Utopia o realtà ? La LIBERTA' di espressione va difesa ora, perchè domani sarà troppo tardi......e ce ne pentiremo.

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Nella tarda serata di ieri, sabato 7 ottobre 2023,
i Vigili del fuoco sono intervenuti sul monte Resegone
per soccorrere due ragazzi in difficoltà a causa del buio.

Allertati dai genitori dei due - preoccupati -
hanno inviato una squadra Saf (Speleo Alpino Fluviale)
per riportare a valle in sicurezza i due giovani, un ragazzo e una ragazza,
che si erano trovati in difficoltà a causa dal buio.

L'intervento di soccorso tecnico urgente è durato circa 1 ora e 30 minuti.

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Ennesimo intervento per il recupero di un fungiatt nella zona della Valsassina-Valvarrone,
in una zona impervia della Val Marcia, nel pomeriggio di oggi, sabato 7 ottobre 2023.

L’uomo, 62 anni, è scivolato in un canale molto impervio e ha riportato diversi traumi.
Sul posto si è immediatamente portata una squadra di tecnici del Soccorso alpino,
Stazione Valsassina - Valvarrone dela XIX Delegazione Lariana,
e l’elisoccorso, decollato da Como.
Il recupero si è rivelato particolarmente difficoltoso a causa del fatto che l’uomo si trovava in una zona molto impervia.

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Lo credono scomparso e allertano i soccorsi,
ma non rispondeva al telefono semplicemente perché non prendeva.

Nella serata di ieri, venerdì 7 ottobre 2023, i tecnici della Stazione di Valsassina - Valvarrone del Soccorso alpino
sono stati attivati dalla centrale di Soreu dei Laghi per una ricerca.
Un ragazzo era uscito nel pomeriggio con la bicicletta nella zona dei Piani di Artavaggio, nel territorio di Moggio.
Il mancato rientro in serata ha allarmato i familiari, che non riuscivano a contattarlo.
Le squadre, una quindicina i tecnici impegnati, insieme con il Sagf e i Geco della Guardia di finanza,
che si trovavano già sul posto per una ricerca precedente e stavano rientrando, sono partite per perlustrare i sentieri.
Poco dopo hanno incontrato il ragazzo, che stava rientrando.
Non era raggiungibile al telefono perché in zona il segnale è a tratti assente e nel frattempo si era scaricata la batteria.
La ricerca è finita con il rientro delle squadre.

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Dall’inizio del mese di ottobre, in una sola settimana ci sono stati quattro interventi, uno dei quali mortale.
 

Perché negare le Scie Chimiche?​

E’ una guerra segreta?​

E Angela Merkel che ci fa in mezzo ai bidoni?​


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Scie Chimiche

Le prime testimonianze della presenza di strane scie bianche nel cielo risalgono al 1996
in seguito alla segnalazione di alcuni cittadini americani.
Questo non significa che il fenomeno sia iniziato precisamente in quell’anno:
molto probabilmente la sperimentazione ha avuto inizio diversi anni prima ma in maniera non troppo evidente.

Le scie segnalate, molto diverse dalle scie di condensazione,
si incrociano tra loro a forma di “X” o “#” creando nel cielo veri e propri reticolati
e rimangono sospese nell’aria per ore e ore espandendosi a dismisura e senza dissolversi completamente.

Queste scie sono molto diverse da quelle di condensazione:
sono larghe, persistenti anche per ore e si espandono trasformandosi in uno strato biancastro.

Sono talmente diverse le une dalle altre che è possibile suddividerle per tipologia.

Alcune scie si dissolvono in alcuni tratti ma permangono in altri.
Altre hanno un aspetto fibroso mentre altre sembra che contengano al loro interno scie di consistenza diversa.
 
Cosa contengono le Scie Chimiche e qual’é il loro scopo?


Non possiamo sapere con certezza l’esatto contenuto delle chemtrails
e tantomeno l’esatto scopo del loro impiego,
tuttavia ciò di cui disponiamo sono molti indizi che portano verso determinate considerazioni:


sono scie formate da composti chimici, dannosi per l’ambiente e per la nostra salute ?


vengono utilizzate presumibilmente per scopi militari e in relazione al progetto Haarp ?


– l’irrorazione si è intensificata all’inizio del nuovo millennio



esiste una ampia campagna di disinformazione atta a oscurare il fenomeno.


Attraverso le analisi di molti ricercatori e scienziati indipendenti,
si suppone che le scie chimiche contengano sostanze chimiche
quali Sali di Bario, Ossido di Alluminio, Torio e altri metalli pesanti.
 
Un po' di storia non fa mai male.

Le dodici tribù del popolo d'Israele, guidate da Giosué, raggiungono la Palestina,
conquistano Gerico e occupano la terra di Canaan.
All’inizio governavano capi con poteri militari, civili e religiosi.

Costoro (1200-1000 a.C.) sono “scelti da Dio”,
hanno il compito di dirimere le questioni interne e difendere il popolo dai nemici.

