Utopia o realtà ? La LIBERTA' di espressione va difesa ora, perchè domani sarà troppo tardi......e ce ne pentiremo.

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Hanno milioni di dosi che scadono .....

e devono liberare i magazzini per i nuovi arrivi di autunno.


Spunta una data, ancora ufficiosa, per il via libera in Italia alla quarta dose di vaccino anti Covid per gli over 80:

il giorno in cui è previsto l’ok, stando a quanto riferito dall’agenzia ‘Adnkronos’, è quello di martedì 12 aprile,

quando si riunirà la Commissione tecnico scientifica dell’Agenzia Italiana del Farmaco.



In precedenza, sempre la Cts dell’Agenzia Italiana del Farmaco
aveva espresso cautela sull’ampliamento della quarta dose.

 
Sulla quarta dose del vaccino anti Covid si è acceso un dibattito tra esperti.

Uno degli ultimi, in ordine di tempo, a esprimersi sull’argomento è stato il Fabrizio Pregliasco.


Ad ‘Adnkronos Salute’, Pregliasco ha dichiarato:


“Fare una quarta dose troppo ravvicinata può dare delle problematiche, come si è visto anche in Israele”.



Si va nella direzione di “una vaccinazione autunnale non universale né obbligatoria, ma volontaria per i gruppi più a rischio, tipo l’antinfluenzale”.
 
Non mi vedranno mai pagare con una carta di credito sull'autobus......
altro sistema per controllare la popolazione .....e lo affermano pure.
Però vorrei capire.
"pensato per rendere il trasporto urbano più accessibile, efficiente, rapido e al passo con i tempi,"
che c'azzecca pagare con la carta di credito, con le modalità di trasporto ?
In ritardo arriva il pullman ora ed in ritardo arriverà domani,
perchè non c'è connessione fra servizio e timbratura del biglietto.
L'autista parte sempre. E' il traffico che incide sul servizio.

Linee Lecco sbarca nel futuro.

È diventato operativo da oggi, giovedì 7 aprile, il nuovo sistema contact-less
pensato per rendere il trasporto urbano più accessibile, efficiente, rapido e al passo con i tempi,
consentendo ai passeggeri di pagare la propria corsa con la carta di credito
o, ancora più semplicemente, tramite lo smartphone, in soli 200 millisecondi.

Una vera e propria rivoluzione, frutto di un corposo progetto iniziato già nel 2016 e finanziato al 50% da Regione Lombardia,
con l'obiettivo di creare un servizio sempre più vicino ai cittadini
e promuovere una vera sostenibilità guardando al futuro di Lecco e di tutto il territorio.



"L'obiettivo è quello di avvicinarci sempre più al cliente finale,
consapevoli che la continua crescita nel tempo dei nostri agglomerati urbani
ci dovrà spingere sempre di più a mettere in campo soluzioni di mobilità condivisa,
per limitare il più possibile l'uso delle macchine"
ha esordito l'ingegner Franco Gazzotti di FG Solutions,
introdotto insieme agli altri ospiti presenti nella sala consiliare di Palazzo Bovara
da Mauro Frigerio e Salvatore Cappello, rispettivamente presidente e direttore di Linee Lecco.


"Questo nuovo sistema, inoltre, consentirà di raccogliere dati importanti

per comprendere le abitudini dei cittadini,

profilare gli utenti

ed effettuare stime sul livello di evasione,

contribuendo così alla costruzione di una città sempre più sostenibile ed efficiente"
.


" Si tratta di un primo importante passo verso l'intermodalità,
che consentirà all'Amministrazione Comunale e alle parti coinvolte
di ragionare anche su ulteriori soluzioni,
combinando il biglietto dell'autobus con quello del museo
o con il bike sharing, soltanto per fare un esempio".


