Un nuova strategia di trading system: "Bull flattener"

che gli italiani si sarebbero finalmente decisi a ricomperare il loro debito

tra l'altro, quando la crisi era aperta, avevo pensato che questa idea del comprarsi noi italiani il debito, idea paventata anche da molti forumisti e blogger sul web, sarebbe in realta una grossa fregatura perchè (semplificando) se i mercati speculativi che stavano affossando l'italia avessero potuto farci fallire l'avrebbero fatto e se il nostro debito l'abbiamo tutto noi e non anche come è nella realta gli altri stati sovrani e le grosse banche estere, non ci pensavano due volte a farci ciao con la manina, visto che non ci avrebbero perso loro e ci potevano anche guadagnare shortandoci a sangue
 
Secondo me il bull flattener avrebbe potuto essere uno dei temi piu' cool delle comunita' finanziarie italiane, per dei motivi che esulano dalla sua attuabilita' o meno in questo contesto storico, quanto per il fatto che tassi e spread sono argomenti divenuti di cultura generale per chi si occupa di investimenti finanziari. Il principale resta senza dubbio l'importanza che ha assunto il tema dello "spread" come driver dei mercati azionari. Esistono delle certezze in merito al comportamento dei titoli bancari: i titoli bancari sono una variabile dipendente dallo "spread" e poiche' ben sappiamo l'importanza e il peso dei finanziari sul listino di Milano, e' sufficiente un movimento un po' anomalo dello spread al ribasso e crolla addirittura l'intero listino, come avvenuto ieri.

Oggi pero' permettemi una digressione, dopo le parole che ho sentito
oggi pomeriggio dalla direttrice del tesoro (classe 1954, 500.000 Euro l'anno di paga ?) che in una audizione parlamentare convocata per la gravita' del momento ha affermato che ella non conosce le ragioni del deterioramento recente dello spread, ma che secondo gli specialisti sull'argomento da lei interpellati (si badi bene: noi italiani pensavamo che la simpatica signora emiliana fosse lei una specialista di spread, non altri!) sarebbe dovuto alla chiusura dei bilanci del trimestre :)


perche' lievita lo spread
 
Poiche' nemmeno la direttrice del Tesoro conosce quel che e' accaduto recentemente allo spread, cosa dovremmo fare a questo punto ? Forse rivolgerci al comico Bertolino, che su RaiTre conduce in tarda serata una trasmissione sullo spread, cioe' Glob Spread ?:)

Per capire come abbozzare la misurazione dello spread, abitualmente i dummies come me tracciano un grafico cartesiano (con assi tempo e rendimento) dei titoli di stato e congiungono i punti della curva. Qualcuno meno dummy usa le semplicissime spline cubiche, una convenzione geometrica ripresa da uno strumento in uso nel passato presso i carpentieri, senza ovviamente alcuna pretesa od ipotesi di calibrare alcun modello.

Dai vaghi ricordi universitari del passato il metodo (meglio, "modello") buono era trent'anni fa il Vasicek o il CIR (che non e' la finanziaria di De Benedetti, ne' tanto meno la pista di sci che scende dal Passo Gardena verso Corvara, ma semplicemente l'acrononimo dei nomi di 3 studiosi, di cui il piu' noto e' Ross). Nel frattempo d'acqua nel tempo ne e' passata sotto i ponti, per cui la nota BCE, che immagino conosciate tutti, pubblica dei dati sotto l'ipotesi di un modello chiamato NSS, anche esso acronimo di 3 nomi (*).

L'NSS non e' un modello non parametrico: chiede espressamente di postulare 3 parametri Beta 1 2 e 3 per calibrare l'esatta forma della curva dei rendimenti con questi 3 parametri che condizionano la forma nel breve, medio e lungo periodo.

Da letture sulla rete, sicuramente affrettate, sembra che anche il modello ufficiale della BCE possa considerarsi innovato da un modello chiamato "Diebold e Li" (cos'e' un cinese? un vietnamita?) di cui un amico contattato suppone trattarsi di una evoluzione del modello NSS della BCE e della Banca d'Italia.

