Utopia o realtà ? La LIBERTA' di espressione va difesa ora, perchè domani sarà troppo tardi......e ce ne pentiremo.

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Ahahahahahah che buffoni

La presidenza del Consiglio rinnova l’impianto di climatizzazione della propria sede in via della Stamperia, a Roma.

Lo fa comprando 57 condizionatori «split», al prezzo di 39.426,40 euro.


Una decisione che arriva a due settimane di distanza dalla famosa frase rivolta da Draghi agli italiani:

«Preferiamo la pace o i condizionatori accesi tutta l’estate?».


Una domanda semplice che racchiude un messaggio forte:

se rinunciamo al gas russo dovremo fare sacrifici, siamo davvero disposti a farli?


La successione temporale appare per lo meno curiosa.

Mentre sta cercando altre fonti di approvvigionamento di energia,
il governo ha stabilito che negli uffici pubblici i condizionatori non vengano mai messi sotto i 25 gradi di temperatura.

Una stretta dettata dall’esigenza di risparmiare.


Nel frattempo, ha deciso di «adeguare» i climatizzatori negli uffici di via della Stamperia.

Il contratto, che risale al 13 aprile scorso, è stato pubblicato ieri.
 
Sarebbe ora che qualcuno si spogliasse del giogo americano


Gli scenari della guerra in Ucraina potrebbero presto cambiare
vista la spaccatura che si sta creando nei paesi che forniscono armi contro l’invasione della Russia.

Il primo a rompere il fronte di supporto a Kiev è la Germania,
con un annuncio inequivocabile del cancelliere tedesco Olaf Scholz:


“Non forniremo più armi all’Ucraina".
 
Perché Putin ha annullato l'assalto all'acciaieria Azovstal di Mariupol?

La domanda è al centro della puntata del 21 aprile di Stasera Italia,
talk show serale di Rete4 condotto da Barbara Palombelli,
che rivolge il quesito a Paolo Liguori, direttore di Tgcom,
che fa emergere un’importante verità sulla città dell’Ucraina presa di mira dalla Russia
e ormai praticamente conquistata del tutto:

“Nei sotterranei c’è un nucleo consistente del Battaglione Azov, ma questo si sa.


C’è un gruppo di civili, che sono stati definiti giustamente scudi volontari.


Poi c’è un gruppo consistente, molto consistente, di osservatori e consiglieri militari stranieri, di nazionalità americana, inglese e francese.

Hanno partecipato a tutta questa fase della guerra, ci sono tracce trovate di qua e di là.



Vladimir Putin in questo momento ha detto ‘no, non facciamo un guaio’,

perché 100-200 morti stranieri, soprattutto se sono militari di alto rango, possono creare problemi con tutto il mondo”.





Putin annulla l'assalto all'acciaieria Azovstal, perchè?

Risponde @paolotgcom: "Nei sotterranei c'è un gruppo consistente di consiglieri militari stranieri, di nazionalità americana, inglese e francese" #StaseraItalia pic.twitter.com/SGEf1yOMnv
— Stasera Italia (@StaseraItalia) April 21, 2022
 
Ecco come già oggi veniamo controllati.

SVEGLIA


Utilizzato a Venezia dalla Guardia di Finanza.


Il sistema di monitoraggio riesce a vedere qualsiasi cellulare agganciato alla rete in città

e per capire chi soggiorna in laguna si contano gli smartphone presenti alle 4 di notte.



Si può persino determinare la provenienza, ad esempio a Pasquetta c’erano 35.990 residenti a casa.



L’unico margine di errore è rappresentato da chi non può essere “monitorato”,

ovvero chi non ha il cellulare o chi lo tiene spento.



Per gli altri non c’è scampo.



Ecco che allora si delinea quel futuro (non troppo lontano) caratterizzato dal “controllo totale” del tanto decantato modello cinese.



Luci ed ombre della digitalizzazione, che pur essendo utile, comoda ed in certi casi necessaria,

spesso presenta comunque un conto salato in termini di privacy e libertà di circolazione.



Tra Green Pass, celle telefoniche, app di prenotazione e abolizione del contante,

la via del Governo sembra essere ben delineata.

 
Pensassero a questi problemi seriamente .....


Più si fanno ricerche ampie in medicina, su grandi campioni, più scopriamo quanto poco ne sappiamo.


L’analisi del DNA di migliaia di tumori di pazienti del servizio sanitario nazionale (HNS) britannico

ha trovato un “tesoro” di indizi sulle cause del cancro sinora inesplorato,

il tutto studiando il meccanismo di mutazione e riparazione che avviene normalmente nelle cellule.