A tutto ciò si aggiunge il sistema di conta passeggeri elaborato da Divitech e Ameli,
sistema che consente a Linee Lecco di raccogliere dati puntuali
circa il numero di persone salite e discese da ogni mezzo per ciascuna fermata
di tutte le linee,
con le informazioni rilevate in maniera automatica e discreta grazie a un sensore ottico e a una centralina di bordo.

"In questo modo è possibile conoscere anche gli orari di arrivo a ogni "stop"
e i tempi di permanenza su ogni tratta, certificando costantemente il servizio offerto per andare incontro alle esigenze di tutti"


"Tutti questi sistemi sono sempre in interazione tra loro,
e naturalmente tutti i dati sono gestiti nel massimo rispetto della privacy"
 
Il progetto di legge per l’introduzione dell’obbligo vaccinale in Germania

per i cittadini oltre i 60 anni è stato seccamente respinto dal Bundestag,

il parlamento tedesco, nonostante avesse l’appoggio della cosiddetta “Maggioranza semaforo”

costituita da Socialdemocratici, Verdi e Liberali.



Giovedì pomeriggio 296 parlamentari hanno votato a favore del disegno di legge,
378 hanno votato contro e nove deputati si sono astenuti su un totale di 683 votanti.

Il progetto, voluto dal governo, ma fortemente dibattuto anche da ambienti della maggioranza, è quindi stato accantonato.


Quello che rende tutto più divertente è che la nuova maggioranza “Semaforo”
è caduta preda di un bel trappolone parlamentare messo in atto dalla CDU, ora all’opposizione:

vi erano due progetti di legge simili, uno della maggioranza e uno dell’opposizione,
ma quest’ultima ha intuito che non sarebbero passati e quindi ha mandato avanti quello della maggioranza,
facendola schiantare contro un muro di franchi tiratori.

Poi però anche il progetto della CDU è stato votato,
venendo anch’esso respinto con una maggioranza anche superiore.


Quindi tutti hanno proposto l’obbligo vaccinale e poi gli hanno votato contro. Geniale.


Al contrario di quanto accade in Italia,
dove il parlamento è impaurito da un governo al limite dell’autoritario
che minaccia il voto di fiducia un giorno si e l’altro pure,
in Germania il dibattito sui vaccini è durato oltre tre ore con un duro confronto fra le diverse posizioni.

Il ministro federale della salute Karl Lauterbach (SPD), che sosteneva la vaccinazione obbligatoria,
ha parlato di 200 o 300 morti al giorno che continueranno ad esserci per questo rifiuto.

Anche i Verdi si sono pronunciati fortemente a favore dell’obbligo vaccinale, che avevano sempre sostenuto.


In parlamento contrari si sono detti solo AfD e i Liberali che però rappresentano, teoricamente, solo il 20% dei votanti.


Così i tedeschi sono rimasti liberi da obblighi.
 
POST RIVOLTO AI "BUFFONI" CHE PERDONO DI VISTA

I PROBLEMI DELLA NOSTRA NAZIONE. PROBLEMI REALI

QUESTA E' LA PRIMA.



Come riporta Umbria24 la Colussi di Petrignano d’Assisi chiude

perché non più in condizione di continuare a lavorare

e mette, per ora, in cassa integrazione 300 dipendenti.


Questi diventeranno 300 licenziamenti, se non cambieranno le situazioni ambientali generali.




A causa dell’alto costo del gas e delle materie prima
l’azienda non riesce a essere più competitiva,
ha perso un grosso contratto con la GDO
e quindi non ha più ordini per mantenere l’azienda attiva.

Perché nel “Mercato unico” i costi energetici NON sono uguali per tutti
e quando il gas conta così tanto
le aziende delocalizzano dove costa meno.

Quindi il futuro di questi posti di lavoro diventa assolutamente incerto.


Non è comunque il solo caso:


come ha sottolineato Confindustria, già il 16% delle aziende ha già ridotto o chiuso.


A Torino si prevende un altro 30% chiuso nelle prossime settimane.


