Un nuova strategia di trading system: "Bull flattener"

D'altronde logica vuole che, essendo l'IRS 30Yr un asset continuativamente negoziato da grossi attori sull'OTC, prevederne la variazione in modo così semplice non sia di fatto possibile, o non avresti questa simpatica combriccola di istituzionali che si fa la guerra per farci sopra MM: lo stesso vale per il Bund.

Per quanto riguarda i dati ad alta frequenza, ti lascio il piacere del test :D

Ok ok, mi hai steso teoricamente... :)
Ma d'altro canto scherzavo anche io: ah, potessi fare un bel ping pong sull'IRS... :D
 
Fai pure, sul 10Yr siete tu, Barclays, UniCredit, Landesbank Baden-Württemberg, Crédit Agricole, HSBC e Natixis... il più piccolo ha fuori cinquanta milioni di euro e se lo colpisci per meno non guarda nemmeno lo schermo :lol:

50 mln nominali, scommetto che di margine basta molto meno. ;)

A parte gli scherzi, complimenti per il modello, speriamo la realtà gli si conformi. :up:

Mi capita di notare che a volte le variazioni sono debolmente correlate mentre i livelli sono ben correlati (p.e. tra fbtp e bond finanziari italici).
Volevo chiederti se hai notato qlc di simile e in generale come fai a decidere se fare l'analisi sulle variazioni piuttosto che sui livelli.
:bow:
 
Il modello migliore è quello che è stato per molti mesi applicato al libor.

Decidevano a cena dove farlo andare mi pare..(o forse era a pranzo?)

:ciao:
 
A parte gli scherzi, complimenti per il modello, speriamo la realtà gli si conformi. :up:

Mi capita di notare che a volte le variazioni sono debolmente correlate mentre i livelli sono ben correlati (p.e. tra fbtp e bond finanziari italici).
Volevo chiederti se hai notato qlc di simile e in generale come fai a decidere se fare l'analisi sulle variazioni piuttosto che sui livelli.
:bow:
Stavo solo giocando, non ho certo la pretesa di mettere in piedi qualcosa di operativo in una mezz'oretta di codice :D

L'argomento che tocchi, però, è immenso e complesso perché va a toccare certi pistolazzi teorici che possono risultare indigesti (su tutti la tanto blaterata cointegrazione).

Prima di risponderti terra terra (ed eventualmente avere il piacere di conversarne, se vorrai replicare alle mie riflessioni), ti suggerisco una lettura velocissima di una discussione che aprii poco tempo fa su FOL e nella quale illustravo un modello semplice e veloce che un analista di Bloomberg (successivamente scopertosi essere un soggetto con molta esperienza e non un novello di trading desk) proponeva come strategia operativa:


Dovrebbero bastare il primo messaggio e un paio di considerazioni di pprllo e Imar nel seguito per inquadrare bene la questione (si può invece saltare la discussione sull'ordine di integrazione).

L'importante è che ti fai un'opinione sugli approcci "sporchi", cioè quelli che non hanno i presupposti teorici ortodossi per stare in piedi ma che poi di fatto applichi su campo anche solo come bias psicologico perché riproducono una serie di considerazioni che fai quando osservi i mercati.
Il modello migliore è quello che è stato per molti mesi applicato al libor.

Decidevano a cena dove farlo andare mi pare..(o forse era a pranzo?)
E naturalmente non è l'unico caso, solo uno dei più noti per l'importanza che il LIBOR riveste; di fatto si può dire che tutta l'operatività tra istituzionali è una partita giocata ad un tavolo "diverso" (*), e chi ha fatto un po' di operatività OTC (GiveMeLeverage?) non può fare altro che confermare.

Anzi, semmai negli ultimi anni mi raccontano che si gioca un po' più "pulito" rispetto a tempo fa.

(*) Delicato eufemismo per dire che spesso in molte operazioni più il mercato è opaco e più si rivela conveniente colludere che non concorrere.
 
Stavo solo giocando, non ho certo la pretesa di mettere in piedi qualcosa di operativo in una mezz'oretta di codice :D

L'argomento che tocchi, però, è immenso e complesso perché va a toccare certi pistolazzi teorici che possono risultare indigesti (su tutti la tanto blaterata cointegrazione).

Prima di risponderti terra terra (ed eventualmente avere il piacere di conversarne, se vorrai replicare alle mie riflessioni), ti suggerisco una lettura velocissima di una discussione che aprii poco tempo fa su FOL e nella quale illustravo un modello semplice e veloce che un analista di Bloomberg (successivamente scopertosi essere un soggetto con molta esperienza e non un novello di trading desk) proponeva come strategia operativa:
Dovrebbero bastare il primo messaggio e un paio di considerazioni di pprllo e Imar nel seguito per inquadrare bene la questione (si può invece saltare la discussione sull'ordine di integrazione).

L'importante è che ti fai un'opinione sugli approcci "sporchi", cioè quelli che non hanno i presupposti teorici ortodossi per stare in piedi ma che poi di fatto applichi su campo anche solo come bias psicologico perché riproducono una serie di considerazioni che fai quando osservi i mercati.

[..]

