Utopia o realtà ? La LIBERTA' di espressione va difesa ora, perchè domani sarà troppo tardi......e ce ne pentiremo.

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Dopo anni di ingiuste sofferenze, per tornare libero hai dovuto morire
eppure vivevi in uno Stato dove Istituzioni &co osano ancora parlare di diritti e libertà.

Ora sei in un posto certamente migliore con persone speciali come te,
la tua grande bontà ci doveva essere d’insegnamento ed invece, una pessima società,
non l’ha compresa e l’ha usata per tentare di giustificare la tua “deportazione” in rsa.

Standoti vicino in questi ultimi giorni e guardandoti negli occhi,
ci ha fatto comprendere fino in fondo, quanto fossi un essere umano di grande statura morale.

Dove sei ora non avrai più attorno ipocriti e traditori che hanno ignorato il tuo mai cessato grido di libertà.

Non vi bastera l’esecrabile tentativo d’inscenare il finale da “libro cuore”, con il suo ritorno a “casa” (ma in un hospice),
per cancellare quello che avete compiuto e il calvario a cui lo avete sottoposto.

Il perdono prevede un pentimento ma persone come voi non ne sono capaci.

Carlo Gilardi tu hai insegnato in vita e insegnerai anche dopo.

La triste vicenda che ti hanno costretto a subire, ignorando le tue ripetute richieste di libertà,
esasperandoti per anni, finanche facendoti desiderare più volte di voler morire,
é un’eclatante dimostrazione di dove possa spingersi l’insensibilità e la cattiveria umana.

E dopo tutto ciò avranno anche la spudoratezza di chiamarla morte naturale?

Ancora una volta ti chiediamo perdono con il cuore in mano e con le lacrime, per quello che questa triste società ti ha causato.

Ti vogliamo bene, sarai sempre nei nostri cuori.


Comitato “Libertà per Carlo Gilardi”
 
“Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai malfattori,
ma per l’inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare.”


Smettetela di stare lì a guardare
.
 
Pensate con quali DEMENTI abbiamo a che fare.
Praticamente non c'è più pesce nel lago. Arborelle scomparse.
E questi su 9000 esemplari autorizzano 346 abbattimenti ?


La FIPSAS chiede una revisione urgente del piano di controllo selettivo del cormorano.


T
roppo pochi, secondo i pescasportivi della provincia di Lecco,
i 346 abbattimenti autorizzati dalla Regione per il 2023-2024
a fronte di una popolazione stimata in oltre 9.000 esemplari solo in Lombardia.


Regione tacciata di aver assunto una decisione "errata, inadeguata, dannosa e potenzialmente illegittima".
 
Ahahahahahah si devono tovare un lavoro, ora.

I figli di Berlusconi hanno messo fine ad una vicenda anche giudiziaria
che coinvolgeva il loro papà Silvio, sfrattate tutte le Olgettine.

La famiglia ha deciso di fermare i bonifici e chiede la restituzione delle case che abitavano gratuitamente.

Una società immobiliare riconducibile agli eredi dell’ex premier
ha inviato ad alcune ragazze un tempo ospiti delle cene di Arcore una lettera.

Si annuncia "l’estinzione in conseguenza del decesso"
del contratto di comodato d’uso gratuito dei loro appartamenti.

Dovranno restituirli entro il 31 dicembre.

Mentre per venti di loro è stato azzerato l’assegno da 2.500 euro mensili.

Che secondo Berlusconi doveva servire a risarcirle dei danni d’immagini subiti
a causa delle indagini nei processi del filone Ruby Rubacuori.
 
E quindi, dopo 11 anni la famiglia ha detto basta al capitolo bunga bunga.

Era stato proprio Berlusconi a raccontare nel 2013 in una delle udienze
di aver assegnato 2.500 euro al mese a ciascuna delle ospiti di Villa San Martino
per le cene e i dopocena del “Bunga Bunga”.

Durante il processo Ruby Ter i pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio
avevano calcolato che dal marzo 2012 Berlusconi aveva versato 10 milioni e 846 mila euro alle Olgettine.

Tra queste c’era Karima El Mahrough, che aveva incassato circa la metà della cifra.
 
Ho visto il film “Comandante” interpretato da Pierfrancesco Favino nei panni, appunto, del comandante Salvatore Todaro.


Il protagonista è da Oscar per la capacità di interpretare uno dei più iconici comandanti militari della storia d’Italia.

Favino non solo ha il volto perfetto per far rivivere il coraggio e la determinazione del comandante Todaro,
ma ne trasferisce tensione ed umanità.


Il film narra la vera storia dell’equipaggio del sommergibile “Comandante Cappellini”,
che, nel 1940, fu inviato in missione di guerra nello Stretto di Gibilterra.