In Lombardia sono già 360 le aziende chiuse.




Perché solo il PD e Draghi,

che non hanno mai visto un’azienda privata in vita loro,

che non sono mai stati a scaldarsi d’estate la schiena in un panificio,

che non hanno mai visto per sbaglio una metalmeccanica,

possono pensare che si risolva tutto con uno stupido problema di “Aria condizionata”.



No il problema sono le migliaia, anzi decine di migliaia, di aziende che chiuderanno,

con centinaia di migliaia di dipendenti a casa,

senza nessuna garanzia su quando torneranno a lavorare.



Intanto voi fate meno docce, come dice la Vestager, e abbassate l’aria condizionata:
del resto non avrete i soldi né per l’acqua calda né per il condizionatore.

La salvezza può esserci, sì, ma solo senza Draghi, senza il PD
e senza la classe dirigente degli ultimi 20 anni.
La stessa che ci ha reso schiavi del gas russo.


PS: volete Burro o Cannoni? Con questa UE non avrete né gli uni né gli altri.
 
Francamente, credo di più a Capuozzo ed alle immagini UFFICIALI UCRAINE
che ad un non-filmato artatamente costruito.


Non si placano le polemiche sulle ricostruzioni della strage di civili a Bucha.

I media occidentali sono certi nell'attribuire la paternità dell'eccidio
- sono centinaia i morti trovati nella cittadina a quaranta chilometri da Kiev -
alle forze armate russe che tre settimane fa hanno lasciato l'area lasciando dietro di sé una scia di sangue.

Ma Mosca respinge le accuse dell'Ucraina e parla di messinscena creato dagli ucraini.


Il giornalista Tony Capuozzo, veterano dei teatri di guerra,

ha fin da subito sollevato dubbi che dietro al massacro ci sia sicuramente la Russia.

L'inviato di guerra adduce a dimostrazione di questa tesi foto e video

che smentiscono la ricostruzione ufficiale, tra cui un lungo filmato realizzato dalla polizia ucraina.

1649403011529.png



Capuozzo lo ha postato su Facebook:

"È questo è il lungo video della polizia ucraina (ripeto, ucraina) girato il 2 aprile a Bucha.

Due giorni dopo che i russi sono andati via da Bucha.

Non si vedono morti.

Civili vivi e contenti di essere liberati, ma neanche un morto per le strade.

Allora i morti che appaiono dal 3 aprile da dove vengono?" scrive il giornalista.


In realtà nelle immagini girate dalle forze dell'ordine ucraine

si vede un cadavere a bordo della strada,

ma non le decine e decine di corpi visti in altri filmati.

Il video mostra gli agenti che pattugliano le strade di Bucha

e rimuovono dalla strada i veicoli abbandonati o incidentati,

parlano con le persone, si muovono a piedi tra le case.
 
Andate sulla pagina facebbok e guardate il filmato prodotto da questo "signore" ucraino.
E continuate a mandare armi e soldi a questi elementi. Bella roba.


C’ è la guerra, al telefono.
Sto vedendo video sanguinosi, ma questo, senza una goccia di sangue, è peggio.

In guerra le persone danno il peggio e il meglio di sé.

Questo soldato ucraino mostra il peggio, utilizzando il telefonino di un soldato russo ucciso.


Ve lo racconto:
la mamma del soldato russo riceve la videochiamata, appare il suo volto,
lei crede che sia il figlio e pronuncia il suo nome “Iliusha, Iliusha” (diminutivo di Ilija) con tono allarmato.

Il militare ucraino ride e dice “Slava Ucraina”, “Gloria all’Ucraina”.

La mamma dice “non c’è Iliusha?”.

Lui risponde. “E’ morto. Ha fatto tre errori: si è perso, si è perso in Ucraina, è morto come un cane”. E ride
.
Si vede il volto della madre impietrita che inizia a tremare.

