(hai cercato di confondermi con il TS bbg, pensando ti poter evadere la mia domanda iniziale?
)
Tutt'altro, e mi sento di condividere la maggior parte delle tue osservazioni: fare
spread trading con quegli "oggetti" è pressoché impossibile, anche se la natura
mean reverting dei
credit spread rende tutto sommato più semplice capire quando potrebbe essere il momento di vendere e quando quello di comprare.
Ma, come ho scritto nella discussione segnalata, non è il modello in sé che mi interessa (infatti dici giusto quando osservi che un
retail potrebbe farne solo un uso indicativo e non operativo vista l'impossibilità di prendere posizione in modo efficiente su tutta quella roba): mi interessa l'approccio perché si collega alla tua domanda:
Volevo chiederti se hai notato qlc di simile e in generale come fai a decidere se fare l'analisi sulle variazioni piuttosto che sui livelli.
La teoria vuole che, in un modello di regressione su serie storiche, tu debba analizzare variabili (debolmente) stazionarie: le variazioni sono stazionarie perché oscillano attorno media, i livelli non necessariamente (con alcuni casi limite).
L'unico caso in cui ti puoi permettere l'analisi dei livelli è quando le variabili sono cointegrate, cioé si muovono attorno ad un equilibrio tendenziale di lungo periodo (ovvero: la loro differenza è una variabile stazionaria).
Questa la teoria.
La pratica, tuttavia, mi suggerisce che ci sono situazioni di mercato in cui fregarsene della teoria e provare a impostare qualcosa di teoricamente sbagliato ma conforme a ciò che osserviamo.
Venendo al tuo esempio, ti ricorderai che c'è stato un periodo in cui i
futures su BTP seguivano come un'ombra le obbligazioni bancarie e il nostro indice (allego immagine di confronto tra un BTP scelto casualmente e il FTSE MIB):
A monte c'era anche una ragione molto robusta perché ciò avvenisse, visto il quantitativo di debito italico che le banche nostrane si portavano nei bilanci, e il mercato era decisamente sensibile a questo aspetto.
Prima e dopo, tuttavia, abbiamo osservato anche momenti in cui queste relazioni cambiavano e reggevano meno; vi possono essere quindi intervalli di tempo in cui due o più variabili vanno a braccetto perché il mercato attribuisce qualche particolare rilevanza ai rispettivi livelli.
In particolare nel modellino giocattolo che ho allegato qualche messaggio fa io ho usato le variazioni ma, viste le variabili in gioco, sarei stato pienamente autorizzato anche ad usare i livelli: vuoi che non esista un equilibrio di lungo periodo tra i vari punti della struttura a termine dei tassi
swap (che naturalmente varierà nel tempo, rendendo estremamente aleatoria qualsiasi analisi)?