La buona notizia: ho riscontrato che questo modello Diebold Li e' bello e' pronto confezionato come toolbox nel mitico "R", il cui utilizzo appare sempre piu' indispensabile nella finanza moderna. Adesso viene il bello, cioe' la domanda - che pongo ovviamente al solo Cren, l'unico che puo' salvarci da questi titanici dubbi: mi piacerebbe capire in ipotesi di (i) massima verosimiglianza, cioe' no ipotesi mie, fa tutto il software, io metto solo i dati ed esce la curva (ii) no calibrazione, fa tutto "R"

come uscirebbe fuori oggi una curva dei tassi di interesse (o rendimenti) italiani dei titoli di stato con
1) il modello Banca d'Italia o BCE, cioe' (*) Nelson, Siegel, Svensson ?
2) il modello Diebold Li ?

cioe' capire da una schermata Bloombergiana delle due curve sovrapposte - da autentico superdummy fermo a Vasicek - se le rappresentazioni grafiche della curva dei rendimenti italiani differiscono di molto nel caso 1 oppure nel caso 2 e se questo Diebold Li abbia queste taumaturgiche capacita' di previsione dei tassi di interesse. Veramente al modello Diebold Li vengono attribuite codeste capacita' previsive suell'evoluzione della curva dei tassi di interesse che non appartengono al vecchio modello usato dalla Banca d'Italia ? Se fossero vere queste attribuzioni di capacita' taumaturgiche, capirete l'importanza del Diebold Li per decidere il timing della strategia di bull flattener.

P.S. Non ha importanza se non avete capito nulla o quasi. Confesso che nemmeno io ho capito una riga di tutto quanto ho scritto. :) Ma sono decisamente in buona compagnia, con la direttrice del tesoro ed Enrico Bertolino :ciao:
 
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La buona notizia: ho riscontrato che questo modello Diebold Li e' bello e' pronto confezionato come toolbox nel mitico "R", il cui utilizzo appare sempre piu' indispensabile nella finanza moderna. Adesso viene il bello, cioe' la domanda - che pongo ovviamente al solo Cren, l'unico che puo' salvarci da questi titanici dubbi: mi piacerebbe capire in ipotesi di (i) massima verosimiglianza, cioe' no ipotesi mie, fa tutto il software, io metto solo i dati ed esce la curva (ii) no calibrazione, fa tutto "R"

come uscirebbe fuori oggi una curva dei tassi di interesse (o rendimenti) italiani dei titoli di stato con
1) il modello Banca d'Italia o BCE, cioe' (*) Nelson, Siegel, Svensson ?
2) il modello Diebold Li ?
Ti devo proprio ringraziare, P.A.T., perchè senza questi interventi così preziosi io non mi sarei sinceramente posto il problema di andare oltre qualche fantasiosa variante delle spline cubiche (chi ha usato le quali per dividere i titoli in 'cheap' ed 'expensive' sulla base dello Z-spread avrà presto notato che siamo coinvolti in uno spiacevole trade off tra aderenza alla curva e capacità di generalizzazione).

Tempo (e ragazza) permettendo, questo fine settimana o al più tardi settimana prossima mi prometto assolutamente di gettare un occhio a ciò che R offre in tema delle più avanzate interpolazioni delle yield curve, di modo che, a meno di essere Goldman Sachs o Deutsche Bank, possiamo almeno convincerci di avere in mano lo stato dell'arte per i retail :)

In primo luogo verifichiamo che abbia reperito il materiale a disposizione corretto (sono appena tornato da un luuungo aperitivo e ho un tasso alcolico un po' troppo elevato, quindi non vorrei tralasciare qualcosa):
  1. termstrc
  2. YieldCurve
Detto questo, della procedura di interpolazione Nelson-Siegel "base" mi ricordo ancora qualcosa, e fondamentalmente si tratta di minimizzare una funzione di errore mediante delle matrici più fastidiose da scrivere che non da trattare (se poi ci pensa R penso che il problema sia davvero trascurabile).

Io comincerei a spulciare le funzionalità del packageYieldCurve’ per vedere cosa ci dà; sembra fare al caso nostro:

Modelling the yield curve with some parametric models. The models implemented are: Nelson-Siegel, Diebold-Li and Svensson. The package also includes the data of the term structure of interest rate of Federal Reserve Bank and European Central Bank.

Il packagetermstrc’ sembra invece il classico cannone non da fumare ma per uccidere le mosche:

The package offers a wide range of functions for term structure estimation based on static and dynamic coupon bond and yield data sets. The implementation focuses on the cubic splines approach of McCulloch (1971, 1975) and the Nelson and Siegel (1987) method with extensions by Svensson (1994),Diebold and Li (2006) and De Pooter (2007). We propose a weighted constrained optimization procedure with analytical gradients and a globally optimal start parameter search algorithm. Extensive summary statistics and plots are provided to compare the results of the different estimation methods. Several demos are available using data from European government bonds and yields.
 