Lui dice: “cosa ti succede, perché ti tremano le labbra?”.

La mamma, con un altro telefonino, chiama una ragazza, probabilmente la fidanzata del figlio.

E’ la ragazza a continuare a parlare con il militare ucraino.

La ragazza dice alla madre: “Questo è un bastardo”.

Poi rivolta al soldato: “Non crediamo a quello che dici. Facci vedere il nostro ragazzo”.

Lui risponde: “Non è rimasto niente di questo qui, è rimasto solo il culo, la gamba è staccata dal corpo, per fortuna è rimasto solo il telefono per chiamarvi e dirvi che lo stronzo fottuto non c’è più”.

La ragazza dice: “Sei tu che al posto della testa hai il culo”.

Lui ride: “E’ il vostro ragazzo che dove aveva la testa adesso ha il culo, grazie all’artiglieria ucraina”.

Si sente il pianto disperato della madre.

La ragazza dice: “Facci vedere il nostro ragazzo”.

Lui dice: “Cosa devo farvi vedere che lo stanno mangiando i cani, non abbiamo tempo per seppellire i vostri russi, li lasciamo finire ai cani, da un lato c’è la gamba, dall’altro la testa, è tutto sparso”.

La madre piange e chiude la conversazione.


Il soldato ucraino ride.


Non è propaganda russa, è girato dalla parte ucraina, da qualcuno che riteneva di potersene vantare.


Eh, vabbè, ma hai presente cosa fanno i russi, è normale reagire così,
fa quello che ha già indossato la mimetica dell’odio.

Avrebbe potuto essere lo stesso a ruoli inversi ?


Siamo la civiltà, il diritto, la democrazia, dall’Afghanistan all’Iraq, dalla Libia alla Siria, dalla Jugoslavia all’Ucraina.

Guai ad avere dubbi, nelle ore supreme.


Non è il malanimo dei professionisti dell’informazione o della politica a stupirmi,
quando sospettano nelle critiche un fiancheggiamento di Putin, evitando così di rispondere alle domande.

Mi colpisce l’accorato messaggio di persone semplici: “così semina confusione”,


E’ vero, così si tolgono certezze.

Una è incrollabile: la Russia ha invaso.

La seconda, per me, è altrettanto solida: la guerra è essa stessa un crimine e in guerra i crimini sono pane quotidiano.


Però veniamo messi al riparo da un versione confortante: i mostri sono i russi, e solo i russi,
La loro guerra è stupri, violenze sui civili, saccheggi, non lo vedi ?


Negoziare è cedere, dobbiamo stare uniti, ripetono i politici.
E in effetti, loro lo sono, tutti.

Sotto l’ala di Washington e di Londra, Nato e Unione Europea rivelano piccole crepe solo sulle sanzioni.


Ma il segretario generale della Nato dice che l’alleanza ha le porte aperte, e la guerra sarà lunga.


Io mi disunisco, se la guerra chiama, non ci sono.

Sono per negoziare, per trattare, per fermare la guerra.

Ah, dite che voglio salvare Putin dalla inevitabile sconfitta ?


Vi stanno accompagnando in guerra per mano.

“Chi dubita sarà sconfitto. Forse” diceva Rat-Man. Mi tengo il “forse”.


L’Occidente di cui tanto si riempiono la bocca ha vinto, quando ha vinto,
grazie alle idee, agli stili di vita, alla seduzione della libertà: il muro di Berlino non l’hanno abbattuto i carrarmati.

Quando abbiamo usato la forza, abbiamo lasciato il deserto dietro di noi.


Draghi dice “Pace o condizionatore”.

Non è così, avrebbe dovuto dire “Vittoria o condizionatore”, perché questo ci stanno chiedendo.


Chi dubita sogna pace e condizionatore insieme, ma si accontenta di poter risparmiare qualche vita,
di non allungare la guerra, e con essa gli odi.


Altrimenti avanti, tra allegri ragazzi morti.
 
