Utopia o realtà ? La LIBERTA' di espressione va difesa ora, perchè domani sarà troppo tardi......e ce ne pentiremo.

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In ambito animalistico, la difesa di questa o quella specie appare, agli occhi dei suoi protettori,
come un gesto non solo eticamente necessario ma anche razionale
poiché, si dice, in questo modo si difende la biosfera e l’ambiente naturale.

Questa posizione, in realtà iper razionale, trascura esattamente la complessità di cui sopra.

Ciò non significa che si possa procedere all’abbattimento arbitrario di qualsiasi animale in qualsiasi contesto,
poiché è del tutto prudente limitarci a due regole:
assicurarci l’alimentazione da un lato (magari mitigando le procedure)
e difenderci dall’aggressione fisica.

Regole dure ma che non ci siamo date noi essendoci state consegnate proprio dalla tanto adorata natura.

La difesa di una specie in via di estinzione non è, di per sé, un fatto da incoraggiare
– se non per comprensibili ragioni estetiche o affettive –
poiché nessuno sa quale è l’equilibrio o, se si vuole,
lo stato iniziale in cui si trova la biosfera nel momento in cui intendiamo intervenire su di essa

e, meno che meno, come essa evolverà sulla scorta delle nostre azioni.

Il sistema complessivo della natura è da sempre altamente dinamico e sensibile ad ogni variazione:

mettere le mani su una specie, cioè su una variabile ritenuta arbitrariamente centrale, nonostante le buone intenzioni,
significa mettere in azione una serie intricatissima di interazioni e aggiustamenti decisamente imprevedibili
la cui probabilità di rispondere alle nostre intenzioni è sicuramente molto bassa.

Le specie viventi attualmente sono alcune decine di milioni
e nessuno è in grado di pianificare la loro coesistenza,
fra l’altro ponendo al centro la specie umana.

Per questo i piani per il ripristino di una specie in via di estinzione hanno sicuramente effetti,
ma quasi mai coincidenti con il ritorno ad uno stato precedente
anche perché, nel frattempo, il sistema complessivo è già mutato.

Inoltre, simili interventi sono sempre, per forza di cose, locali
e riguardano quindi questa o quella regione del mondo
senza tenere conto delle retroazioni che, sul piano globale, i ripristini forzati inducono inesorabilmente.
 
Una recente e ingenua dichiarazione televisiva dell’esponente verde Angelo Bonelli
in merito alla decisione, per lui inopportuna, di ridurre con la forza
il numero di cinghiali e di lupi che invadono varie località,
può servire a renderci conto dell’inclinazione ben poco affidabile della mentalità animalista.


Secondo costui non si devono abbattere né i lupi né i cinghiali,
anche perché, udite udite, i principali predatori dei secondi sono proprio i primi.

Non oso credere che Bonelli volesse perorare la causa dei lupi,
incoraggiandone l’aumento numerico in modo che ci liberino dai cinghiali.

Vorrei solo osservare che è esattamente questo l’errore di chi pensa di avere le chiavi per capire
e, poi, per pianificare sistemi molto più grandi di lui.


L’errore e la miopia consistono nel fatto che proteggere ulteriormente i lupi
significherebbe dare a quella specie un innaturale vantaggio evolutivo,
grazie al quale, dopo qualche tempo,
dovremmo ricorrere ad un’altra specie (le tigri?) per liberarci di orde di lupi sui marciapiedi.

In definitiva, l’uomo ha da sempre perseguito i propri scopi
instaurando un rapporto con il resto della natura ambivalente:

da un lato sfruttandone le risorse

e, dall’altro, modificandone vari aspetti.

Tutto sommato non c’è andata male,
ma le quantità, demografiche, economiche, industriali oggi in gioco
suggeriscono certamente di usare prudenza in vari campi.

Purché si eviti di affidarci a chi si crede in possesso della giusta strategia per controllare la complessità nel suo insieme.

In effetti, riportare ordine nella natura (quale ordine? di quale secolo?)
è come pensare di essere in grado non solo di trovare l’ago nel pagliaio
ma, una volta trovato, di riporlo nel suo posto originario
mentre il pagliaio ha già radicalmente cambiato fisionomia
a causa del caos creato da chi vi ha messo le mani per reperire l’ago.
 
Soluzione drastica.

ABOLIRE I SOCIAL

Prima ..................................................................................................e dopo
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Una morte improvvisa a soli 14 anni, in circostanze ancora da chiarire.

Con il terribile sospetto che, ancora una volta,
dietro questa tragedia possa esserci una sfida nata sui social
e che vede protagonisti soprattutto giovani e giovanissimi.

Una nuova “challenge” che imperversa su TikTok:

la “One Chip Challenge”,

prova a chi resiste più a lungo dopo aver mangiato una tortilla chip considerata la più piccante in circolazione.
 
“Dalla nocciola alla Nutella e al gianduiotto. Una storia che va raccontata”.

“La nocciola è il gusto del gelato più venduto, più del cioccolato.
Dalla nocciola si arriva alla Nutella, al gianduiotto, alla crema spalmabile
a una grossa fetta della produzione della nostra pasticceria”.

“La nocciola sta diventando un prodotto che sta acquisendo sempre più prestigio,
ed è estremamente ricercato e adesso si lavora con lo stesso prestigio con cui si lavora il Barolo.
La nocciola è il secondo prodotto di frutta di questo territorio, dopo il vino.
Abbiamo il Re vino e la Regina nocciola”.

