Utopia o realtà ? La LIBERTA' di espressione va difesa ora, perchè domani sarà troppo tardi......e ce ne pentiremo.

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Ottimo direi. Già sudano senza lavorare, con il caldo poi......andranno a liquefarsi.

Nel giro di una manciata di giorni gli italiani sono passati dai toni rassicuranti di un governo che predicava calma,

sicuro di poter far fronte a qualsiasi complicazione figlia della guerra in Ucraina,

alla certezza che nei prossimi mesi serviranno sacrifici.


Saremo noi, ancora una volta, a pagare a carissimo prezzo le scelte dell’Unione Europea.


E così da maggio prenderà il via “l’operazione termostato”.


Come spiegato dal Corriere della Sera,
il piano del governo per tagliare i consumi di elettricità e quindi gas
entrerà nel vivo a partire dall’estate, con l’obiettivo di risparmiare 4 miliardi di metri cubi nel 2022.

In che modo?

“Abbassando la temperatura negli edifici pubblici in una prima fase e riducendo l’uso dei condizionatori.
Il tutto dal primo maggio al 31 marzo 2023.

Resta però aperto il nodo dei controlli nei singoli edifici e la possibilità di estendere le regole anche ai privati”.


Proviamo a fare il punto:
in commissione Ambiente e attività produttive è stato approvato un emendamento del M5S al decreto Energia
che impone una stretta su termosifoni e condizionatori delle pubbliche amministrazioni e delle scuole.

La media ponderata delle temperature non dovrà superare i 19 gradi centigradi in inverno e dovrà essere inferiore ai 27 d’estate.

Una misura che al momento non sarà applicata a ospedali, cliniche e case di cura.

In caso di violazione, multe dai 500 ai 3 mila euro, con i controlli che andrebbero fatti, in teoria, di immobile in immobile.

Difficile immaginare che questo sia realmente possibile.



A breve potrebbe arrivare anche una stretta sui lampioni,
con un decreto per diminuire il consumo elettrico dei Comuni e limitare l’accensione a orari specifici.
 
Nei giorni immediatamente successivi alla tragedia del Ponte Morandi,
quando negli occhi degli italiani erano ancora fresche le immagini del crollo della struttura
che aveva trascinato con sé 43 persone,
il Movimento Cinque Stelle si era impegnato in una solenne promessa:

“Revocheremo le concessioni autostradali ai Benetton”.


Parole che oggi suonano quanto mai beffarde,
considerando come sono andate invece le cose:

gli imprenditori trevigiani si preparano a intascare un maxi-assegno da 8 miliardi di euro
da parte dello Stato e dai fondi stranieri che hanno rilevato autostrade.


Ed intanto continuano a beneficiare dei regali di governi mai così gentili nei loro riguardi.


Come spiegato da Francesco Bonazzi sulle pagine della Verità, infatti,
in questi mesi difficili segnati dalla pandemia molte aziende italiane si sono trovate, di colpo, con l’acqua alla gola.

Problemi che non hanno interessato nemmeno dai vicino, invece, i Benetton,
che dai famigerati “rimborsi Covid” hanno incassato la bellezza di miliardi di euro.

Il tutto mentre tante imprese di piccole e medie dimensioni si trovavano costrette ad accontentarsi di briciole
e, nel silenzio generale, finivano per chiudere definitivamente i battenti.


Gli indennizzi, come ricordato dalla Verità, “erano tra il 10 e il 20% del minor fatturato
e non potevano superare per legge i 150.000 euro”.


Escluse dalla lista degli aventi diritto, le aziende che non avevano registrato un calo nei ricavi superiore al 33%.

Il 20 maggio 2020, però, i concessionari autostradali avevano incontrato online Felice Morisco,
direttore generale per la Vigilanza sulle concessioni autostradali,
che aveva invitato tutti i gestori a riformulare i rispettivi piani finanziari
“in relazione all’evoluzione dell’emergenza sanitaria”.


Di fatto, il via libera all’ennesimo pacchetto regalo da parte dello Stato.


E così soltanto per i primi 4 mesi del 2020 Aspi (Autostrade per l’Italia)
ha potuto beneficiare di un riconoscimento di 542 milioni
.


Fosse stata applicata anche in questo caso la stessa normativa valida per le altre aziende,

all’ente non sarebbero spettati nemmeno i 150 mila euro di tetto massimo.



Quello che vale per bar, ristoranti e imprese non vale però, a quanto pare, per i concessionari autostradali.

Che in barba alle vecchie minacce dei grillini hanno potuto brindare all’ennesimo successo personale,
figlio degli ottimi rapporti con una politica sempre generosissima quanto non ci sono da aiutare le famiglie italiane.
 