Ho dato una letta veloce al TS bbg, che però mi ha lasciato un po' confuso.

Riassumendo velocemente, l'ipotesi è che valga:

Y = c1*X1 + c2*X2 + c3*X3 + a + delta

dove
Y = BofA CDS 5y sr
X1 = USD 5-year swap spread
X2 = VIX
X3 = 1/BAC (the inverse of BofA equity price)
c1, c2, c3, a = coefficienti determinati minimizzando l'errore (cioè delta)

Verificata la validità sulle ultime 251 osservazioni e ipotizzando appunto che la cosa (cioè delta compreso tra +20 e -20, mean reverting a 0) valga anche in futuro, come la sfrutteresti da un punto di vista pratico?

Vedo 2 problemi:
1. non saprei come andare lungo o corto di 1/BAC
2. anche ci riuscissi, il trade è eccessivamente complesso, assumiamo che delta = -20, dovrei:

1. andare long di 1 BofA CDS 5y sr
2. andare short di 3.6376 IRS US libor 5Y, andare long di 3.6376 treasury 5Y
3. andare long di 20.6455 VIX
4. andare short di 217.4285 1/BAC (:-?)

A me viene il serio dubbio che il costo di queste 5 operazioni mi mangino buona parte del guadagno atteso... hai provato a fare qlc simulazione?
 

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Proporrei di semplificare radicalmente il nostro approccio.
1. solo relazioni lineari
2. due soli strumenti, massimo tre se vogliamo esagerare
3. strumenti "raggiungibili" anche per chi non è un'investment bank o un hedge e dal cost of carry ragionevole (long: azioni, etf, bond, future, forex; short: etf, future, forex)

Quindi qlc del tipo:

Y = aX + b

Dove X e Y sono gli strumenti scelti, a è il coefficiente da determinare e b è l'errore (non importa che sia mean reverting, anzi, se è trending tanto meglio)
Riprendendo l'esempio che avevo in mente nel post iniziale, Y potrebbe essere una sub bancaria e X potrebbe essere il future sui btp.
E qui nuovamente ti chiedo: nell'analisi di regressione useresti le variazioni di X e Y o i livelli di X e Y?

(hai cercato di confondermi con il TS bbg, pensando ti poter evadere la mia domanda iniziale? :lol: )
 
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(hai cercato di confondermi con il TS bbg, pensando ti poter evadere la mia domanda iniziale? :lol: )
Tutt'altro, e mi sento di condividere la maggior parte delle tue osservazioni: fare spread trading con quegli "oggetti" è pressoché impossibile, anche se la natura mean reverting dei credit spread rende tutto sommato più semplice capire quando potrebbe essere il momento di vendere e quando quello di comprare.

Ma, come ho scritto nella discussione segnalata, non è il modello in sé che mi interessa (infatti dici giusto quando osservi che un retail potrebbe farne solo un uso indicativo e non operativo vista l'impossibilità di prendere posizione in modo efficiente su tutta quella roba): mi interessa l'approccio perché si collega alla tua domanda:
Volevo chiederti se hai notato qlc di simile e in generale come fai a decidere se fare l'analisi sulle variazioni piuttosto che sui livelli.
La teoria vuole che, in un modello di regressione su serie storiche, tu debba analizzare variabili (debolmente) stazionarie: le variazioni sono stazionarie perché oscillano attorno media, i livelli non necessariamente (con alcuni casi limite).

L'unico caso in cui ti puoi permettere l'analisi dei livelli è quando le variabili sono cointegrate, cioé si muovono attorno ad un equilibrio tendenziale di lungo periodo (ovvero: la loro differenza è una variabile stazionaria).

Questa la teoria.

La pratica, tuttavia, mi suggerisce che ci sono situazioni di mercato in cui fregarsene della teoria e provare a impostare qualcosa di teoricamente sbagliato ma conforme a ciò che osserviamo.

Venendo al tuo esempio, ti ricorderai che c'è stato un periodo in cui i futures su BTP seguivano come un'ombra le obbligazioni bancarie e il nostro indice (allego immagine di confronto tra un BTP scelto casualmente e il FTSE MIB):

1756660d1370618366-btp-perche-non-scendono-se-lazionario-cresce-img.png

A monte c'era anche una ragione molto robusta perché ciò avvenisse, visto il quantitativo di debito italico che le banche nostrane si portavano nei bilanci, e il mercato era decisamente sensibile a questo aspetto.

Prima e dopo, tuttavia, abbiamo osservato anche momenti in cui queste relazioni cambiavano e reggevano meno; vi possono essere quindi intervalli di tempo in cui due o più variabili vanno a braccetto perché il mercato attribuisce qualche particolare rilevanza ai rispettivi livelli.

In particolare nel modellino giocattolo che ho allegato qualche messaggio fa io ho usato le variazioni ma, viste le variabili in gioco, sarei stato pienamente autorizzato anche ad usare i livelli: vuoi che non esista un equilibrio di lungo periodo tra i vari punti della struttura a termine dei tassi swap (che naturalmente varierà nel tempo, rendendo estremamente aleatoria qualsiasi analisi)?
 
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