Nel più grande studio del suo genere,
un team di scienziati guidato dalla professoressa Serena Nik-Zainal del Cambridge University Hospitals (CUH) e dell’Università di Cambridge,
ha analizzato il corredo genetico completo o le sequenze dell’intero genoma di oltre 12.000 pazienti affetti da cancro del HNS .


A causa della grande quantità di dati forniti dal sequenziamento dell’intero genoma,
i ricercatori sono stati in grado di rilevare modelli nel DNA del cancro – o “firme mutazionali” –
che forniscono indizi sul fatto che un paziente abbia avuto un’esposizione passata
a cause ambientali di cancro come come fumo o luce UV, o ha malfunzionamenti interni, cellulari.

Le firme mutazionali non sono altro che le “cicatrici” lasciate dalla riparazione di mutazioni genetiche,
e lo studio di quelle più rare permette di identificarne la causa.


Molte firme mutazionali potevano essere fatte risalire a cause già note di mutazione, come il fumo o i raggi ultravioletti.

Però il team è stato anche in grado di individuare 58 nuove firme mutazionali
,

suggerendo che ci sono ulteriori cause di cancro che non comprendiamo ancora del tutto.

Quindi le cause del cancro potrebbero andare ben al di là di quelle sinora identificate.


Questa ricerca è stata supportata da Cancer Research UK e pubblicata oggi sulla rivista Science.

I dati genomici sono stati forniti dal 100.000 Genomes Project,
un’iniziativa di ricerca clinica in tutta l’Inghilterra per sequenziare 100.000 interi genomi
da circa 85.000 pazienti affetti da malattie rare o cancro.

Proprio l’altissimo numero di casi esaminati ha permesso di identificare queste mutazioni rare sinora non identificate.



Il dottor Andrea Degasperi, ricercatore associato all’Università di Cambridge e primo autore, ha dichiarato:

“Il sequenziamento dell’intero genoma ci fornisce un quadro completo di tutte le mutazioni che hanno contribuito al cancro di ogni persona.
Con migliaia di mutazioni per cancro, abbiamo un potere senza precedenti di cercare punti in comune e differenze tra i pazienti del HNS
e, così facendo, abbiamo scoperto 58 nuove firme mutazionali e ampliato la nostra conoscenza del cancro”.


Perché questa ricerca è così importante?

Se conosciamo la causa della mutazione di base del tumore possiamo:


  • identificare fattori di rischio sinora ignoti;
  • valutare forme diagnostiche preventive molto anticipate;
  • identificar farmaci specifici che facciano fonte alla specifica mutazione.
  • valutare strategie specifiche di cura per ogni singolo tumore.

Attualmente in Italia muoiono 2 persone per milione per il Covid e 1400 ogni centomila persone per il tumore.


Se avessimo impegnato una frazione degli sforzi economici e repressivi per il bene,

cioè per la prevenzione e cura del cancro, avemmo anche qui questo tipo di ricerche scientifiche su larga scala.


Però si preferisce parlare di obblighi di mascherine e fare la multa di 100 euro ai cinquantenni…
 
Ultima modifica:
Ma cos’è Paxlovid?

“È un farmaco antivirale, sviluppato da Pfizer, che secondo i risultati preliminari ottenuti alla fine dello scorso anno
è in grado di ridurre i rischi di ospedalizzazione e morte rispetto al placebo."

Sempre che sia somministrato per tempo.

«Paxlovid è indicato per il trattamento di pazienti adulti che non necessitano di ossigenoterapia supplementare
e che sono a elevato rischio di malattia grave, come per esempio i soggetti affetti da patologie oncologiche,
malattie cardiovascolari, diabete mellito non compensato, broncopneumopatia cronica e obesità grave» .


“Secondo me alla fine, paradossalmente, ci saranno meno prescrizioni dell’antivirale Paxlovid dal medico di famiglia.
Questo perché prima dell’ok dell’Aifa si era fatta squadra in alcune sedi tra medici di famiglia e ospedali.
Ora evidentemente, sapendo che questi potranno prescrivere l’antivirale, verrà meno questa squadra.
Una delle tante cose fatte male in Italia, purtroppo”.


I medici di base hanno qualche perplessità:
“Le ricette dedicate a Paxlovid temiamo possano rallentare ancora di più la macchina operativa”.

La sfilza di informazioni che dovranno compilare riguardo al piano terapeutico, infatti, è abbastanza lunga.