Me lo fate dire ? Quelle merde ammericane che si fanno i .azzi loro con il nostro kulo.



I generali sono dei fenomeni, se non ci fossero, bisognerebbe inventari (oppure no).

Per la prima volta dall’inizio dell’invasione russa,

martedì il Pentagono ha fatto una criptica conferma

che l’Ucraina ha ricevuto aerei da combattimento ad ala fissa, cioè dei caccia.



In una conferenza stampa il portavoce John Kirby è stato attento a dire
che non sono stati gli Stati Uniti a inviarli, però da buon mediatore, ha lasciato dei segnali.


Non ha specificato quali tipi di aerei sono stati inviati, solo che le forze ucraine

in questo momento hanno a loro disposizione più aerei da combattimento ad ala fissa rispetto a due settimane fa“.

Quindi non sono elicotteri.


Kirby ha detto:

Senza entrare in ciò che le altre nazioni stanno fornendo,

loro (le forze ucraine) hanno ricevuto piattaforme (cioè aerei)

e parti aggiuntive per poter aumentare le dimensioni della loro flotta
“.


Altre nazioni che hanno esperienza con questo tipo di velivoli sono state in grado di aiutarle a far funzionare più velivoli“, ha aggiunto Kirby.


Per quanto riguarda il ruolo degli Stati Uniti, ha specificato solo l’assistenza fornita nella spedizione di alcune parti,
ma che gli Stati Uniti “non hanno trasportato l’intero aereo“.

Non faceva fine, Zelesky lo avrà trovato sotto il piatto…


Comunque i segnali sono chiari su chi può essere lo spasimante segreto di Kiev:
  • non ha mandato elicotteri;
  • ha mandato caccia già in uso all’aviazione ucraina, quindi MiG 29 o Su 27 Flanker.
  • è probabilmente un paese NATO e europeo. Difficilmente avrebbe potuto arrivare dal Perù (che usa i Mig 29) , anche se non impossibile;

Restano Polonia, Bulgaria, Slovacchia per i MiG 29 e nessuno per i Sukhoi Su-27,
che però, come i MiG 29, sono di proprietà di privati cittadini americani.

Se fossero arrivati dei vecchi MiG 21 poteva essere la Romania.

Se vedessimo piloti ucraini volare su un Mb 346…. saremmo noi.


Certo che ricevere dei caccia “A propria insaputa” è carino, ma un po’ secca.

Non sai mai a chi mandare il bigliettino di ringraziamento.
 
Merde due.


L’Italia è sede di 120-140 istallazioni NATO.

Parliamo di un numero incerto perché alcune, pare una ventina, sono coperte al segreto militare.

Cosa succederebbe nel caso di un conflitto Russia NATO non generalizzato,
ma in cui i russi cercassero di colpire le istallazioni apparentemente più importanti ?

Ipotizziamo il folle caso di una “Guerra limitata nucleare” che qualcuno anche pensa di vincere…


Prendiamo cinque basi come esempio:
  • Sigonella, dove ha sede il comando per i droni, che attualmente sorvegliano lo spazio aereo ai confini con l’Ucraina;

  • Ghedi, base del 154imo Gruppo Aeronautica Italiana,
  • che in caso di guerra potrebbe essere armato con le bombe nucleari italiane a “Doppia chiave” NATO,
  • e che utilizza i Tonato IDS per passare agli F-35 Lightning II.
  • In tale base ne sono custodite dalle 20 alle 40 di potenza variabile tra meno di 1 chilotone e 340 chilotoni,
  • (quindi l’esempio qui sotto riportato non tiene conto della reazione a catena che verrebbe scatenata dopo aver colpito altri ordigni nucleari) ;

  • Aviano, principale base dell’Aviazione USA in Italia con anche qui armi atomiche, si pensa almeno 30 (Idem come sopra);

  • Gaeta , sede della VI Flotta;

  • Napoli, sede del comando NATO per il Mediterraneo.

Sono solo esempi, perchè altri obiettivi potrebbero essere Mondragone, Poggio Renatico,Solbiate Olona, tutte importanti basi militari NATO.


Abbiamo preso come esempio una bomba medio grande,
la W-87 montatata sui missili Minuteman III USA , da 300 kiloton
(un kiloton sono 1000 tonnellate di tritolo).


Singola testata, ma considerate che un missile strategico russo SS28 Sarmat ne porta da 10 a 15.


Grazie al Sito Outrider vi mostriamo gli effetti dell’esplosione come

“Palla di fuoco” (in Bianco),

Radiazioni (in giallo),

Onda d’Urto, (in arancione)

e onda di calore (tal da provocare gravi ustioni) in rosso.