Durante la navigazione in emersione, il sommergibile italiano viene attaccato da una nave mercantile battente bandiera belga
(si scoprirà, poi, trasportasse aerei per gli inglesi).
Nonostante fosse vietato, il battello belga navigava a luci spente e la circostanza preoccupò il comandante Todaro.
Nel rispondere al fuoco, il sommergibile italiano ha la meglio riuscendo ad affondare la nave nemica.
Nonostante le rigide norme di guerra, il comandante Todaro decise di salvare i naufraghi,
consapevole di andare in contro, al suo ritorno, a gravi sanzioni.


“Noi affondiamo il ferro nemico, ma l’uomo no, lo salviamo”:
le sue parole che divennero azione e oggi, rievocate, risuonano come un monito di umanità,
un esercizio in cui il comandante militare viene dopo l’uomo di mare, che, nonostante la guerra, non perde la testa. Anzi.

Quando il comandante belga, assieme al suo equipaggio, viene portato in salvo, confessa a Todaro:

“Io non vi avrei salvato dal naufragio. Perché lo avete fatto?”,
ricevendo dal comandante Todaro la più bella, devastante e struggente risposta:


“Perché siamo italiani”.


Questo il senso fortissimo del film, in un tempo in cui le guerre hanno ripreso a mietere morti
e la follia sembra avere il sopravvento su governanti e comandanti militari.

Oggi, la mirabile opera aiuta a credere che la pace sia possibile anche durante una guerra folle,
anche quando qualcuno spinge verso il precipizio che porta alle armi di distruzione di massa.

Dopo 83 anni da quell’avvenimento, dobbiamo tenere in vita la memoria di questi grandi italiani,
perché c’è ancora spazio per l’umanità.
 
Sono ottant’anni che tutto si sa dell’empietà dei nazisti nel pianificare lo sterminio di oltre 6 milioni di ebrei.

Alla loro ferocia, nell’immaginario collettivo, venne associata quella dei fascisti loro complici.

Di tutti gli altri, che in Europa assecondarono gli aguzzini nei loro disegni criminali, si è persa traccia.


Il mondo sa del rastrellamento del ghetto di Roma del 16 ottobre 1943,
dell’orrore di un gesto che ha segnato con un marchio d’infamia la storia del nostro Paese.

Le vittime italiane di origine ebraica dell’Olocausto furono 7.500
(fonte: Liliana Picciotto Fargion, Il libro della memoria: gli ebrei deportati dall’Italia, 1943-1945, Milano, Mursia, 2011).

Il loro sangue versato è rimasto a lungo appiccicato alle nostre mani.

Non lo stesso è accaduto nella vicina Francia,
dove la sua gente è uscita indenne dalla resa dei conti che l’intera nazione avrebbe dovuto affrontare
per chiudere dignitosamente con il passato.

In Francia, tra il 20 agosto 1941 e il 17 agosto 1944 furono deportati nei campi di sterminio tedeschi 67mila ebrei.
Si stima che in totale furono trasferiti dal Paese transalpino verso Est circa 76mila ebrei, in 67 convogli a partire dal 27 marzo 1942.

Dieci volte il numero di ebrei deportati dall’Italia.

Si dirà: fu opera dei nazisti. Vero, in parte.

A occuparsi del rastrellamento fu l’efficiente polizia francese
che operò l’arresto degli ebrei e il loro internamento nei campi di transito di Dancy
e nel Vélodrome d’Hiver a Parigi, nella totale indifferenza – quando non con l’aperto sostegno –
della popolazione autoctona.
 
Non siamo al Polo Nord.........ieri sera al laghetto del Pertus, sopra Carenno....anche noi abbiamo visto l'Aurora Boreale.

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Sabato 18 novembre si svolgerà a Milano
un interessante convegno sul cambiamento climatico.


Clima ed Energia”, con questo impegnativo titolo il Tea Party Lombardia,
milanocittastato.it e 21° Secolo hanno messo in piedi un interessante dibattuto pubblico
che si terrà presso il cinema Plinius, in viale degli Abruzzi, 28.
È davvero l’uomo con il suo stile di vita la causa del cambiamento climatico,
come ci vogliono far credere tutti i media
?

Ci sono autorevoli professori universitari che, dati alla mano,
mettono in serio dubbio la scientificità di queste teorie”.

Questa la breve introduzione presente nell’invito
che gli organizzatori stanno facendo circolare sui social,
da cui si comprende che siamo lontani anni luce da un certo “gretinismo
che sembra aver monopolizzato da tempo la grande informazione, non solo in Italia.


Quindi, soprattutto per chi intende allargare il proprio orizzonte
al di là di ciò che passa il “convento” mainstream,
si tratta di un appuntamento da non perdere.
 

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