“Assolutamente sconsigliato invece per i casi a basso rischio
e per chi ha preso il Covid con un’alta carica virale perché, al momento,
non ci sono dati sperimentali a riguardo.
Sul British Medical Journal, i dati di due studi che hanno coinvolto 3.100 pazienti
hanno evidenziato la ‘certezza moderata’ che nirmatrelvir-ritonavir,
i principi attivi della pillola anti-Covid,
abbiano ridotto i ricoveri ospedalieri: 84 in meno ogni mille pazienti”.
 
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Eh già. Come è bello starsene dietro ad una scrivania e pontificare cazzate.


Poche cose sono così noiose come le baruffe tra giornalisti.

Ma in qualche caso bisogna pur difendersi, e riderci su.


Il caso è del 21 aprile e porta su Il Foglio la firma di un’analisi compiuta da un certo Filippo Passeri.

Titolo: “Le fake news su Bucha di Toni Capuozzo spopolano su Facebook”.


Il realtà il solerte Passeri non si è dato troppo da fare, ma come in un mattinale della polizia religiosa,
si è limitato a tradurre un report dell’Institute for Strategic Dialogue
sui post apparsi nelle tre settimane successive al massacro di Bucha.

Me li immagino, gli impiegati dell’istituto che controllano visualizzazioni e condivisioni,
e decidono in quale categoria mettere un post.


Forse non hanno neanche chiesto al capo ufficio se i miei post fossero delle news – cioè fornivano notizie –
se fossero fake news – cioè fornissero notizie false – o se fossero qualcos’altro, come chiunque li abbia letti sa.

Ponevano delle domande sui morti trovati per strada.

Non mettevano in dubbio né l’esistenza né il numero delle vittime sepolte durante l’occupazione di Bucha da parte dei russi,

ma ponevano delle domande sui morti ritrovati per strada quando i russi se n’erano già andati,

e su Bucha era passata una squadra speciale della polizia guidata da un nazista, a caccia di collaborazionisti e sabotatori.


Come mai alcune delle vittime avevano un fazzoletto bianco al braccio?

Come mai accanto ai corpi spesso c’erano i sacchetti della razioni alimentari russe?

Domande rimaste senza risposta.

Domande che possono essere scomode o semplicemente stupide, impertinenti o fuori luogo, ma domande, non notizie.


Ora, pretendere che il solerte Passeri andasse a rileggere quello che avevo scritto e si ponesse a sua volta la domanda
– “ma Capuozzo ha davvero scritto delle fake news o ha solo fatto inutili domande?”- è troppo.

Non mi indigna, mi fa ridere.


È il coro conformista e lui sì indignato, moraleggiante e bellicoso:

i redattori di Open hanno scomodato una veterinaria per smontare le mie domande,

un politico fallito mi ha definito “negazionista”,

un ristoratore ammiratore di Azov mi manda messaggi che augurano “morte alla Russia”,

ognuno ha le sue ossessioni.


L’unica cosa che mi sorprende, nella penosa analisi di Passeri, è che mi descrive così:

“in passato inviato per Mediaset in diversi paesi di guerra e oggi attivo principalmente sui social”.


No, non mi infastidisce il modesto italiano (quali sono i “paesi di guerra” ?), mi sorprende un dettaglio.

In passato, non è un mistero, sono stato a lungo collaboratore de Il Foglio, dove tenevo la rubrica Occhiaie di riguardo.

Sembra brutto ricordarlo ai lettori dell’analisi.



Meglio nascondermi nei meandri sotterranei dell’Azovstal dell’informazione.

Meglio fare come nelle foto staliniane, togliamo il Capuozzo.


Poco elegante, Passeri.

Ma Lei non è solo, in questa rancorosa campagna di indici accusatori
che segnalano debolezze, domande, propagande cattive e propagande buone, notizie false, notizie da evitare.


A proposito di notizie da evitare:

potrebbe il solerte Passeri indagare sul sito ucraino che gli segnalo,

capire se spopola o meno,

e magari tradurre quella scritta rossa sulla foto di Andy Rocchelli, fotografo italiano ucciso nel Donbass?


Grazie. Passeri, aspetto una sua analisi.
 
Buffoni, leccakulo degli americani, che con il cancellamento della kultura
stanno devastando le libertà individuali.


Wimbledon ufficializza: i tennisti russi e bielorussi non potranno partecipare al torneo tennistico.

La motivazione è di puro carattere politico:

“In questo modo, Putin non potrà usare il più iconico dei tornei
per legittimare gli orrori che sta infliggendo al popolo ucraino”,

si legge in una nota del ministro dello Sport britannico, Nigel Huddleston.

In virtù di questa decisione, il prossimo luglio,
non potranno prendere parte al grande Slam
il russo Daniil Medvedev, numero due del mondo,
e la bielorussa numero quattro, Aryna Sabalenka.
 

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