Potete anche comprendere l’area colpita.


Sigonella:


out-sigonella.png




1851 morti all’esplosione, 10 mila feriti.


Ghedi:


out-ghedi.png



14 mila moti, 13 mila feriti.
La densità abitativa maggiore favorisce le morti;


Aviano:





out-aviano.png




Siamo oltre 5.000 morti e 5000 feriti


Gaeta:


out-gaeta.png



Il bilancio cresce: 19000 morti e 8300 feriti.
Del resto l’area è più densamente abitata


Napoli:





out-napoli.png




Data la densità abitativa i numeri sono veramente drammatici, 142 000 morti e 319000 feriti.


Questi sono solo i morti allo scoppio,

non quelli successivi per radiazioni, ferite gravi indotte, fame etc.


Perché non possiamo pensare che perfino un attacco nucleare limitato

non possa avere delle enormi ricadute sul sistema economico e produttivo italiano,

ben peggiori delle morti immediate.


Qualcuno si chiede se si può vincere una guerra nucleare ?

la risposta è che fra vincitore e vinto la differenza sarebbe minima.



Abbiamo considerato il caso di un attacco mirato e limitato.

Una guerra nucleare globale, avrebbe solo un fine: l’estinzione della vita sul pianeta Terra.


Un rischio con cui conviviamo da 60 anni almeno.

Sarebbe bello continuare semplicemente a conviverci per ancora un bel po’…



Come disse Albert Einstein:

Non ho idea di quali armi serviranno per combattere la terza Guerra Mondiale, ma la quarta sarà combattuta coi bastoni e con le pietre.
 
Che il ministro della Salute Roberto Speranza sia in confusione totale lo abbiamo capito da un pezzo.

E così si spiegano anche le norme illogiche che ha diramato fin dall’inizio dell’emergenza Covid.

Ma ora che la mole di follie è diventata enorme, nemmeno lui riesce più a districarsi dalla matassa.


E così ora, ad esempio, fioccano multe anche agli over 50 perfettamente in regola con il ciclo vaccinale.

Come racconta La Verità,
“dal 4 aprile l’Agenzia delle entrate
ha infatti iniziato la consegna delle comunicazioni di avvio del procedimento sanzionatorio a tutti i cinquantenni che risultano,
dal database del ministero della Salute, non aver rispettato l’iter vaccinale previsto dal decreto legge che ne ha stabilito l’obbligo e le relative sanzioni.
Peccato che molte lettere sono arrivate a over 50 che hanno invece rispettato quanto richiesto dal governo sulla vaccinazione”.


Secondo Italia Oggi, la brutta sorpresa ha riguardato tutti coloro che hanno ritardato la terza dose,
oltre la data limite del primo febbraio perché hanno contratto il Covid prima del booster
e i “frontalieri della sanità”, ossia i medici e gli infermieri che hanno ricevuto
“il vaccino nelle strutture sanitarie svizzere, presso cui lavorano,
ma che non risultano contemporaneamente vaccinati anche nei database del ministero della Salute,
dato che non c’è uno scambio di informazioni di questo genere tra i due Paesi vicini”.


Ma non solo, perché l’Agenzia delle entrate
“è anche riuscita a mandare comunicazione di mancata vaccinazione a persone decedute o scomparse da più di tre o cinque anni”.


Oppure parliamo anche di chi si è vaccinato all’estero, sempre all’interno dell’Unione europea,
o di chi ha invece la colpa di aver fatto la terza dose ma in ritardo e non nella stessa struttura sanitaria e dunque, via di notifica.


“L’incrocio che sta facendo l’Agenzia delle entrate tra i suoi dati e quelli sanitari
sta producendo più danni che altro, visto che sul database del ministero della Salute non ci sono gli adeguati controlli,
che permettono di fotografare la reale situazione degli over 50 in Italia.
La notifica dell’amministrazione fiscale, giusta o sbagliata che sia, dà però il via a un iter burocratico,
che per essere fermato deve rispettare i tempi tecnici dettati dal decreto legge che ha introdotto l’obbligo vaccinale e le multe.
E dunque, da quando si riceve la notifica si avranno solo 10 giorni di tempo
per comunicare all’azienda sanitaria di riferimento e a quella fiscale che c’è stato un errore”.

“Una situazione che risulta allarmante non solo perché il governo ha previsto un iter
che non contempla errori da parte del ministero della Salute”,
e ci vuole un bel coraggio visto che alla sua guida c’è Speranza
e visto quello che hanno partorito in questi quasi 3 anni di “emergenza”.

