Sappiamo che sindaco c'è a Milano.
Il Milan non ci sta.
Nella giornata in cui la
squadra neo-campione d’Italia arriva in sede per continuare la grande
festa in
città con il
pullman scoperto,
dalla
società emerge la voglia di fare
chiarezza una volta per tutte sul caso maxi-schermo.
In molti, infatti, si sono chiesti
perché non sia stato allestito uno spazio che permettesse ai tifosi di vedere la partita.
Secondo la
società, da quando si è capito che il
Milan aveva ottime – per non dire granitiche – possibilità di aggiudicarsi lo
scudetto,
è stata la stessa squadra a dialogare con le
autorità.
Partendo da un assunto:
che lo schermo era già pronto, nel senso che sarebbe stata la società stessa a sobbarcarsi le spese necessarie.
Il rimpallo tra Sala, Fontana e la prefettura
A questo punto bisognava trovare il luogo adatto per installare lo schermo.
E qui la questione si complica: perché, ribadiscono dalla società,
nessuno ha mai risposto,
asserendo che fosse il
Milan a dover fare una richiesta
formale.
A quel punto si è chiesta la disponibilità per
Piazza del Duomo:
negata dal sindaco perché ancora presenti gli allestimenti del concerto di
Radio Italia del giorno prima.
Allora la zona prospicente
Casa Milan, nell’area di
Portello?
Altolà dalla
prefettura.
La cosa dunque si fa complessa: quali altre zone sarebbero state indicate?
Nessuno ha saputo dirlo.
E pensare che perfino
Dazn, l’
Ott che detiene i diritti di ritrasmissione di tutta la
Serie A,
si era detto disponibile a mandare in onda la partita sui
maxi-schermi.
A patto, ovviamente, che ci fosse il via libera da parte delle autorità competenti.
Che hanno però taciuto.
Ulteriore prova del fatto che la responsabilità non va eventualmente addebitata alla società.
I tifosi, delusi dall’impossibilità di vedere in piazza la partita, non si sono scagliati contro il
Milan,
ma contro le istituzioni.
Non è il caso di cercare
responsabilità.
Ma, se proprio bisogna compiere questo esercizio,
allora non è dalle parti di
Via Aldo Rossi che si dovrebbero trovare.