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“Si inizia intorno al 25 agosto e si termina intorno al 10-11 settembre.
La nocciola viene raccolta con delle macchine sul campo e lì subisce una prima pulizia,
poi in azienda si procede con la lavorazione”.

In Italia si producono tante nocciole, oltre a quella del Piemonte.

“In Italia abbiamo la nocciola Piemonte Igp, la più prestigiosa, poi ci sono quelle romana Dop e Gifoni Igp”.

Un altro dettaglio importante nella produzione
è che il valore aggiunto non è soltanto la nocciola in sé ma il prodotto finito.

“Al pari del vino, in cui ogni azienda lavora la propria uva con un particolare processo di vinificazione,
anche noi produttori di nocciola facciamo la stessa cosa.
Da anni abbiamo iniziato a lavorare la nocciola, a sgusciarla e venderla ai pasticceri o gelatieri
che la utilizzano nella gamma dei loro prodotti”.

Viene poi mostrato il prodotto nel suo finale di lavorazione: la tostatura, dove il frutto viene cotto.


“Dobbiamo ringraziare Napoleone…All’inizio dell’800 viene messo l’embargo all’Italia,
la quale non può più acquistare fave di cacao dalle Indie,
e allora non potendo fare a meno del cioccolato,
si decide di sostituire il cacao con la nocciola che era il prodotto più facilmente reperibile sul territorio.
Da lì nasce il cioccolato gianduia che è dato dall’unione di nocciola, gianduia e cacao”.

Ora il territorio punta a portare il cioccolato gianduiotto al grado di Igp.

“Nel 2017 è stato costituito il comitato che ha come finalità
quella di arrivare a questo riconoscimento per il cioccolatino piemontese più famoso,
che è stato anche il primo a essere incartato”.
 
Qualcuno, il cane l'ha portato lì......

Il difficile intervento, che ha visto impegnati i Vigili del fuoco sin dalle 10.30 di questa mattina,
si è concluso nel miglior modo possibile:
il cagnolino, di nome Kim, è stato riconsegnato sano e salvo al proprietario,
dopo essere precipitato in una forra di circa 30 metri in zona Pialeral, nei pressi delle grotte Paroeul.


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"Cosa ci rimane quindi? Nemmeno uno squallido, ultimo abbraccio

È in una mattina di pioggia torinese che dovevo venirti a guardare.

Perché guardarti mi fa credere che per un momento, forse, tu possa sentirmi.

13 anni. Per tredici lunghi anni Tu ed Io siamo state Amiche. E Tu lo sai.

Di quelle che una è più grande e una è più piccola, una è amata da tutti e l’altra deve invece faticare per trovare il suo spazio.

Amiche trascinate per passione, anche all’antagonismo.

Amiche che non si scelgono ma che la vita avvicina, chissà per quale strano disegno…

Tu ed Io abbiamo condiviso la passione per lo stesso uomo, e tu (adesso posso confessarlo) hai sempre vinto.

Sei stata Tu, sempre, il primo pensiero, Tu quella della priorità, ed Io quella del tempo che rimane.

Sei sempre stata quella che c’è anche quando non la vedi…

Proprio come le Amiche che ti fanno sentire sempre un po’ in ombra, ma che alla fine ti fanno sentire protetta.

Quelle che sai di essere seconda ma dopo una prima irraggiungibile.

Quelle che la guardi e trovi sempre l’ispirazione giusta.

Anche quando le cose vanno male Lei è in grado di passare la giusta ispirazione e Tu, sei lì a stupirti ogni volta".
 
“Sono stato recentemente in Valtellina
poche ore dopo una predazione ad un allevamento montano.

Non riesco a descrivere lo strazio che mi si è presentato.

Davanti a me vi erano animali che sono stati a lungo in agonia
poiché i lupi avevano mangiato loro le interiora.

Ho ancora presente gli occhi di questi poveri animali.

Occhi spaventati e sofferenti che rimarranno per sempre nella mia mente.

Gli animalisti vogliono a tutti i costi difendere i lupi
ma forse dal loro comodo salotto
non hanno mai assistito alla morte di una pecora in maniera così cruenta e straziante
.

La loro ricetta è quella di eliminare l’uomo attraverso il progetto di rinaturalizzazione.

Gli animalisti proteggono

i corvi che minano la sopravvivenza dei passeri come specie,

i cormorani che sterminano le alborelle nei nostri laghi e nei fiumi,

le volpi che si nutrono di uova dell’avifauna,

gli orsi che uccidono gli esseri umani e

i lupi che massacrano le greggi.


Se io devo scegliere tra la pecora e il lupo, IO STO CON LA PECORA!
 
IL MESSAGIO E':

La peggior perdita di tempo è discutere con lo sciocco ed il fanatico
che non si preoccupano della verità o realtà,
ma solo delle proprie convinzioni ed illusioni.

Ci sono persone alle quali non importa quante prove presentiamo.

Non sono in grado di capire
ed altri sono accecati dall'ego, dall'odio e dal risentimento
e tutto ciò che vogliono è "avere ragione".
 
mah .......arrivi lì e poi non sai scendere ?

GRIGNA MERIDIONALE –
Due escursionisti (un uomo e una donna) bisognosi d’aiuto in Grignetta,
zona Cresta Segantini a circa 2000 metri di altitudine.

Verso le 19 di questa domenica 17 settembre è stato attivato l’elicottero Drago dei Vigili del Fuoco
che, una volta localizzate le persone, le ha verricellate e accompagnate in luogo sicuro.

L’intervento si è concluso alle 21 circa.

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