Samuele, profeta del Signore dà inizio a un tempo nuovo. (1000 a.C.)
Costui è scelto da Dio e consacrato con l’unzione dal profeta, pertanto deve operare in nome suo ed essergli fedele.

Questo è un periodo di unità, di prosperità e di pace.

Saul, insieme ai soldati trattenne il meglio del bottino di guerra invece di offrirlo al Signore, come indicato da Samuele.

Era fulvo, con begli occhi e bello di aspetto. Disse il Signore: "Àlzati e ungilo: è lui!".
Samuele prese il corno dell'olio e lo unse in mezzo ai suoi fratelli,
e lo spirito del Signore irruppe su Davide da quel giorno in poi.
Samuele si alzò e andò a Rama.

Il giovane pastore, fu consacrato re da Samuele.
Con lui le promesse di Dio si realizzano completamente:
il possesso della terra, grande prosperità e una discendenza duratura.

L'arca dell'alleanza conteneva le tavole dell'alleanza (Dt 10,1-3),
ma anche un'urna d'oro con la manna e la verga fiorita di Aronne (Eb 9,4).

Il consolidarsi del regno matura una maggiore consapevolezza di essere popolo eletto
e induce a mettere per iscritto le antiche tradizioni orali.
Con il re Davide nasce la prima storia d’Israele (950 a.C.) chiamata storia jahvista.

Dopo Davide fu consacrato re il figlio.
Scesero il sacerdote Sadoc, il profeta Natan e Benaià, figlio di Ioiadà, insieme con i Cretei e con i Peletei;
fecero montare Salomone sulla mula del re Davide e lo condussero a Ghicon.
Il sacerdote Sadoc prese il corno dell'olio dalla tenda e unse Salomone;
suonarono il corno e tutto il popolo gridò: "Viva il re Salomone!"

Il figlio di Davide regnò per 40 anni e il suo regno fu saggio, ricco e prospero.

Alla morte di Salomone il regno si sfalda e viene diviso: quello del Nord e quello del Sud.

Un servo di Salomone messosi a capo di dieci tribù del Nord, si ribellò al re designato.
re Geroboamo, figlio di Nebat.



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L’instabilità e la debolezza del Regno del Nord portano nel 722 a.C.
alla distruzione e alla deportazione del popolo a opera degli Assiri

il Regno del Sud governato dal figlio di Salomone, diventa regno di Giuda.

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Il re Roboamo si consolidò a Gerusalemme e regnò.
Quando divenne re, Roboamo aveva quarantun anni


Il Regno del Sud crolla nel 587 a.C. con la distruzione del tempio di Gerusalemme
e la deportazione di gran parte del popolo.

Il settimo giorno del quinto mese - era l'anno diciannovesimo del re Nabucodònosor, re di Babilonia -
Nabuzaradàn, capo delle guardie, ufficiale del re di Babilonia, entrò in Gerusalemme.

Egli incendiò il tempio del Signore e la reggia e tutte le case di Gerusalemme;
diede alle fiamme anche tutte le case dei nobili…
Nabuzaradàn, capo delle guardie, deportò il resto del popolo
 
Quindi sopra abbiamo gli Assiri.

Sotto i Babilonesi.

E di là i Filistei.

Trasposto ad oggi, abbiamo gli israeliani ed i palestinesi.
Messi diversamente, ma un popolo perennemente in guerra.
 
Questo è un problema reale.........

Salve, mi chiamo Mario e sono rimasto senza lavoro all’età di 58 anni. La mia ditta metalmeccanica è entrata in crisi dopo la scoppio della pandemia e non si è più ripresa. Io e altri sei operai siamo quindi stati licenziati. Per il momento prendiamo la Naspi dall’Inps, ma è destinata a esaurirsi. Ho 36 anni di contributi. Cosa posso fare per non perdere quanto ho maturato finora?

La situazione non è certo delle migliori e rientra in quelle classiche casistiche
in cui un lavoratore è troppo vecchio per lavorare e troppo giovane per andare in pensione.

Di questi casi è piena l’Italia e una soluzione ideale per risolvere la situazione non c’è.


Per non perdere quanto maturato in tanti anni di esperienza lavorativa
cercando di sfruttare al meglio le opportunità offerte dall’ordinamento previdenziale,
la cosa ideale sarebbe quella di cercare di raggiungere quanto meno
il requisito contributivo minimo per la pensione anticipata.

Cioè i 42 anni e 10 mesi di contributi.
Mancherebbero, in questo caso, 6 anni e 10 mesi.


Due anni di copertura figurativa arriverebbero dalla Naspi, ma poi ne resterebbero tanti altri da realizzare.


L’unica soluzione è quella di proseguire coi versamenti volontari ammesso che il lavoratore abbia la possibilità di pagare.