Lunedì 4 aprile il giornalista Mediaset a Quarta Repubblica,
il programma condotto da Nicola Porro su Rete 4,
aveva affermato di nutrire forti dubbi su quello che è accaduto a Bucha.


"Il 30 marzo i russi si sono ritirati,

il 31 marzo il sindaco di Bucha rilascia un'intervista in cui esprime la propria soddisfazione per il fatto che i russi hanno finalmente abbandonato il paese.

Il 1° aprile c'è un'altra intervista e nessuno fa menzione dei morti in strada.

Poi il 2 aprile spunta fuori un filmato della polizia ucraina che mostra soltanto un cadavere (quello mostrato oggi su Fabebook, ndr).


Il 3, invece, iniziano a circolare tutti i morti che abbiamo visto.

Da dove sono saltati fuori tutti questi corpi.

Possibile che dopo 4 giorni nessuno ha messo una coperta su questi cadaveri?"



....e di sangue neppure l'ombra. tutto pulito.


Lo avete visto il filmato del taglio della gola ai soldati russi da parte degli ucraini ?

Lì era tutto vero, reale .... come il sangue.
 
Dementi, purtroppo abbiamo a che fare con dementi patentati ?
Oppure con emeriti ignoranti ?



Le sanzioni europee sono stupide:

non solo non colpiscono la Russia,

ma portano a aumenti nei prezzi dei prodotti colpiti

che rendono più ricchi i produttori fra cui, comunque resta la Russia.



Questo si è visto proprio con il semplice annuncio da parte della UE delle sanzioni sul carbone russo,
di cui i paesi dell’Unione sono fra i maggiori importatori proprio da Mosca.






europe-coal-imports_0.jpg



Ieri dopo lunghe trattative i diplomatici europei si sono messi d’accordo per le sanzioni sul carbone russo
e per smettere di importarlo, il tutto in accordo con gli USA e il Regno Unito.


Sinora Germania e Ungheria avevano bloccato le sanzioni sui prodotti energetici,
ma ora i politici europei pensavano di perdere “Credibilità” perché non facevano abbastanza per appoggiare l’Ucraina e frenare la Russia.

Ecco nascere queste sanzioni che, se hanno il cuore sul carbone, colpiscono anche altri settori.


Il blocco rafforzerà anche le sue misure di controllo delle esportazioni,
con ulteriori restrizioni su tecnologie chiave come il cloud computing
e le apparecchiature per produrre gas naturale liquefatto.

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha dichiarato all’inizio di questa settimana
che l’azione sul carbone ammonterebbe a 4 miliardi di euro (4,4 miliardi di dollari) all’anno.


Secondo due persone che hanno familiarità con la questione,
alle aziende verrebbero concessi alcuni mesi per chiudere i contratti prima che fosse loro vietato inserirne di nuovi.



Concentriamoci sul Carbone.

La notizia del divieto, che è stato diffuso per la prima volta all’inizio di questa settimana,
ha fatto impennare le compagnie carboniere come Peabody Energy, Arch Resources, Ramaco Resources e Alliance Resource Partners…


BTU-2022-04-07_14-54-39.jpg




… e mentre in realtà la mossa non viene che a far innalzare il prezzo del carbone proprio in UE, ma anche con riflessi nel resto del mondo.





northwest-europe-coal_0.jpg




Quindi la mossa della UE, queste sanzioni stupide , hanno come effetto:


  • rendere il carbone più caro per tutti, a partire dalla UE, spingendo l’inflazione;

  • rendere i produttori di carbone più ricchi;

  • potenzialmente non danneggiare la Russia che comunque potrà vendere il carbone ad un prezzo superiore altrove, ad esempio in Cina o India.

Chi ha scritto queste sanzioni è veramente un genio.


Riusciamo a danneggiare l’Europa rafforzando, economicamente e politicamente, la Russia.
 

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