenza al Nostro Paese è appena iniziata. Sta a noi andare fino in fondo.

Altrimenti sono parole, anzi, chiacchiere morte ed insepolte.
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Pubblicato in SOCIETA'SENTENDO LA 7 RIPROPONGO L ARTICOLO DI LANNES(.ADATTO)IL CONDUTTORE NN E' CAPACE,IN AGRICOLTURA LE BRACCIA SERVONO SEMPRE.TRANNE 2 PERSONE, IL RESTO E' ARIA FRITTA.
 
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