FONDIARIA-SAI: PROCURA TORINO ISCRIVE FONDIARIA SAI REGISTRO INDAGATI. ADUSBEF,NELLA MEMORIA INTEGRATIVA CHIEDERA' DI ISCRIVERE ANCHE CONSOB ED ISVAP PER OMESSA VIGILANZA E COLLUSIONE CON IL GRUPPO LIGRESTI
Adusbef ha appreso con soddisfazione che la Procura di Torino, destinataria di esposti denunce inviate nel gennaio scorso sullo scandalo Premafin-Ligresti, abbia iscritto Fondiaria-SAI nel registro degli indagati in qualità di persona giuridica con l'accusa di falso in bilancio.
La procura di Torino - come riferito da fonti giudiziarie- ha infatti iscritto sul registro degli indagati come persona giuridica Fondiaria-Sai con le ipotesi di reato di falso in bilancio e ostacolo all'autorità di vigilanza in base alla legge 231 sulla responsabilità amministrativa delle società per reati commessi da propri funzionari.
L'iscrizione delle società sul registro degli indagati avviene quando gli inquirenti ritengono non sia stato messo in atto un modello organizzativo atto a prevenire la commissione di reati nell'interesse della società stessa. L'inchiesta della procura di Torino si focalizza sul periodo 2008-11 e vede indagati i tre fratelli Ligresti (Jonella, Paolo e Giulia) e gli ex-amministratori delegati di Fonsai Emanuele Erbetta (in carica fino alla nomina del nuovo cda) e Fausto Marchionni, oltre agli ex-consiglieri Massimo Pini, Antonio Talarico e Vincenzo La Russa.
Nel bilancio 2011 di Fondiaria Sai infatti, era spuntato un onere negativo per 810 milioni spiegato come «rivalutazione del carico residuo delle riserve sinistri del ramo RC Auto», ossia la precedente sottovalutazione -per finalità fraudolente- del costo dei risarcimenti , rinviati in futuro e senza effettuare i dovuti accantonamenti, compe impone la normativa sui bilanci, senza che l'Isvap abbia mosso alcun apparente rilievo. Con tale artificio gli investitori ganno avuto un’informazione,falsa, incompleta e fuorviante, che può aver influenzato il corso delle quotazioni del titolo in borsa, con tutte le conseguenze del caso sulle responsabilità degli amministratori.
Nella memoria integrativa che sarà depositata alla Procura della Repubblica di Torino, all'attenzione deI magistrati torinesi Vittorio Nessi e Marco Gianoglio, Adusbef chiederà di allargare le indagini a 360 gradi, ritenendo gravissima l'omessa vigilanza di Consob ed Isvap, che non hanno mai voluto verificare la correttezza dei bilanci, per negligenza o interesse, avendo chiuso tutte e due gli occhi per un decennio, forse perchè bendati dai rampolli dell'ex presidente della Consob Lamberto Cardia e dell'attuale commissario Isvap Giannini, entrambi a libro paga dei Ligresti.
Elio Lannutti (Presidente Adusbef)