Val
Torniamo alla LIRA
In secondo luogo:
sebbene sia giusto che una dimensione etica costituisca l’orizzonte di azione della politica e della convivenza sociale e giuridica,
è anche pur vero che ritenere che tutto possa rientrare in tale dimensione etica significa negarne lo statuto, l’importanza e la natura.
Così se il rispetto della vita umana, della libertà e della dignità è un requisito senza dubbio di carattere etico
e che risulta imprescindibile per la civile convivenza degli agglomerati umani,
non così si può ritenere la partecipazione “obbligata” a eventi culturali
o la mancanza di sanzioni amministrative in seguito a violazioni del codice della strada.
Il singolo cittadino, infatti, non sarebbe un cittadino non virtuoso perché parcheggia l’automobile sulle strisce pedonali,
né tanto meno perché non partecipa agli eventi culturali organizzati dall’amministrazione comunale.
La virtù, infatti, è una attitudine del foro interno che nulla ha a che fare con le predette situazioni
le quali, invece, attengono, appunto, al foro esterno.
Del resto, ben potrei essere uomo di eccezionale cultura,
magari privato collezionista d’opere d’arte e loro raffinato studioso e commentatore,
pur senza partecipare alla mostra organizzata dal mio Comune di residenza:
la mia eventuale non partecipazione non può dir nulla sulla mia virtù né sulla mia cultura o sulla mia capacità intellettuale.
Al contrario:
se fossi un ricercato mafioso condannato per omicidi plurimi e partecipassi alla mostra comunale,
questo non farebbe di me un cittadino virtuoso, anche se riciclassi alla perfezione tutti i miei rifiuti quotidiani.
sebbene sia giusto che una dimensione etica costituisca l’orizzonte di azione della politica e della convivenza sociale e giuridica,
è anche pur vero che ritenere che tutto possa rientrare in tale dimensione etica significa negarne lo statuto, l’importanza e la natura.
Così se il rispetto della vita umana, della libertà e della dignità è un requisito senza dubbio di carattere etico
e che risulta imprescindibile per la civile convivenza degli agglomerati umani,
non così si può ritenere la partecipazione “obbligata” a eventi culturali
o la mancanza di sanzioni amministrative in seguito a violazioni del codice della strada.
Il singolo cittadino, infatti, non sarebbe un cittadino non virtuoso perché parcheggia l’automobile sulle strisce pedonali,
né tanto meno perché non partecipa agli eventi culturali organizzati dall’amministrazione comunale.
La virtù, infatti, è una attitudine del foro interno che nulla ha a che fare con le predette situazioni
le quali, invece, attengono, appunto, al foro esterno.
Del resto, ben potrei essere uomo di eccezionale cultura,
magari privato collezionista d’opere d’arte e loro raffinato studioso e commentatore,
pur senza partecipare alla mostra organizzata dal mio Comune di residenza:
la mia eventuale non partecipazione non può dir nulla sulla mia virtù né sulla mia cultura o sulla mia capacità intellettuale.
Al contrario:
se fossi un ricercato mafioso condannato per omicidi plurimi e partecipassi alla mostra comunale,
questo non farebbe di me un cittadino virtuoso, anche se riciclassi alla perfezione tutti i miei rifiuti quotidiani.