“Progetto, ricordiamo, su cui il governo Draghi sta puntando (anche in vista della delega fiscale).
L’obiettivo è dare più potere all’Agenzia delle entrate
(usando tutti i dati della fattura elettronica e incrociando i vari database)
per sconfiggere l’evasione fiscale.

Visti però i risultati di questo primo approccio integrato di analisi, la strada da fare è ancora tanta”.
 
Ahahahahah eccoli qui, dopo il taglio delle gole, c'è anche questa.


Il New York Times ha riportato l’utilizzo delle cosiddette “cluster munitions” dal lato ucraino.

Le munizioni a grappolo illegali sarebbero state lanciate nel tentativo di recuperare il controllo di una parte del territorio.

Questo sarebbe il primo caso verificato di crimini di guerra da parte ucraina.

I fatti sarebbero avvenuti a inizio marzo, in uno sperduto villaggio di poche centinaia di abitanti chiamato Husarivka.

Le bombe a grappolo, è bene ricordarlo, sono una tipologia di armi messe al bando dall’Onu vista la loro infame pericolosità.

Questo tipo di munizioni, infatti, deflagrano una prima volta a mezz’aria, per poi seminare frammenti a loro volta esplosivi.


Il villaggio, situato nella parte orientale dell’Ucraina, a circa 150 chilometri da Karkiv, è stato poi riconquistato dagli ucraini.
Un gigantesco neo gialloblu rimane però su questa battaglia.

Il ricorso a “munizioni a grappolo” rappresenta infatti una chiara ed esplicita violazione della Convenzione Onu,
che dal 2010 vieta l’utilizzo di armi che possono colpire in modo indiscriminato i civili.


Come dicevamo, le bombe a grappolo sono armi particolarmente infami.

Ciò deriva dal fatto che i frammenti inesplosi che giungono sul suolo,
potrebbero tranquillamente deflagrare in un secondo momento se presi in mano,
rendendo pericolosissima la bonifica, specialmente in presenza di bambini.


Più di cento nazioni hanno aderito alla messa al bando,
ma non Ucraina, Russia, Stati Uniti, Cina e Israele.


Specifichiamo che per la comunità internazionale l’uso delle “cluster munitions” si configura come “crimine di guerra”.
 
La martellante propaganda occidentale

ha ottenuto solo un 50% di consensi

verso colui che viene identificato (ERRONEAMENTE)

come un eroe senza macchia e senza paura (Zelensky),

a scapito del tiranno, criminale di guerra e noto divoratore di bambini (Vladimir Putin).
 
Mai vista un'amministrazione composta da idioti di tale caratura.
Arrivasse da loro la guerra .....ed intanto pagano i tagliagole nazisti.
Ma dove sono rintanati i comunisti italiani ? Nelle fogne ucraine ?


Il presidente americano Joe Biden cercherà di inviare all'Ucraina altri 500 milioni di dollari di aiuti
diretti al governo per mantenere attivi i principali servizi, mentre la guerra con la Russia continua.

"Questo è denaro che il governo può utilizzare per stabilizzare la propria economia,
per sostenere le comunità che sono state devastate dall'assalto russo
e pagare i coraggiosi lavoratori che continuano a fornire servizi essenziali al popolo ucraino",

ha detto Biden, durante la conferenza alla Casa Bianca.


Biden ha aggiunto giovedì che gli Stati Uniti hanno quasi esaurito i 13,6 miliardi di dollari di aiuti all'Ucraina approvati in marzo
ed ora servirà l'autorizzazione di Camera e Senato per qualsiasi pacchetto di spesa aggiuntivo.

Questi aiuti si aggiungono al secondo stanziamento di 800 milioni di dollari in aiuti militari.
 
Ed ora le 2 idiozie idiote.
Sono i terroristi ucraini che non lasciano uscire i civili.


"Prima di tutto, è discutibile il fatto che (Putin) controlli Mariupol.
Una cosa che sappiamo per certo di Mariupol
è che dovrebbero essere consentiti corridoi umanitari
e lasciare che le persone escano dall'acciaieria e da altri posti.
Questo è ciò che qualsiasi capo di stato farebbe in una circostanza del genere.
E non ci sono ancora prove che Mariupol sia completamente caduta"

"La battaglia di Kiev è stata una vittoria storica per gli ucraini.
È stata una vittoria per la libertà conquistata dal popolo ucraino
con l'assistenza senza precedenti degli Stati Uniti e i nostri alleati e i nostri partner.
Ora dobbiamo accelerare il pacchetto di assistenza per preparare l'Ucraina all'offensiva russa.
Sarà più limitata in termini geografici, ma non in termini di brutalità"
 

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