In alternativa, per chi ha perso il lavoro ed è rimasto disoccupato interviene Ape Sociale.
L’anticipo pensionistico aiuta a raggiungere, mediante un’indennità mensile paragonata alla pensione,
i requisiti per uscire con la vecchiaia.

Bisogna però aver raggiunto i 63 anni di età.

Anche in questo caso, considerato che il lavoratore ha 58 anni,
si può ricorrere alla Naspi come misura ponte verso la pensione.

Poi, terminato il periodo di godimento della Naspi,
non sarà necessario proseguire con la contribuzione volontaria
perché il lavoratore, avendo già maturato 36 anni di contributi,
può accedere ad Ape Sociale.

Il requisito minimo, infatti, è di 30 anni di versamenti essendo disoccupato.


Quindi, teoricamente, il signor Mario potrebbe andare in pensione con Ape Sociale.

Ovviamente dopo aver fruito della Naspi e aver accumulato altri due anni di contributi utili ai fini pensionistici.

Basterà attendere il compimento dei 63 anni di età senza necessariamente proseguire con i versamenti volontari
che, oltre a essere costosi, non incrementeranno più di tanto l’importo della pensione.


Riassumendo…


  • Perdere il lavoro a 58 anni può essere una tragedia perché si rischia di restare senza occupazione alternativa e senza pensione.

  • Per andare in pensione servono almeno 42 anni e 10 mesi di contributi indipendentemente dall’età.

  • Si può accedere anche ad Ape Sociale per i disoccupati, ma servono 63 anni di età.
 
Utopia .....o .....Realtà ? Mah.......faccio fatica a capire.

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 9 ottobre 2023, numero 236,
del Decreto ministeriale del Ministero delle Imprese e del Made in Italy del 29 settembre 2023,
diviene effettiva l’operatività del nuovo Registro dei titolari effettivi
e gli interessati saranno chiamati all’invio dei dati entro l’11 dicembre 2023.

Tale data sarà il culmine di un lungo cammino.

Infatti, la normativa di riferimento, volta a reprimere fenomeni di riciclaggio di denaro o beni
e a scopi di prevenzione del terrorismo, è datata 2017 e più precisamente
il Decreto legislativo numero 231 del 21 novembre 2017 in attuazione della Direttiva europea 2005/60/Ce e 2006/70/Ce.

Successivamente solo nel 2022, tramite il Decreto interministeriale numero 55 dell’11 marzo,
le disposizioni in materia di comunicazione, accesso e consultazione dei dati
e delle informazioni sulla titolarità effettiva hanno preso vita.

Sono seguiti poi una serie di decreti attuativi fino a giungere alla partenza del canale di comunicazione a far data dal 10 ottobre 2023.
 
La comunicazione riguarda i seguenti soggetti:

1) imprese con personalità giuridica
(srl, spa, sapa, società cooperative e di mutuo soccorso, società consortili);

2) le persone giuridiche private
(quali associazioni, fondazioni ed altre istituzioni di carattere privato);

3) i trust e gli istituti giuridici affini.

Gli interessati saranno chiamati alla comunicazione del cosiddetto titolare effettivo
e cioè la persona fisica (o le persone fisiche) che, in ultima istanza,
possiede o controlla un’entità giuridica ovvero ne risulta beneficiaria.

Per una sintetica infografica utile all’individuazione del titolare effettivo,
si consiglia di consultare la pagina specifica del registro imprese.

La comunicazione dovrà essere inviata all’Ufficio del Registro delle imprese della Camera di commercio
territorialmente competente con apposita pratica camerale tramite l’applicativo Dire oppure altre soluzioni di mercato.

È tenuto all’invio della comunicazione il soggetto obbligato senza possibilità di utilizzo della procura speciale.

Pertanto i legali rappresentanti dovranno dotarsi di firma digitale per poter ottemperare all’incombenza comunicativa.

Differente scadenza riguarda invece le società dotate di personalità giuridica
e le persone giuridiche neo costituite le quali avranno trenta giorni di tempo
dall’iscrizione nel Registro delle imprese per le prime e dalla data di costituzione per le seconde.
 
La comunicazione in questione risulta essere, in realtà, un doppione:

difatti, entro il 30 novembre, con l’invio del modello Redditi,
i contribuenti che hanno percepito determinati crediti d’imposta nell’ultimo triennio
e non solo i soggetti sopracitati,
dovranno compilare gli appositi quadri contenenti i propri titolari effettivi.

Il quadro Ru del modello Redditi2023, infatti,
è stato ampliato con la previsione di un’apposita sezione dedicata all’indicazione del titolare effettivo.


Duplicazione di dati e di comunicazioni davanti le medesime informazioni e finalità a cui siamo, purtroppo, oramai abituati.

La comunicazione dei titolari effettivi nel quadro Ru del modello Redditi,
che a oggi presenta ancora svariate criticità e punti poco chiari,
riguarda i crediti d’imposta aventi a oggetto:

formazione 4.0, ricerca sviluppo e innovazione, investimenti in beni strumentali nel territorio dello Stato.
 

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