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Ti devo proprio ringraziare, P.A.T., perchè senza questi interventi così preziosi io non mi sarei sinceramente posto il problema di andare oltre qualche fantasiosa variante delle spline cubiche (chi ha usato le quali per dividere i titoli in 'cheap' ed 'expensive' sulla base dello Z-spread avrà presto notato che siamo coinvolti in uno spiacevole trade off tra aderenza alla curva e capacità di generalizzazione).

Per informare i terzi che leggono,
il "chi" e' ovviamente riferito al sottoscritto :) ai primordi nell'applicazione dell'AT sui titoli di stato, ovvero qualche era geologica fa in termini di miglioramento delle conoscenze. Il comportamento dei Titoli di Stato - italiani o meno - e' un dominio certamente difficile da approcciare, e si procede a tentoni, sperando che di tanto in tanto arrivi qualche anima pia come te ad illuminare la strada evitando cosi' di prendere troppi granchi come li ho presi con lo z-spread. :)

Alla prossima e agli eventuali sviluppi, se ci saranno.
 
Il comportamento dei Titoli di Stato - italiani o meno - e' un dominio certamente difficile da approcciare, e si procede a tentoni, sperando che di tanto in tanto arrivi qualche anima pia come te ad illuminare la strada evitando cosi' di prendere troppi granchi come li ho presi con lo z-spread. :)

Alla prossima e agli eventuali sviluppi, se ci saranno.
Colgo un velo di raffinatissimo sarcasmo..? :D

Sto dando un'occhiata a ciò che si può fare con R per confrontare Nelson-Siegel e Svensson con Diebold-Li, e sembra che si possa venire incontro alla tua richiesta di confronto :up:
 
Per informare i terzi che leggono,
il "chi" e' ovviamente riferito al sottoscritto :) ai primordi nell'applicazione dell'AT sui titoli di stato, ovvero qualche era geologica fa in termini di miglioramento delle conoscenze. Il comportamento dei Titoli di Stato - italiani o meno - e' un dominio certamente difficile da approcciare, e si procede a tentoni, sperando che di tanto in tanto arrivi qualche anima pia come te ad illuminare la strada evitando cosi' di prendere troppi granchi come li ho presi con lo z-spread.

Buon giorno

Secondo il mio punto di vista, almeno per quel che mi riguarda non hai preso nessun “granchio” riguardo lo z-spread.

Anzi, ho imparato molte cose, che man mano cerco di comprendere meglio e di adottare.


Grazie per i tuoi interventi.
Buona domenica
Saluti Antonio
 
Buon giorno

Secondo il mio punto di vista, almeno per quel che mi riguarda non hai preso nessun “granchio” riguardo lo z-spread.

Anzi, ho imparato molte cose, che man mano cerco di comprendere meglio e di adottare.


Grazie per i tuoi interventi.
Buona domenica
Saluti Antonio

Il granchio non era riferito all'argomento dello z-spread in generale.

Anzi, oggi piu' che mai vista la presenza sempre piu' incalzante di "R" nei computer di tutti noi, ritengo che non sia piu' accettabile presentare rendimenti di trading system che non siano depurati, o dal rischio di inflazione, o dal rischio di credito, o da una combinazione di entrambi.
Lo z-spread cerca di ovviare proprio a questo limite, cioe' l'esigenza di un'uniformita di rappresentazione nel tempo dei rendimenti periodali dei trading system.

Un trading system che produce oggi il 10% e' buono, non e' buono pero' quando nel backtesting riferito al 1985 c'era il governo Craxi e l'infazione girava al 18% annuo.

Cren si riferiva ad un suo improprio che feci dello z-spread, cercando con questo strumento di separare i BTP buoni da acquistare ("cheap") da quelli meno buoni da non acquistare o da vendere ("expensive")

Mostrai una tabella che costruii su questa ipotesi, ma che poi abbandonai rapidamente dopo essermi reso conto dli datasnooping che avevo involontariamente commesso.
 
Sto dando un'occhiata a ciò che si può fare con R per confrontare Nelson-Siegel e Svensson con Diebold-Li, e sembra che si possa venire incontro alla tua richiesta di confronto :up:
Primo esperimento.

La curva rossa è costruita con i dati del mese precedente, un mese dopo si verifica la curva nera.
 

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